Capitolo 37

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Prendo una boccata d'aria. L'idea di essere qui, al vecchio capannone, non mi piace affatto.

Sono già venuto parecchie volte ed è sempre andata male.

L'unica ragione per cui sono qui questa sera è Madison, che tra l'altro, ha deciso di uccidermi indossando una semplice striscia di tessuto bianco come top e dei pantaloni di pelle stretti, veramente stretti, a vita alta. Quando l'ho vista uscire dalla stanza vestita in questo modo, abbiamo discusso sul fatto che dovesse cambiarsi ma lei ha detto un categorico "no" e ha iniziato a truccarsi e a sistemarsi i capelli, come se ora che è la mia ragazza debba far notare a tutti perché io abbia scelto lei. Peccato che io non l'abbia scelta solo per il suo corpo mozzafiato, ma perché mi fa impazzire.

«Non allontanarti da me, Madison.» Le prendo la mano e la stringo. Mi volto verso di lei e le sposto una ciocca di capelli ondulati dietro l'orecchio.

Stringo i pugni quando vedo gli altri ragazzi mangiarsela con gli occhi. È fottutamente perfetta ed io ne sono consapevole.

«Non succederà nulla finché saremo sobri.» Ridacchia ed io non riesco a sorriderle perché sto fulminando con lo sguardo un ragazzo.

Il capannone è pieno di persone e ho come l'impressione che tutti stiano guardarlo lei. La mia ragazza.

«Justin! Sapevo che saresti venuto, dolcezza.» Strilla Brooke avvicinandosi a noi. La guardo stranito. Si è tinta i capelli di rosso?

Sento Madison grugnire. «Brooke, non avevano gonne più corte al negozio?» Chiede sorridendo falsamente.

«No, ma questa mi sta benissimo. Non è vero, Jay?» Mi guarda mordendosi il labbro. Prima avrei trovato questo suo gesto sexy, ma adesso è solo disgustoso.

«Mi piacciono i tuoi capelli rossi, peccato che non siano naturali...» La sfida Madison e Brooke le rivolge uno sguardo omicida. Non avrebbe sopportato a lungo.

«Farò come se niente fosse, okay?» Dice lei prendendomi per il braccio. «Vieni un attimo con me.» Guardo Madison che mi sussurra un: "Va tutto bene, amore." e mentre Brooke mi spinge in cucina, lotto con la voglia di tornare lì e chiedere a Madison di chiamarmi amore per sempre.

Arrivati in cucina, Brooke mi porge un bicchiere.

«No, grazie.» Rifiuto cercando di allontanarmi da lei.

«Credi che abbia messo qualcosa lì dentro? Tesoro, non ho bisogno di droghe per averti vicino.» Mi accarezza il petto e sento di stare per vomitare.

Come ho fatto a scoparmela quella notte? Dio, ero così disperato?

«Risulta che io non ti voglia vicino, Brooke.» Grugnisco uscendo dalla stanza per cercare Madison con lo sguardo.

La situazione in sala è più a meno la stessa ma Madison non si vede da nessuna parte. Mi faccio spazio tra la gente finché un gruppo di persone non richiama la mia attenzione.

Mi avvicino al circolo. Ci sono dei ragazzi che picchiano Kenny, un nerd del corso di scacchi. Chiudo gli occhi per qualche secondo. I bulli sono i miei compagni di squadra.

Vedo Madison nel circolo che prova ad aiutare Kenny. «Lasciatelo, imbecilli! Lasciatelo!» Urla mentre cerca di separare Chaz dal ragazzo.

Questa scena mi fa ricordare una delle prime volte in cui ci siamo rivolti la parola, esattamente tre anni fa.

«Cazzo Stevens, va via da qui tesoro, una bellezza come te non dovrebbe stare qui.» Si volta verso di lei prendendole per i fianchi. «Fai la brava bambina e vai.» La sposta di qualche centimetro.

Sto per avvicinarmi e spaccargli la faccia, quando sento la mia ragazza ribattere.

«Non chiamarmi bellezza, razza di idiota!» Dice, per poi prenderlo per la camicia e colpirlo in pieno viso.

Ridacchio. Quella sì che è la mia ragazza.

Mi addentro nel circolo e prendo Madison per i fianchi mentre lei grugnisce qualche insulto rivolto a Chaz.

«Stai bene, piccola?» Le chiedo, toccandole il viso.

«Si, io sto bene. Kenny dov'è finito?» Chiede guardandosi attorno.

«Credo proprio che tu l'abbia salvato.» L'avvicino a me, stringendole i fianchi. «L'ho visto correre via mentre distraevi Chaz.» La sento sospirare.

«Chaz è proprio un idiota.» Grugnisce infastidita. «Quei ragazzi disturbano Kenny solo perché ha più cervello di tutti loro caproni!» Urla verso la squadra sistemandosi il top.

«Io ero come loro...» Sussurro stringendo la mia presa.

«"Eri", adesso sei diverso.» Ride ed io la avvicino a me, unendo le nostre labbra in un bacio. Mordo il suo labbro inferiore e sto per approfondire il bacio quando si allontana, facendomi piagnucolare. «Adesso sei il mio ragazzo.» Sorride e circonda il mio collo con le braccia. Fa un piccolo salto avvolgendo le sue gambe al mio bacino ed io sistemo le mie mani sotto al suo sedere per reggerla meglio. Mi da un bacio sulla punta de naso, per poi scendere sulla mandibola, fino al collo.

«Visto che siamo fidanzati...» Dico piano e molto lentamente. «ci sono delle condizioni?» Mi guarda stranita ed io mi sento all'improvviso in imbarazzo.

«Non sei mai stato fidanzato?» Ride ed io nascondo il viso nell'incavo del suo collo.

«Non sono mai stato innamorato prima...» Le sussurro all'orecchio.

Mi mette una mano sulla nuca e spinge le sue labbra contro le mie. «Non ci sono condizioni, devi solo-» Prima che possa concludere, sento qualcuno battere le mani.

«Cazzo, Bieber. La tua ragazza è una bomba.» Quella voce. Serro la mascella. «Ce l'hai fatta! Ed io che pensavo ancora di scoparmela...» Theo Riviera.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora