Capitolo 6

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Tre anni prima.

Rimasi sorpresa quando vidi la scena di Bieber. Justin era riuscito a salire dalla scala antincendio e stava per entrare furtivamente dalla mia finestra. Gridò all'improvviso: era sul punto di cadere. Corsi verso di lui e lo presi per mano. Lo guardai nei suoi grandi occhi color miele e cercai con tutta la mia forza di non farlo cadere.

La mia mano tremava dalla paura che avevo, la mia forza sarebbe finita e lui si sosteneva solo grazie alle sue scarpe.
Speravo che i miei genitori non si svegliassero, se avessero visto un ragazzo nella mia stanza, non avrei saputo che inventare. Tirai il corpo di Bieber e finalmente entrò nella mia stanza.

«Alzati.» Ordinai.
Eravamo caduti entrambi sul pavimento, lui sopra di me. Mi mossi in modo tale da liberarmi del suo peso, però lui non faceva nulla, continuava a premere il suo petto sul mio.

I nostri cuori battevano con forza e rimanemmo senza fiato. «Baciami.» Ripeté.

«No.» Mi negai.

«Perché?» una sua mano accarezzò la mia guancia. «Ti piaccio.»

«Non è vero.» Mi difesi.

«Muori dalla voglia di risentire le mie labbra sulle tue.» Disse con un sorrisetto malizioso. »Andiamo piccola...»

«Ti ho detto di no.» Ripetei per la seconda volta. «Alzati.»

Negò con il capo, avvicinò il suo viso al mio e la nostra pelle si toccò.
La sua mano si spostò dalla mia guancia muovendola per terra. Non sapevo quello che stava per fare, però le sue intenzioni non erano buone.
La sua mano toccò la mia gamba scoperta e la accarezzò senza permesso.
Saliva a poco a poco. Provai a muovermi per fermarlo.

«Fermo!» Cercai di non parlare troppo forte. «Vattene dalla mia camera.»

«Sicura?» Annuii. «Non vuoi niente da me?»

«Voglio solo una cosa da te» Sorrise maliziosamente ed io continuai. «Che te ne vada.» Non mi piaceva quello che stava cercando di fare con me.

«Te ne pentirai.» Si alzò dal mio corpo per dirigersi alla finestra. «Verrai a supplicarmi di fotterti.»

Mi stava, per caso, minacciando? Bieber non mi conosceva.
Io. Non. Ero. Una. Ragazza. Facile.
Lui pensava che io fossi come tutte le altre che cadono ai suoi piedi e che farebbero qualsiasi cosa per ottenere una notte con lui, ma io non sono così. Affatto.

Quando stava scendendo le scale chiusi la finestra rapidamente. Non volevo vederlo più, lui era il pericolo. Ci saremmo rivisti a scuola e non sarebbe stato facile.
Mi misi a letto, aspettando che arrivasse domenica per riposarmi da quella notte piena di emozioni. In poco tempo il sonno mi vinse e dormii tutta la notte.

《•••》

Diedi un morso al mio tost e accellerai i miei passi per non restare indietro ai miei amici.

«Justin ha una nuova vittima?» chiese Jake. «Dicono di averlo visto con una nuova ragazza.»

«Ma non vi stancate di parlare sempre di lui?» Ero stanca di sentire il suo nome ogni singolo giorno. «È qualcuno di pericoloso, dovrebbero espellerlo.»

I problemi aumentarono quando Bieber arrivò a scuola. Le liti tra ragazzi iniziarono mentre le ragazza camminavano dietro di lui  solo per sentire il suo profumo. Desideravano salire sulla sua moto e io lo avevo fatto l'altra sera.
A quanto pare, tutti pensavano che avesse una nuova 'avventura' ma questa volta non ci sarebbe riuscito. Non mi sarei più avvicinata a Justin, non voglio problemi e molto meno essere ferita.

«Abbiamo solo cinque minuti per arrivare in classe.» Disse Ashley e noi tre ci guardammo. «Corriamo!»

E iniziammo a correre, non potevamo arrivare tardi, avevamo da fare un importante esame. Guardai sopra le mie spalle e vidi una moto accanto a me, era Bieber. Accellerò e ci sorpassò, ovviamente.
Arrivammo stanchi e senza fiato. Nel corridoio c'era poca gente. Tutto loro rimanerono zitti guardando un ragazzo e una ragazza baciandosi.

Mi avvicinai come tutti gli altri ed emisi un colpo di tosse. Quando si separarono, rimasi a bocca aperta e con gli occhi spalancati.
Bieber si inumidì le labbra, avvicinò di più la ragazza a sé e passò una mano sul suo sedere.

Non smetteva di guardarmi, accarezzando la guancia della ragazza. Smisi di guardarlo e corsi verso i miei amici. Ero furiosa con lui. Era un essere insopportabile. Quando non ottenne quello che voleva da me, aveva cercato un'altra ragazza.

I miei amici entrarono in classe e quando stavo per fare lo stesso, una mano intorno alla mia vita mi allontanò dalla porta e mi trascinò lungo il corridoio.

«Lasciami!»

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora