Capitolo 57

1.5K 61 15
                                    

Ancora una volta mi sveglio tra le braccia del mio meraviglioso ragazzo. Oggi è il primo dell'anno e non c'è posto migliore in cui vorrei stare.

Justin ha una mano sul mio ventre scoperto mentre con l'altra mi accarezzava il viso. Quando mi vede aprire gli occhi, mi sorride e mi bacia piano le labbra.

«Buongiorno, piccola.» Sussurra dolcemente.

«Dio, è tardissimo.» Sussurro a mia volta, guardando l'orologio appeso sulla parete di questa gigante camera d'albergo. «Dovremmo vestirci e tornare a casa, i tuoi si chiederanno perché non siamo rientrai e-» Dico alzandomi dal letto con soltanto la camicia di Justin addosso.

Justin si alza dal letto, mi prende per i fianchi e mi bacia la fronte senza mai smettere di sorridere. «E non vuoi che pensino che Miss Perfezione faccia l'amore con il loro bellissimo figlio.» Ridacchia.

«Sì, beh, la tua famiglia pensa che io sia una perfettina e ciò comporta non avere un vita sessuale particolarmente attiva.» Avvolgo le braccia attorno al suo collo.

«Allora tu non sei affatto una perfettina, Stevens.» Sussurra sulle mie labbra poco prima di unirle alle sue.

[•••]

Dopo aver lasciato l'albergo e aver preso un taxi, torniamo finalmente a casa e varchiamo la soglia mano nella mano. Ad accoglierci, in salotto, c'è tutta la famiglia: Matt compreso.

Jaxon ci rivolge uno sguardo divertito, quel ragazzo somiglia tantissimo a Ryan nei modi di fare. Justin si siede sul divano e fa sedere me sulle sue gambe, mentre mi accarezza la vita.

«Che facevate di bello?» Domanda il mio ragazzo.

«Stavamo guardando Quattro Matrimoni.» Risponde Diane guardandomi con un sorriso stampato sul viso, Justin lo nota e ridacchia.

«Non ci sposeremo ora, nonna.» Risponde lui e la donna fa smorfia delusa.

«So che i tempi sono cambiati, figliolo.» Inizia la donna. «Ma sai che il mio desiderio più grande è vedere i miei nipoti con una famiglia.»

Justin stringe la presa su di me. «Mi ci vedrai, nonna. Facci finire la scuola, va bene?»

Sua nonna fa segno di "evvai" con le braccia ed io non posso evitare di ridere. «E dopo il matrimonio, un bellissimo figlioletto.»

Sento la presa di Justin stringersi ancora di più sulla via vita, così gli do un bacio sulla tempia.

«Mamma, ti prego, ne abbiamo già uno in arrivo e direi che basta e avanza.» Si intromette Pattie. «Voi due maschietti, per favore, aspettate qualche altro anno.»

La stanza si riempie di risate e mi rendo conto che questa famiglia mi mancherà tantissimo.

Ormai le vacanze sono finite e devo tornare alla realtà. Queste due settimane sono state un'utopia: così belle e così strane. Sono stata davvero bene con la famiglia di Justin, nonostante abbiamo litigato molteplici volte, sono stati dei giorni meravigliosi.

Pattie mi ha detto più volte che sarò la benvenuta sempre e comunque, Diane e Bruce mi hanno detto di stare organizzando un viaggio in Italia per la prossima estate e che vogliono che io gli faccia da cicerone, Jazmin mi ha detto che le mancherò tantissimo e che mi terrà informata sulla gravidanza mentre Jaxon, beh, lui mi ha chiesto se posso presentagli qualche amica.

[•••]

Mi sveglio per il rumore della porta: qualcuno continua a bussare ripetutamente e senza interruzioni.

Cerco di alzarmi ma Justin non me lo permette. Le sue braccia mi avvolgono e la sua testa è nascosta nell'incavo del mio collo.

«Bieber alza il culo, è importante!» Urla una voce fuori dalla porta. Ryan.

Cerco di muovermi nuovamente e sento Justin grugnire. «No piccola, stai ferma.» Borbotta assonnato.

«Ryan è qui fuori, alzati Jay.» Provo a liberarmi dalla sua presa ma lui mi stringe di più.

Sospiro e gli do un pizzicotto sul braccio. «Auch!» Si tocca la parte dolorante ed io ridacchio. «E va bene.» Alza gli occhi al cielo e prima di alzarsi, deposita un bacio sul mio collo.

Si alza, in boxer, permettendomi di ammirare il suo bellissimo fondoschiena. Mi copro il seno con il lenzuolo e mi metto seduta, appoggiandomi alla testiera del letto.

Justin apre la porta e Ryan entra senza fare complimenti. Guarda Justin e sta per parlare quando si volta a guardarmi. Arrossisco.

«Ops, credo di aver sbagliato momento.» Ride. Justin chiude la porta alle sue spalle e ridacchia, avvicinandosi. «Mi dispiace, amico. Non volevo interrompere la vostra intimità.» Mi metto le mani sul viso e mi mordo il labbro imbarazzata.

«Zitto Butler, non stavamo facendo niente.» Grugnisce Justin e si inclina su di me per baciare le mie labbra.

«Bentornati piccioncini, sono davvero contento di sapere che vi amate ma per favore amico, mettiti dei pantaloni. Non ho nessuna intenzione di vedere Jerry.» Scuote la testa ed io inarco un sopracciglio, ignorando l'imbarazzo.

«Jerry? Chi è Jerry?» Chiedo e mi volto verso Justin. Potrei giurare che anche lui è imbarazzato.

«Il suo-» Justin lo interrompe.

«Non dirlo!» Urla lui.

«Il suo cazzo, Mad. Quando eravamo piccoli Justin ha dato un nome al suo cazzo.» Fa spallucce ed io scoppio in una fragorosa risata.

Justin si siede vicino a me e lancia un cuscino in faccia a Ryan.

«Mi sarei potuta immaginare tutto da te, ma non questo, Mr-sono-sexy-e-cattivo.» Scherzo dandogli una leggera spinta. «E poi, Jerry? Si suppone che io debba chiamarlo JerryContinuo a ridere e lui scuote il capo.

«Piccola, ti prego.» Rido e mi sporgo verso di lui, noncurante del fatto che il lenzuolo si è leggermente abbassato.

«Jerry si imbarazza?» Sussurro e lui sta per rispondere, quando tira un'altro cuscino a Ryan.

«Chiudi quella bocca che entrano le mosche, Ryan.» Rimprovera il suo migliore amico. «Sei venuto per sputtanarmi e vedere la mia ragazza nuda o devi dirmi qualcosa?» Grugnisce mettendomi un braccio sul seno. A modo suo vuole coprirmi.

«Voglio invitare Ashley al ballo.» Fa spallucce.

«Mi sono persa qualcosa?» Aggrotto le sopracciglia e Ryan rivolge a me nuovamente lo guardo. Mi sta fissando.

«Non la guardare, cazzo. Ryan, smettila.» Sibila Justin e Ryan inizia a ridere.

«So quali sono i miei limiti.» Mi sorride e ho quasi l'impressione che lo voglia fare arrabbiare.

«Non mi interessa, fratello. Madison è mia e non voglio che la guardi, ti conosco.» Justin appoggio il viso sulla mia spalla ed io sorrido.

«Certo, fratello. È il tuo angelo.» Alza le sopracciglia ripetutamente verso Justin e lui geme.

«Non iniziare, Ryan.» Piagnucola.

«Ti prego, inizia.» Lo imploro divertita e Justin mi fulmina con lo sguardo.

«Circa due anni fa, quando Justin era in Canada con i suoi nonni, mi chiedeva di dirgli cosa facevi e mi diceva...» Tossisce. «Cazzo, fratello, come può una ragazza del genere odiarmi? È così fottutamente perfetta, è un angelo.» Cerca di imitarlo e Justin si sbatte una mano sulla fronte.

«Ti uccido, coglione.» Sibila, rivolgendo uno sguardo omicida a Ryan.

Sorrido e mi avvicino a lui. «Circa due anni fa, eh?» Lo bacio sulla guancia. «Allora tu facevi finta di odiarmi.»

Ah, mi era mancato tutto questo.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora