Capitolo 23

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Mi allontano arrabbiata da Justin pensando a quello che è appena successo.
Come faccio a spiegare tutto ad Harry? Come faccio a spiegargli che Justin è uno psicopatico con attacchi di gelosia? Come faccio a spiegargli che non è come sembra? Non posso spiegarglielo.

Questa volta Justin ha davvero esagerato. Ha fatto una scenata di gelosia assurda, veramente tremenda. E le cose che ha detto? Mi ha umiliata e mi ha fatta sembrare una delle sue troiette.

Tiro un calcio alla parete e urlo. Un po' per il dolore e un po' per la frustrazione. Inizio a saltellare tenendomi il piede finché non arrivo in stanza. Chiudo la porta dietro di me e mi butto sul letto.

Justin è un fottuto idiota. Un fottuto idiota geloso. Aspettate un momento. Geloso? Perché Justin è così geloso di me? Mi ritrovo a sorridere come una stupida. Lui è geloso di me.

Mi alzo dal letto e corro in bagno a farmi una doccia. Una volta uscita dal bagno, ricoperta soltanto da un asciugamano, mi fermo a guardare un foglio attaccato alla scrivania.

"Egregia Madison,
Codesto biglietto è volto al fine di invitarla a cena, poiché mi è sorto il pensiero di aver qualcosa da dirle.
Suo, Harry.

Ps: È così che scrive un biglietto un universitario? Beh, ugualmente, non voglio prenderti in giro. Sono Justin, il tuo sexy compagno di stanza che probabilmente adesso odierai. Sei sorpresa? Dimentica le cose formali con me, sai come sono. Se accetti, sappi che in questo stesso momento ti sto aspettando all'entrata. Se non vieni, allora... Dai, andiamo, sai che vuoi venire!
Prometto di comportarmi bene e che passeremo tutta la serata a parlare. Puoi anche insultarmi, ma ti prego, vieni.

Secondo PS: Mettiti qualcosa di carino; voglio che gli altri idioti mi invidino perché stai venendo a cena con me.
A tra poco.
Tuo, Justin.

Terzo PS: Mi fa ridere scrivere tuo e un'ultima cosa: dai a Ryan quello che c'è sopra il mio letto e digli che gli auguro buona fortuna con Emma."

Scuoto la testa e scoppio a ridere. Questo ragazzo è completamente pazzo. Come ha fatto a lasciare il biglietto in stanza? Mi volto a guardare il suo letto e spalanco la bocca. L'idiota pretende davvero che dia dei preservativi a Ryan?

Dopo essermi vestita e truccata, esco dalla camera e cammino per il salone principale del campus. Ricevo diversi sguardi da parte dei ragazzi e occhiatacce dalle ragazze, ma non ci faccio tanto caso.
Continuo a camminare nel mio vestito nero stretto, finché non arrivo davanti alla porta d'entrata.
Justin è appoggiato ad essa, con indosso una maglietta bianca e dei pantaloni neri.

«Sapevo che avresti accettato l'invito.» Sorride guardandomi dalla testa ai piedi. «Sei bellissima.»

«Grazie...» Rispondo e sento le mie guance colorarsi di rosa. «Ugualmente, sono venuta soltanto per le tue scuse.» Continuo. «Non volevo passare la serata con te.»

«Come vuoi tu, piccola.» Mi mette un braccio dietro la schiena e mi spinge delicatamente fuori dalla porta. «Oggi sei abbastanza isterica.» Ride ed io faccio segno di andarmene.

Mi prende per un braccio. «Ti prego?» Mi chiede guardandomi negli occhi.

«Se vuoi che rimanga, smetti di essere fastidioso.» Sussurro a denti stretti indicandolo.

[•••]

Arriviamo al ristorante "Blue Lights". Un posto molto elegante e decisamente molto caro. Guardo Justin sorpresa e lui fa spallucce. Ci sediamo al nostro tavolo, l'uno di fronte all'altro e aspettiamo l'arrivo del cameriere.

Per mia sfortuna però, non è un lui ad arrivare ma bensì una lei. Pensavo che cose del genere succedessero solo nei film, ma ecco che le mie speranze vanno in fumo. Non è una ragazza sexy o sensuale ma è veramente bella. Una bellezza fresca e naturale e sicuramente, non sono l'unica ad essermene accorta, tanto che l'idiota del mio- ehm, Justin, non riesce a distogliere lo sguardo da lei.

«Buonasera. Sono Emily, volete ordinare?» Sorride lei.

«Cosa prendi, piccola?» La sua mano cerca la mia sul tavolo ma io porto i capelli dietro l'orecchio e distolgo lo sguardo.

«Quello che prendi tu.» Rispondo infastidita. Lui annuisce e ordina due antipasti caldi, spaghetti e delle bibite.

La cameriera si allontana dal nostro tavolo ed io mi perdo a fissare la finestra, chiusa.

«Spero che ti piaccia quello che ho ordinato. Per tua informazione: è il mio piatto preferito.»

«Si, mi piacciono gli spaghetti.» Sorrido senza smettere di guardare la finestra.

«Guardami quando ti parlo Madison, non mi piace che mi ignorino.» Dice lui infastidito ed io mi volto a guardarlo.

«E tu smetti di fissare le altre quando sei ad un appuntamento con me.» Rispondo senza pensare e arrossisco.

«Appuntamento?» Gli sento dire prima di essere interrotto dalla cameriera.

«Le vostre ordinazioni...» Squittisce verso Justin e lui sorride.
Cosa gli ho appena detto? Il suo sguardo si abbassa sul corpo di lei e il mio sangue inizia a ribollire.
Non sono gelosa, sono solo infastidita.

Un ragazzo ti invita a cena, non uno qualunque, il più popolare della scuola. Andate in un ristorante, la cameriera è carina e lui la guarda come se fosse l'unica donna al mondo. Pff.

E mentre penso a queste cose, non mi rendo conto di avere tra le mani la bottiglia di salsa e che la sto stringendo così tanto da farla esplodere sulla cameriera.

Mi volto verso di lei scioccata e ho il desiderio di nascondermi ma anche di fare un ballo della vittoria. Emily spalanca la bocca e fulminandomi con lo sguardo, si allontana per ripulirsi.
I miei occhi si incontrano con quelli di Bieber che mi guarda con un sorrisetto e un'espressione divertita.

«Cos'era quello? Attacco di gelosia?» Ridacchia.

«È stato un incidente, la bottiglia era chiusa male.» Incrocio le braccia al petto. «Perché dovrei essere gelosa?»

«Perché...» Sorride. «Perché la stavo guardando.» Non rispondo e lui ride. «Mads, mi dispiace per come mi sono comportato oggi. Ero geloso, proprio come lo sei tu adesso. Forse di più, ma almeno siamo pari.» Mi prende la mano ed io guardo il mio piatto in silenzio. «Voglio chiederti una cosa...» Il mio cuore inizia a battere a mille quando alzo lo sguardo e lo vedo sorridere.

«Dimmi...» Sussurro ricambiando il sorriso.

«Il ballo di inverno sarà la prossima settimana.» Risponde ed io cerco di nascondere la delusione.

«E allora?»  Sospiro.

«Andiamo Madison, pensaci. Ti sto invitando. Voglio che tu venga al ballo con me.» Dice e si bagna le labbra. «Non voglio un'altra ragazza, non ho socializzato molto quest'anno.»

«Bethany Sfirth, Sindy Led, Jackie Williams, Becky Sam, Jessica Parker...» Inizio a elencare i nomi delle ragazze che si è fatto. «Non lo so, Justin. Perché io?»

«Te l'ho detto: non voglio nessun altra ragazza.» Si bagna le labbra nuovamente. «Prendilo come un favore, ti posso ricompensare con favori... non lo so, sessuali per esempio.»

Quasi mi affogo con le patatine e inizio a tossire. «Non voglio essere ricompensata con...» Gesticolo e aggrotto le sopracciglia.

«Ma verrai al ballo con me.» Ridacchia. «E se cambiassi idea, l'offerta è ancora valida.» Mi porge la mano ma io non gliela stringo. «Dai, dammi la mano, è per chiudere il nostro patto.» Alzo gli occhi al cielo e gliela porgo. «E comunque, forse non te ne accorgi, ma non l'ho guardata come guardo te.» Mi sorride ed io ricambio. «Questo vestito ti fa un sedere da urlo.» Ride ed io gli do un calcio da sotto il tavolo.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora