Capitolo 34

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Per evitare Madison, mi sono trasferito nella camera di Ryan per un po'.

Sono già due notti che dormo qui e due giorni che cerco di non incrociare Madison nei corridoi.

Ho avuto un po' di tempo per pensare e direi che mi sono anche calmato un po', nonostante l'unica cosa che voglia fare sia distendermi sul letto del mio migliore amico e dormire. Cose che Ryan non sembra volermi far fare, purtroppo.

«Fratello, devi uscire da questo buco e venire con me.» Mi dice mentre mi toglie le coperte di dosso velocemente facendomi piagnucolare.

«Dove dobbiamo andare Ryan?» Grugnisco.

«Chiudi quella cazzo di bocca e seguimi.» Ordina facendomi sbuffare.

Mi alzo di malavoglia dal letto e passandomi un mano tra i capelli, lo seguo fuori dalla camera.

Ryan saluta tutte le ragazza che vede e si aspetta che io faccia lo stesso, ma io mi limito a guardare per terra e sbuffare.

«Amico, alza lo sguardo, c'è una bellissima vista!» Mi incita Ryan ed io alzo la testa scocciato.

Sto per dirgli che nessuna "bella vista" mi tirerà sù di morale quando le parole mi muoiono in gola. Sicuramente non mi aspettavo di trovarmi davanti Madison tutta sorridente.

La guardo con gli occhi spalancati e senza proferire parola mi volto verso Ryan, tentato dal prenderlo a pugni e lo scappare via.

Sono immobile a fissarla, quando il mio migliore amico mi spinge verso di lei.

«Madison, Ashley mi ha detto che volevi uscire con Justin per andare a comprare i vestiti per il ballo, che sarà...» Si ferma a pensare. «esattamente tra tre settimane.» Respiro faticosamente. Mi sento come quei bambini timidi che chiedono ai propri amici di parlare con la ragazza di cui sono innamorati. «Ah, e sì, ecco i soldi Justin.» Mi porge diverse banconote.

Lo guardo confuso. «Perché mi dai dei soldi?» Gli chiedo e lui si gratta la nuca.

«Bene amico, te lo avrei detto, non arrabbiarti.» Inizia ed io lo guardo male. «Avevo bisogno di soldi, tu stavi dormendo e la tasca dei tuoi pantaloni non è un buon nascondiglio.» Fa spallucce ed io lo colpisco sul braccio.

«Non era un nascondiglio infatti, coglione.» Sbotto mentre Ryan massaggia la parte dolente e Madison si lascia scappare una dolce risata.

Quanto mi è mancata, Dio.

Mi volto verso di lei e mi fermo a guardarla tremendamente in imbarazzo.

Non siamo noi quei due pazzi che litigano per tutto? Che si prendono in giro? Che ridono insieme?

Sospiro e mi avvicino a lei avvolgendola in un abbraccio. So di averla colta alla sprovvista ma non sono riuscito a contenermi.

Bravo Justin, non fare mosse avventate.

Ricordo le parole di Ashley, ma cerco di ignorarle stringendo Madison forte a me. Quando ricambia l'abbraccio, vedo Ryan fissarci stranito.

«Dio, scusami, non riuscivo più a tenermi tutto dentro. È la prima volta che mi sento così e mi dispiace.» Le sussurro all'orecchio. Non voglio che Ryan mi ascolti. «Giuro che cercherò di evitarlo, cercherò di dimenticare tutto ma per favore, non smettere di essere la stessa Madison di sempre e non allontanarti da me.» Continuo a stringerla tra le braccia e mi sento ancora più stupido di prima.

Madison's Point Of View

Sento un nodo formarsi in gola e gli occhi iniziare ad inumidirsi.

Ho voglia di prendere Justin per per spalle e implorarlo di non cambiare idea.

Ashley mi ha pressato per giorni, implorandomi di fidarmi di Justin e di dirgli quello che provo per lui ma andiamo, non credo che quello che ha detto di provare per me sia vero.

Perché tra tutte quelle bellissime ragazze della scuola, LUI vuole proprio ME?

Un brivido mi percorre il corpo al pensiero che possa essere una qualche scommessa o una semplice bugia.

Voglio davvero che tutto torni come prima?

Voglio tornare ad essere quella che si scopa o la sua migliore amica?

«Jay, io...» Inizio a dire alquanto nervosa e lui mi interrompe accarezzandomi la guancia destra.

«Non importa.» Taglia corto. «Andiamo a comprare un bellissimo vestito per te e un completo da pinguino per me.» Mi avvolge le spalle con un braccio avvicinandomi a lui.

Mi era mancato il contatto con la sua pelle e mi era mancato parlargli. Tanto. Da morire.

«Metterai un completo elegante?» Gli sorrido e lui fa una smorfia per poi ricambiare.

«Chiaro, non posso andare al ballo insieme ad una principessa con la tuta.» Ridacchio stringendomi al suo petto.

«Stai bene con la tuta e poi non mi dispiacerebbe, tu sei così, no?» Lo guardo negli occhi e noto una scintilla di divertimento in essi.

«Ti dispiacerebbe se fossi nudo? Dico, io sono così, no?» Mi risponde con un'altra domanda e sento le miei guancia tingersi di rosso.

«Come vuoi...» Dico piano. Justin sorride e mi bacia la tempia.

È bastato così poco a farci tornare noi?

[•••]

Entriamo in un negozio grande e bianco, dove ci sono tantissimi specchi. Sembra un posto estremamente costoso, ma Justin ha insistito per venire qui.

«Vi posso aiutare, ragazzi?» Una donna di circa quarant'anni si avvicina a noi squadrandomi dalla testa ai piedi. «Tesoro, scusa se sono indiscreta ma sei bellissima.» Mi sorride dolcemente ed io arrossisco.

«Sì, lo è.» Sorride Justin e mi chiedo se l'abbia pagata per farmi quel complimento.

«Beh, se vi posso aiutare, ditemi! Sono Marice.» Dice battendo le mani.

«Ci servirebbero un vestito e un completo per un ballo scolastico.» Dico facendo un sorriso a trentadue denti.

«Seguitemi.» Marice indica degli scaffali.

Justin ed io ci infiliamo nei camerini con i nostri rispettivi vestiti, e una volta averli provati ci ritroviamo faccia a faccia.

Il primo vestito che provo è un abito lungo azzurro con uno scollo a cuore. È bellissimo, ma io sono più il tipo da vestito corto. Non mi sarei mai sentita a mio agio in un abito del genere.

«Woah, Madison, sei stupenda.» Sorrido.

Lui è così sexy in quel completo elegante. «Non rimani indietro Bieber, stai benissimo.» Sorride soddisfatto.

«Sei bellissima con questo vestito ma stavo pensando che voglio farti un regalo.» Dice ed io inarco un sopracciglio. «Ti ho vista fissare il vestito rosso, prendilo, lo compro io.» Indica un vestito rosso corto e satinato, con il corpetto stretto e una scollatura vertiginosa. Io spalanco la bocca.

«Scherzi?» Boccheggio e lui ridacchia.

«No.» Nega con il capo ed io mi mordo il labbro inferiore. «Andiamo, prendilo e provalo.» Mi sussurra all'orecchio ed io sorrido incamminandomi verso il camerino.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora