Capitolo 40

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Ryan e Andrew continuano a correre verso il bosco ed io li seguo, nonostante il mio unico pensiero sia Justin.

Lui non ci sta seguendo.

Lui non è con noi.

«Madison, lui starà bene. Lo conosciamo, lui è un duro.» Mi rassicura Andrew ed io forzo un sorriso.

«Dove andiamo?»

«Nel bosco: aspetteremo che le acque si calmino e poi torneremo all'istituto.» Risponde Ryan.

Guardo indietro e mi rendo conto che abbiamo corso per un bel po'.
Il capannone sembra così piccolo.

«Cosa pensi sia successo? Chi ha chiamato la polizia?» Andrew alza le braccia in aria in direzione di Ryan ed io rimango in silenzio.

Ryan sospira. «Non ne ho idea. Penso sia colpa di Joseph e di quella merda che vende.» Scuote la testa.

«Spavento del cazzo, io volevo soltanto portarmi una ragazza a let-» Andrea viene interrotto da una luce che squarcia il cielo e da un rumore simile ad un esplosione.

Copro le mie orecchie e spalanco la bocca voltandomi.

«Justin!» Urlo. Il capannone è appena esploso. Mi porto una mano davanti alla bocca e inizio a correre in direzione del capannone. Ryan mi prende per un braccio ma io mi libero dalla sua presa e corro più veloce che posso. «Per favore, per favore, per favore!» Sussurro.

Sento mancarmi l'aria e la vista appannarsi a causa delle lacrime, quando delle braccia mi avvolgono da dietro ed inizio a dimenarmi.

«Ryan, lasciami! Ti prego, lasciami.» Urlo ma al stretta del ragazzo si fa più forte. «Devo cercare Justin...» Guardo il cielo cercando di contenere le lacrime.

Qualcuno mi bacia la spalla. «Sono qui.» Sussurra piano ed io mi volto all'istante.
La sua respirazione è agitata e la sua mandibola contratta.

Mi fiondo tra le sue braccia. «Justin, stai bene?» Gli prendo il viso tra le mani e gli lascio piccoli baci su di esso. «Pensavo che ti avessero preso o peggio, che tu non fossi riuscito ad uscire. Ti rendi conto che mi hai lanciata dal secondo piano e che se quegli idioti dei tuoi amici non mi aves-» Le sue labbra si scontrano con le mie mie.
Sa sempre come zittirmi.

«A tutte queste domande» Mi bacia. «risponderò più tardi. Adesso andiamocene da qui!» Iniziamo a camminare e noto che accanto a noi c'è Kenny.

«Kenny?» Domando. «Cosa ci fai qui?» Sta per rispondere ma Justin lo precede.

«Mi ha aiutato.» Sussurra ed io sorrido. «Dopo ti spiegherò tutto, piccola.» Mi bacia la fronte.

«Justin, sapevo che non ti avrebbero preso!» Urla Andrew venendo verso di noi.

«Vinci sempre, con o senza pantaloni!» Ryan gli batte il cinque ed io inarco le sopracciglia. Con o senza pantaloni?

«Sono arrivate altre volanti di polizia.» Sentenzia Justin. «Bravi comunque, la mia ragazza stava correndo da sola a cercarmi.» Spinge i suoi migliori amici in avanti e continua a camminare.

[•••]

Justin's Point Of View*

Arriviamo davanti alla porta della camera e finalmente, posso lanciarmi sul letto.
La mia schiena fa malissimo e se avessi avuto 12 anni, mi sarei messo a piangere.

Madison chiude la porta alla sue spalle e si siede sul suo letto.

Questo silenzio è così rilassante.

Mi volto verso Madison. Ha il viso tra le mani e gli occhi chiusi.

«Dormi, piccola.» Le dico e lei alza lo sguardo verso di me.

«Voglio aspettare che ti addormenti. È stata una serata pesante.» Sospira per poi inumidirsi le labbra. Si alza dal suo letto e quando si avvicina a me, unisco le nostre labbra.

Le sue labbra sono gelate, così come la sua pelle. Si lascia scappare un sospiro ed io mi allontano mordicchiandole il labbro inferiore.

«Sei stanca, dormi un po'.» Le bacio la fronte. «Io vado a farmi la doccia.» Lei annuisce sconfitta ed io la bacio nuovamente.

Prendo una tovaglia ed entro in bagno, mi tolgo la maglia e mi guardo allo specchio. La mia schiena e le mie spalle sono piene di segni.

Mi faccio scappare un'imprecazione ed entro nella doccia, sperando che l'acqua calda possa farmi rilassare.

E pensare che la serata era quasi perfetta.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora