Usciamo dalla classe e il professore chiude la porta alle nostre spalle.
«Cavolo.» Dico. Quell'idiota ci ha mandato in direzione.
Inizio a camminare verso la presidenza ma Justin mi prende per un braccio. «Dove vai?» Chiede.
«Sei stupido? Il professore ci ha mandati dal preside.» Dico con fare ovvio.
«Piccola, piccola, piccola...» Ride. «Credi che ogni volta che mi mandano dal preside, io vada dal preside?»
«Ehm, sì?» Rispondo esitante.
«Ti sbagli, allora. Seguimi ed eviterai un milione di ramanzine e castighi.»
«E chi mi assicura che venendo con te, non avrò ancora più problemi?» Incrocio le braccia al petto.
Lui si avvicina, tanto da far scontrare i nostri petti. «Te lo assicuro io. Non porto problemi, solo piacere.» Le sue labbra toccano il mio collo.
«Justin, n-no...» Chiudo gli occhi.
«Decisione da un milione di dollari.» Si separa. «O vieni con me e ti porto in paradiso, o vai in presidenza e ti becchi l'inferno.»
Lo guardo dalla testa ai piedi. Ha le mani dentro le tasche, tranne il pollice che è fuori. Fa il solito sorriso bastardo di sempre e mi guarda attentamente.
«Beh, credo che non sia una bruttissima id-» Mi interrompe dandomi un piccolo bacio sulle labbra, mi prende per mano, intreccia le nostre dita e mi trascina fuori.
«Lo prendo come un sì.» Sorride vittorioso.
Arriviamo alla porta della nostra camera che ci baciamo come se non ci fosse un domani. Gira la chiave nella serratura, mente mi spinge contro la porta e mi prende in braccio, portandomi all'interno della camera.
Avvolgo le gambe intorno ai suoi fianchi e mi ritrovo stesa sul letto. Sento le sue labbra premere nuovamente sulle mie e con una sua spinta mi ritrovo sotto di lui.
Il cuore mi batte all'impazzata senza un apparente motivo, visto che siamo già stati insieme una volta.
Gioco con i bordi della sua maglia finché non gliela tolgo e lo sento fremere sotto al tocco, mentre le sue mani si muovono sui miei fianchi, sotto la maglietta.
Ho la mano sinistra sul suo collo e l'altra dietro la sua testa, mentre continuiamo a baciarci con foga, come se l'uno fosse l'aria dell'altro. Mi toglie la maglietta lentamente, rimanendo a guardare il mio busto.
Si china sul mio collo e inizia a baciarlo lentamente. Chiudo gli occhi godendomi quella sensazione bellissima. È diverso dall'ultima volta. Sembra più dolce, più spedito, più tranquillo.
Non so dove trovo il coraggio ma poso le mani sui bottoni dei suoi jeans, sbottonandoglieli. Se li toglie con un movimento fluido e sorride.
Inarco la schiena quando sento le sue labbra scendere lungo tutto il mio corpo arrivando al bordo superiore della mia gonna. Le sue labbra sono gentili e delicate. Mi guarda negli occhi quando mi sfila la gonna ed io faccio combaciare nuovamente le nostre labbra. Sto tremando come una foglia: non per paura, non per il freddo ma per l'eccitazione.
Gli tiro gentilmente le punte dei capelli facendolo gemere. Con la mano sinistra accarezza il mio braccio, salendo sempre di più fino ad arrivare ad una delle bretelline del reggiseno. La abbassa senza esitare e poggia le sue labbra sulla mia spalla mentre con l'altra mano mi sgancia il reggiseno. Ancora una volta, rimane a guardare il mio busto, questa volta completamente nudo, davanti ai suoi occhi.
«Sei così bella.» Sussurra ansimando ed io sorrido.
Mi lascio scappare un gemito che non poteva essere trattenuto, quando entra dentro di me. Spalanco gli occhi sentendo di stare per urlare ma le sue labbra non me lo permettono. Stringo le braccia attorno alla sua schiena e gli accarezzo le braccia, chiedendogli di più.
Il piacere aumenta sempre di più ed io sento che siamo una cosa sola. Le nostre labbra si separano per prendere fiato e la stanza viene invasa dai suoni delle nostre voci. L'unica parola che riesco a pronunciare è il suo nome.
Vedo il sudore iniziare a scendere dalla sua fronte e quando arriviamo al culmine del piacere, si distende al mio fianco. Nessuno dei due può parlare, nessuno dei due ha la forza o la voce per farlo.
Quando sento di poter muovere nuovamente il mio corpo, mi avvicino a lui poggiando il capo sul suo petto. Mi bacia sulla fronte mentre sento i battiti accellerati del suo cuore.
«Benvenuta in paradiso, piccola mia.»

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My Bad Boy
Hayran KurguMai avrei pensato che tutto sarebbe cambiato così velocemente. Sarei diventata qualcuno che non avrei mai immaginato di diventare. Lui è apparso cambiandomi la vita, mostrandomi quanto 'cattivo' lui fosse. Odiavo l'idea di innamorarmi di lui. Il suo...