Capitolo 59

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Cammino insieme a Ryan per il campus, in attesa che Justin finisca il compito di fisica e si unisca a noi. È un compito importante, il penultimo del quadrimestre.

«A cosa pensi?» Gli chiedo, interrompendo il silenzio.

«A come invitare Ash al ballo.» Sospira.

«Hai qualche idea?» Chiedo curiosa mentre percorriamo il lungo corridoio, per recarci in mensa.

«Certo, ho i miei assi nella manica. Sono Ryan Butler, Mad.» Mi fa l'occhiolino e si tocca i capelli facendomi ridacchiare. «Sai, è l'unica in questa scuola che non mi si fila...» Sussurra fissando il pavimento.

«Adesso volete le difficili, eh?» Sorrido e lo colpisco sul braccio.

Ci sediamo al nostro tavolo e continuano a chiacchierare sui vari modi di invitare qualcuno al ballo, finché non vediamo Justin camminare verso di noi alquanto arrabbiato. Riesco a notarlo dalla sua mascella serrata e dalle sue labbra strette in una fessura.

«Ehi, ehi, ehi, qualcuno qui non è di buon umore.» Inizia a cantilenare, Ryan.

«Sono incazzato, ringrazio dio che tutto questo finirà tra qualche mese!» Sbatte il cellulare sul tavolo e si siede vicino a me. Si avvicina al mio viso, accarezzandomi la guancia destra con la mano e unisce di scatto le mie labbra alle sue. Mi ha colto alla sprovvista quindi ci metto un po' a ricambiare il bacio, ma quando sento la sua mandibola rilassarsi, faccio in modo che le nostre lingue s'incontrino. È come se avesse bisogno di sfogarsi, ed io, fossi il suo unico sfogo.

Mi avvicina a sé accarezzandomi la schiena e poi si separa da me, sospirando. «Ti amo.» Mi sussurra all'orecchio ed io non posso fare a meno di sorridere. Quelle due parole così dolci dette da lui lo sembrano ancora di più.

Sto per rispondere ma Ryan ci interrompe sbuffando. «Posso riprendervi? Potrei usare i vostri video per scopi personali.»

Alzo gli occhi al cielo e mi rivolgo al mio fidanzato. «Cosa è successo?»

«Il compito di fisica è andato di merda.» Grugnisce arrabbiato ed io gli accarezzo il braccio.

«Ma non avevi il compito di chimica?» Domanda Ryan.

«No, oggi io avevo il compito di fisica e tu quello di chimica.» Risponde lui semplicemente e Ryan scatta in piedi.

«Chimica? Cazzo, cazzo, cazzo!» Piagnucola. «Ci vediamo dopo, devo impara quattro capitoli in quattro minuti.» Inizia a correre senza aspettare una nostra risposta.

Justin si volta verso di me ed io mi avvicino a lui, sedendomi sulle sue gambe. «Quindi è andata così male?» Avvolgo le mie braccia attorno al suo collo mentre lui posa le mani sui miei fianchi.

«Peggio.» Sospira e appoggia il capo sulla mia spalla. «Per fortuna la mia ragazza riesce a farmi dimenticare tutto.» Sussurra.

«Ah sì, e la conosco?» Scherzo accarezzandogli i capelli.

«Non credo proprio.» Alza il capo e mi guarda, rivolgendomi un sorriso divertito.

«È più bella di me?» Mi mordo il labbro e lui si perde a fissare le mie labbra.

«È la più bella ragazza che io abbia mai visto.» Sorrido e gli lascio un casto bacio sulle labbra. «Andiamo in camera.» Sussurra sulle mie labbra ed io mi allontano.

«Sì, così posso aiutarti a studiare, Jay.» Poso le mani sulle sue spalle e lui piagnucola.

«No, no e no. Adesso andiamo in camera a mi aiuti a rilassarmi.» Stringe i miei fianchi tra le dita ed io alzo un sopracciglio.

«Se non studi non avrai niente da me, Bieber.» Lo rimprovero.

