Capitolo 4

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Tre anni prima.

Davanti ai miei occhi c'è una grandissima casa illuminata e con musica altissima. È impossibile che sia la proprietà dei Bieber. Le voci a scuola dicono che la sua famiglia ha problemi di soldi e questo è il motivo delle ribellioni di Justin. Credo di iniziare a capirlo. Lui è uno di quello che fuori sembra felice e divertito, ma dentro è rotto e triste. Sicuramente se qualcuno gli insegnasse ad amare cambierebbe, però per arrivarci dovrebbe cercare una ragazza adeguata ed io non lo sono di certo. Mi sono sempre immaginata con un ragazzo studioso, con le idee chiare e con un grande futuro da medico. Un cliché, lo so.

Non è necessario suonare il campanello poiché la porta è aperta, con gente che entra e esce. Le grida stanno facendo diventare pazza: tutti saltano, ballano, gridano o bevono. È la tipica festa del sabato sera, ma non è adatta a ME. Nessuno si controlla, ci sono ragazzi a petto nudo e ragazze in bikini. Mi sono sicuramente sbagliata. Non può essere il posto giusto.

Un ragazzo con i capelli ricci mi avvicina un bicchiere che non accetto. Mi dirigo verso la cucina per cercare una porta sul retro da cui poter scappare.
Questo posto mi mette i brividi. «Ehi.» Sento una voce conosciuta. «Vieni spesso a feste come questa?»

«No.» Rispondo semplicemente. È una ragazza della scuola, ma non avevamo mai parlato. «Sono qui per errore.»

«Se vuoi ti posso presentare ai miei amici.» Nego educatamente e lei si avvicina «Sai, dicono che Justin verrà!»

Ma dai, è stato lui ad invitarmi. Penso.
Tutte le ragazze lo desiderano e non capisco il perchè. Okay, lo capisco il perché. È abbastanza attraente ma anche troppo odioso.

Saluto la ragazza e cerco nuovamente l'uscita, ma mi ritrovo in una grande terrazza con vista sulla piscina. C'è un gruppo di ragazzi e ragazze in circolo. Gridano e applaudono un ragazzo moro che fa salti acrobatici. Poso le mie mani sulla ringhiera e inclino il mio corpo per guardare meglio quello che sta per succedere.

Tutti rimangono zitti quando un ragazzo compare con la sua moto e la lascia per terra. Si libera del casco e noto di chi si tratta. Bieber.

La gente lo lascia passare e rimane dentro a quel cerchio umano. Tutti iniziano a gridare nomi di ragazzi. Quello che conosco e che mi ha invitato alla festa, si toglie la maglietta, mostrando il suo torso nudo. Si salutano rapidamente e si allontanano l'uno dall'altro.

Chiudo gli occhi per un momento e quando li riapro, la lotta è appena iniziata. Si colpiscono con pugni bendati da fasce bianche. Tutti gridano eccitati dalla battaglia e nessuno prova a separarli. Tipico.

Il mio cuore batte fortissimo. Ho sempre odiato la violenza. Sto per andarmene quando una voce mi ferma. «Perderà Justin.» Dice un ragazzo vicino a me.

«Perché pensi questo?» Chiedo impaurita.

«Nick è più forte.» Risponde ridendo. «Hanno scommesso tutti su di lui.»

«E' un passatempo idiota.» Dico facendo una smorfia di disgusto.

«E allora che ci fai qui?»

«Non lo so, non sarei dovuta venire.»

E quando mi allontano dallo sconosciuto, le grida del pubblico annunciano che Bieber è il vincitore. Una vittoria che nessuno si aspettava e che avrebbe fatto perdere a tutti il proprio denaro. Mi avvicino di nuovo per vederlo con uno strano sorriso. Lo vedo alzare le braccia in aria in segno di vittoria mentre Nick, nel frattempo, si sta rialzando. Il bastardo prende da terra una sbarra che sembra essere di ferro e si avvicina a Justin. «Bieber!» Urlo per avvisarlo.

Lui si gira e quando mi vede, noto i suoi occhi brillare. Faccio dei gesti per fagli capire quello che Nick sta cercando di fare, ma è troppo tardi. Lo colpisce sul fianco, facendolo cadere per terra e poi gli da un pugno sul viso facendolo svenire. Quel figlio di puttana ha barato e nessuno dice o fa niente, neanche aiutare il ferito. Anche se è una persona crudele, Justin era pur sempre un umano.

Smetto di ascoltare le risate dello sconosciuto che è accanto a me, esco correndo dalla terrazza e scendo le scale, cercando il giardino. Tutti se ne sono andati. I ragazzi a festeggiare con il vincitore mentre le ragazze in piscina come se nulla fosse mai successo.

Mi inginocchio vicino al corpo di Justin e controllo il suo polso sperando che sia vivo. Lo è. Fortunatamente respira, ma non smette di sanguinare. Gli tocco la guancia per farlo svegliare.

Quando si sveglia ci dirigiamo verso il bagno per curare le sue ferite. Si siede sullo spiazzale della finestra, mentre io cerca una valigetta del pronto soccorso o qualcosa del genere. Una volta trovata, mi inginocchio nuovamente davanti a Justin e passo del cotone sulle sue labbra ferite. «Sei venuta.» Dice con un sorriso e la voce debole.

«Mi hai obbligata.» Ripulisco il sangue dal suo viso. «Avrei preferito restare a casa a guardare un film o a leggere e invece sono qui a prendermi cura di te.»

«Questo significa solo una cosa, piccola.» Dice con un sorrisetto malizioso. «Ti piaccio.»

Mi alzo arrabbiata e lascio il cotone sulla sua mano. Quando sto per uscire dalla stanza i suoi passi mi superano e mettendosi davanti la porta, mi blocca l'uscita. «Non avere paura di me.» Dice provando a farmi calmare.

«Sei violento.» Non voglio guardare quei bellissimi occhi color miele. «Non mi piaci.»

«Ti piacerò, te lo prometto.» Le sue parole sono terribilmente convincenti. «Baciami.»

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora