«Embè, che c'è di strano? Mi stupisci Luigi. . . », la brezza si era un po'calmata, ma aveva abbassato la temperatura quel tanto che bastava per stare proprio bene; «un avvocato sta di casa in tribunale come un cardiologo in sala operatoria. È la mia aria che respiro da quarantacinque anni e la conosco bene. Dovresti ringraziarmi per la mia onestà, invece; ora ti dico una cosa che non dovrei dirti, però ero grande amico di tua mamma e prendi questa perla di saggezza legale — gratis — intesi?»
«Lascia perdere mia mamma, per favore, Giorgio», Luigi scosse il capo, «qui "amico" è da prendere con le pinze, ho capito che per voi avvocati è un concetto mobile. Dì le cose dirette, una buona volta.»
«Va bene. . . », l'avvocato guardò l'orizzonte, chiuse gli occhi, prese una boccata dalla pipa, espirò: «quando dico che Silvia è una buona mamma di Emanuele so benissimo che non l'ha partorito, ma la vedo come buona mamma nel lungo periodo, perché, insieme a mio figlio, gli danno una famiglia unita e un contesto dignitoso. La tua Ilaria, ben protetta da te e da Anna, per ragioni anche comprensibili — non dico di no — cosa offre a Emanuele oltre a essere la mamma biologica?»
«Cosa offre? Mah. . . Giorgio? Che vuoi dire con ciò? Mi pare abbastanza!», Luigi mise in mezzo a loro due la mano sinistra chiusa a pugno e con la destra alzò il pollice: «uno: si è trovata incinta senza volerlo, ma l'ha accettato. Due. . . »,alzò il dito indice, «si è fatta l'intera quinta superiore incinta senza darvi alcun fastidio. Tre. . . », alzò anche il dito medio, «ha dato la maturità venti giorni dopo il parto quando il tuo bel figliuolo ha pensato bene di abbandonarla e ha preso anche un 43, non da buttare via, considerando quel che stava passando. Quattro. . . », e con la destra prese il suo anulare dove da ventisei anni portava la fede (tranne quando operava), «si è subito trovata un lavoro, cuce tutti i giorni, anche il sabato, dal mattino alla sera, per mantenere suo figlio e la casa e cinque. . . », aprì tutta la mano di fronte a Giorgio, «ti ha pure concesso di darle meno soldi di assegno, pur sapendo che a te i soldi, come si dice, escono dalle orecchie», gli sventolò la mano aperta, «È una mamma di questo tipo e tu mi chiedi cosa sta facendo? Ma ti rendi conto di quel che dici?»
«Bellissimo discorso Luigi, proprio bravo. . . », Giorgio fece il gesto di battere le mani tenendosi la pipa in bocca, ormai quasi spenta, «peccato che. . . manchi il punto prioritario su tutto. Ilaria è una bravissima mamma, perfetto», gli aprì la mano destra con le cinque dita stese, «ha fatto cinque opere bellissime, una mamma ottima, che però ha mancato in un punto fondamentale: uno:», gli tese la sinistra di fronte con il pollice alzato: «ha preferito amare suo fratello invece di dare una famiglia a suo figlio», lo guardò negli occhi con quel pollice alzato che, piano piano, lo fece diventare orizzontale, «lo vedi Luigi? Mi pare un punto che tu dimentichi spesso, troppo spesso Luigi, forse perché hai il tuo tornaconto al fatto che Ilaria mantenga il suo bambino. E la famiglia? Non la conti quindi? Dov'è la famiglia che Ilaria avrebbe dovuto dare a suo figlio anteponendo gli interessi della sua prole alla sua ostinata e perversa attrazione verso il fratello?Dov'è l'amore verso il padre del bambino, il sacrificio che una donna dovrebbe fare per il proprio figlio?»
«Amore?», Luigi alzò gli occhi sorpreso, «ma se non ama Andrea! Gliel'ha ripetuto in tutti i modi! Come si può amare a comando un uomo? È impossibile! Giorgio, mah. . . non mi dire che tu pensi che Ilaria avrebbe dovuto sposarsi Andrea controvoglia?»
«Non è controvoglia, Luigi! Non cambiare le definizioni. Io ho detto semplicemente che Ilaria avrebbe potuto, e dovuto, secondo me, sacrificarsi per il figlio», alzò le spalle, «forse tu non sai che Andrea le propose anche un matrimonio bianco, senza rapporti; ma almeno vivere sotto lo stesso tetto per il bene del bambino, e ha rifiutato lo stesso.»
«Mi pare ovvio! Come puoi vivere insieme a una persona che non ami? Ma non funziona! I divorzi esistono proprio per questi motivi», Luigi scosse la testa, deluso, «da te non me l'aspettavo, però! Proprio tu! Avvocato trasgressivo ai tempi del terrorismo, hai difeso frange armate di estrema sinistra affini alle Brigate Rosse, perfino quasi giustificando la lotta armata in certe circostanze. . . e ora. . . diventi quasi un leccapiedi del sistema: "ah, donna sconsiderata! Hai fatto un figlio fuori dal matrimonio, ora devi riparare. . . sposarti il padre e se non lo fai andrai all'inferno."», gli sorrise, gli toccò la spalla, «Ma dai! Giorgio. . . , va bene che "da giovani rivoluzionari, da vecchi conservatori" ma qui esageri.»
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Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)
General FictionSettima parte del romanzo "Dolore e Perdono" (nove in totale) Una storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rin...