«Justin, hai visto il mio top nero?» Domando controllando per l'ennesima volta l'armadio di Justin.
«No.» Risponde Justin dal bagno. «Controlla in valigia, magari l'hai lasciato lì.»
Come ho fatto a non pensarci prima? Eccolo lì.
Io e Justin siamo stati inviatati da qualche amico di Jaxon e Jazmin in una discoteca e forse dopo una settimana passeremo una serata da adolescenti.Justin esce dal bagno con una maglietta nera e dei jeans, la varietà dei suoi vestiti mi stupisce sempre di più. Ha i capelli disordinati, ma sono sicura che abbia perso più di mezz'ora per ottenere questo effetto.
Quando mi vede indossare il top nero e la mia gonna del medesimo colore, incrocia le braccia al petto. «Cambiati.» Dice semplicemente.
«Cosa c'è che non va?» Domando mettendomi la mano sui fianchi.
«Lo sai, Madison. La gonna è troppo corta e il top lascia poco all'immaginazione.» Sbotta.
«Sono un semplice top e una semplice gonna, tu sei troppo protettivo.» Alzo gli occhi al cielo e gli do un bacio casto sulle labbra. «Non mi cambierò, Bieber.»
Mi ripete altre quindici volte di cambiarmi: a casa, in macchina e persino quando accosta davanti al locale, ma io lo ignoro tutte le volte.
Noto dalla sua espressione che è abbastanza infastidito, ma cerco di non dargli troppo peso.
«Almeno non ti togliere la giacca.»Mi lascia entrare per prima aprendo la porta e subito lascio il mio giubbotto al ragazzo che se ne occupa, guadagnandomi un'occhiataccia da Justin.
Ci dirigiamo al bar e ci sediamo sugli sgabelli davanti al bancone, quando il barista arriva e chiede cosa volessimo. Noto lo sguardo del ragazzo sulla mia scollatura e vedo Justin fulminarlo con lo sguardo senza proferire parola.
Ordino una birra per alleviare la tensione e il barista se ne va, ma Justin continua a fissarlo in cagnesco. Gli lancio un calcio e lui si volta a guardarmi con quella stessa espressione corrucciata mentre io lo guardo male.
«Smettila di guardare male il barista.» Lo rimprovero.
«Lo farò quando tu smetterai di uscire mezza nuda.» Lancia uno sguardo fugace verso il mio top e mi sento come traffitta, oltrepassata dai suoi occhi.
«Non sono mezza nuda.» Protesto incrociando le braccia al petto.
Rimaniamo in silenzio fino a quando il barista non ci porta la bottiglia di birra, la quale Justin inizia subito a sorseggiare, senza neanche degnarsi di ringraziare. «Grazie.» Dico sorridendo e il ragazzo ricambia, prima di lasciarci nuovamente soli.
«Dio mio, perché fai così?» Domanda il mio fidanzato.
«Perché sono educata.» Rispondo scocciata e lui sbuffa.
«Sembra che tu lo faccia per infastidirmi.» Dice continuando a bere la sua birra.
«Ti sbagli.» Ribatto. «Me ne dai un pochino?»
«Te lo puoi scordare.» Borbotta calmo.
«È solo una birra, Justin.» Piagnucolo. «E ti assicuro che non sono incinta.» Cerco di ironizzare, ma mi rendo subito conto che non è il caso. «Troppo presto, vero?»
«Sì.» Annuisce e poi mi passa la bottiglia sospirando. «Non esagerare.» Scandisce bene le parole, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Alle nostre spalle appaiono Jazmin, Matt, Jaxon e un ragazzo di cui non conosco il nome. «Ciao ragazzi.» Saluto sorridendo e loro fanno lo stesso, mentre Justin si limita a rimanere in silenzio.
«Avete litigato?» Mi domanda dolcemente Jazmin.
«Mi ha fatto una delle sue solite scenate di gelosia.» Sospiro.
«Cosa è successo?» Domanda.
«Prima si è arrabbiato perché mi sono rifiutata di cambiarmi e poi perché ho ringraziato il barista.» Le spiego, mentre i ragazzi parlano animatamente di non so cosa.
Justin continua bere la sua seconda birra in silenzio. «Justin smettila.» Gli dico toccandogli il braccio, ma lui mi ignora.
«Non sopporto quando ti vesti così, Madison.» Sibila. «Ne abbiamo parlato milioni di volte.»
«Appunto perché ne abbiamo parlato milioni di volte dovresti avere capito che non mi vestirò mai come una suora solo perché sei troppo geloso.» Sbuffo e mi avvicino a Jazmin, la quale mi perde per mano e mi trascina in pista.
Fisso Justin che continua a bere e scuoto la testa. Come devo fare con lui? Mi distraggo un attimo e non lo vedo più al bancone. Sta camminando verso di me.
Mi prende per i fianchi e mi bacia senza neanche darmi il tempo di relazionare e quando ha finito, si adopera a farmi un succhiotto sul collo. «Justin, cosa fai?» Chiedo tra lo scocciata e divertita.
«Faccio capire a questi stronzi che tu appartieni a me.» Risponde semplicemente ed io ridacchio. Se ha bisogno di questi giochetti per sentirsi meglio, glieli farò fare.
Dopo aver ballato un po', Justin sembra essersi calmato e la serata è alquanto piacevole.
Stiamo prendendo un po' d'aria, mentre il migliore amico di Jaxon, William, mi racconta delle volte in cui è andato a New York e gli hanno rubato il portafogli.
«Beh, portafogli a parte, se tutte le ragazze newyorkesi sono belle come te, ci tornerò molto volentieri.» Sorride lui.
La presa di Justin su di me si intensifica.
«Amico, contieniti. Mio fratello è gelosissimo.» Lo ammonisce Jaxon e il ragazzo alza le mani in segno di resa.
«Ho solo detto che è una bella ragazza, non che la voglio mettere incinta.» Ed ecco Justin che si fionda su di lui, spingendolo contro il muro. Sta per colpirlo ma si ferma, quando mi vede andare via.
«Madison!» Mi chiama. «Dove vai?» Mi segue a passo svelto e si siede sul sedile del pilota, quando mi vede salire in macchina.
«Voglio andare a casa. Non ti sopporto.» Mormoro infastidita.
«Non l'ho colpito.» Si giustifica.
«Stavi per farlo.» Ribatto.
«Sono nervoso.» Sospira. «Mi dispiace.» Mi volto a guardarlo con le braccia conserte. «Vieni?»
Nego con il capo. «Vieni, Madison.»
«Costringimi.» Borbotto.
«Ne sei sicura?» Annuisco. «Come vuoi. Dovresti conoscermi ormai, piccola.»
Non mi da nemmeno il tempo di pensare che scende dall'auto, apre il mio sportello e mi carica sulla sua spalla. Mi tocca il sedere e ricordo dell'ultima volta in cui mi aveva presa in questo modo
Justin ride mentre io continuo a tempestare la sua schiena di pugni. «Lo sai che non mi fai niente, vero?» Dice estremamente divertito.
Sbuffo frustrata. «Ti odio.»
«Mi mancava sentirtelo dire, Stevens.» Continua a ridacchiare e non so perché, ma inizio a ridere anch'io.
Ne avevamo fatta di strada dal primo "ti odio".
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My Bad Boy
FanfictionMai avrei pensato che tutto sarebbe cambiato così velocemente. Sarei diventata qualcuno che non avrei mai immaginato di diventare. Lui è apparso cambiandomi la vita, mostrandomi quanto 'cattivo' lui fosse. Odiavo l'idea di innamorarmi di lui. Il suo...