«Sai di essere cattiva, Stevens?» Mi libero dalla sua presa e mi alzo.

«Andiamo.» Lo prendo per mano e inizio a strattonarlo, facendolo alzare.

«Ho gli allenamenti, piccola.» Sbuffa.

«Non mi interessa.» Rispondo seria.

«Non puoi costringermi.» Lo guardo in cagnesco. «Fai paura quando mi gaurdi così.» Rotea gli occhi e mi guarda sconfitto. «E va bene.»

[•••]

Abbiamo studiato così tanto da addormentarci sui libri, ma nonostante ciò oggi sono carichissima perché è il grande giorno: il sabato del ballo.

Una volta sveglia e vestita, decido di andare al bar a prendere la colazione per Justin.

Cammino canticchiando e sì, sono felice.
Sono spensierata. Non avrei mai pensato che tutto sarebbe cambiato così velocemente. Credevo di essere diventata il suo giocattolo, credevo di essere caduta nella sua trappola e invece lui mi aveva fatta innamorare.

Sembra strano ma prima di lui non ho mai creduto nell'amore. Non pensavo che una persona potesse farti sentire così bene soltanto sorridendoti e non avrei mai pensato che quella persona fosse proprio lui.

Lui è apparso, facendosi odiare e mostrandomi quanto cattivo lui fosse. Non avrei mai immaginato che fosse il tipo di ragazzo che sussurra "ti amo" o ti abbraccia semplicemente perché gli manchi. Dio, lo amo. Amo il mio cattivo ragazzo, che alla fine, non è poi così cattivo.

Una volta presa la colazione, torno in camera e la poggio sulla scrivania.

«Buongiorno piccola...» Sento la voce assonnata di Justin alle mie spalle e gli porgo la tazza di caffè.

«Buongiorno Jay.» Gli sorrido. «Come mai sei vestito?» Domando aggrottando le sopracciglia.

Ha dei jeans e una camicia bianca.

Mi mordo il labbro e lo vedo sorridere maliziosamente. «Preferisci vedermi senza vestiti?» Chiede senza smettere di sorridere.

Si avvicina a me, intrappolando il mio corpo tra il suo e il muro. Inizia ad accarezzare la mia gamba, portando la mia coscia a livello dei suoi fianchi.

Le mie guancie si tingono di rosa. «N-non mi hai risposto...» Cerco di dire in un tono normale ma mi esce un sussurro piuttosto acuto. Deve smetterla di torturarmi così.

«Neanche tu mi hai risposto.» Dice iniziando a baciarmi sul collo. «Mi sono vestito perché ero convinto che oggi ci fosse scuola...» Scoppio a ridere e mi prende in braccio, reggendomi dal retro delle cosce. «Io ti ho risposto ma ora tocca a te.» Dice con quella voce roca che mi fa impazzire.

Sbuffo. «E va bene, mi piace vederti girare per la stanza senza maglietta.» Mi metto a giocare con il primo bottone della sua camicia. Si avvicina al mio orecchio per poi moderne il lobo ed io mi lascio scappare un lieve gemito.

«Toglila se ti da così tanto fastidio.» Sussurra, spingendomi sul letto e posizionandosi sopra di me.

Sbottono un bottone dopo l'altro e appoggiando le mani sulle sue spalle, gli tolgo la camicia del tutto. Gli lascio piccoli baci umidi sul petto e lo sento sospirare rilassato.

«Sono felice che tu sia mia.» Sorrido alla sua affermazione e unisco le nostre labbra. Infila le mani sotto la mia maglia, accarezzandomi il ventre e i fianchi, con quella delicatezza che solo lui ha.

Continuiamo a baciarci finché non veniamo interrotti dai mio cellulare. Sbuffa. «Non rispondere.» Mormora continuando a baciarmi.

Mi sporgo per prendere il cellulare e leggo il nome della mia migliore amica sul display. «Amore...» Sussurro baciandolo. «Devo...» Continua a baciarmi. «Devo rispondere.» Si toglie da sopra di me sbuffando e accende la televisione infastidito.

«Pronto?»

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora