Capitolo 31

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Justin's Point Of View

Il secondo tempo sta per terminare e siamo 6 a 4. Non posso evitare di voltarmi a guardare le gradinate ogni 10 minuti. Cosa mi aspettavo? Che avrebbe mollato il suo ragazzo per venire a vedermi giocare? Ma per favore.

Sono nello spogliatoio a discutere con gli altri ragazzi dello schema finché Brooke mi chiama dicendomi che Theo vuole parlare con me.

«Bieber, volevo chiederti una cosa.» Si avvicina con aria divertita. «Visto che tu e Madison siete amici, ti ha per caso detto qual è la sua posizione preferita? Sai, sono informazioni che potrebbero servirmi.»

Stringo i pugni. «Non provocarmi, Riviera.» Sibilo fulminandolo con lo sguardo.

«Perché dici così, amico? Ti da fastidio che parli di lei?» Ridacchia.

«Sì, mi da fastidio.» Sibilo a denti stretti.

«Non dovresti tenerci così tanto a lei, il bell'universitario se la sarà già scopata tre volte a quest'ora.» Ride amaramente ed io mi avvicino a lui, serrando i pugni.

«Che cazzo nei sai di Styles?» Sussurro serio e scandendo ogni parola, mentre lo prendo per la maglia.

«Ho le mie fonti.» Fa spallucce. «Magari dovrei chiedere a lui qual è la posizione preferita della puttanella.»

Non riesco più a contenermi. Gli do un pugno in piena faccia e lo butto per terra. Theo cerca di rialzarsi ma io sono già su di lui che lo riempio di pugni e calci. Vedo i miei compagni di squadra avvicinarsi, così come i suoi. Riesce a colpirmi sulla bocca ed io lo colpisco allo stomaco.

«Cosa c'è, Bieber? Ti ho preso nel tuo punto debole?» Ride. «Quella puttana non ti vuole, vero?»

«Sei morto, cazzo.» Urlo. Inizio a picchiarlo sempre più forte, con tutta la forza e la rabbia che ho in corpo. Sento di non poter fermarmi, la rabbia scorre nelle mie vene e il pensiero che possa avere ragione, mi fa incazzare solo di più.

Sbatto la sua testa sull'asfalto più volte, finché Andrew, Ryan e Chaz si mettono in mezzo, cercando di separarci -o meglio, separare me.

«Prova a nominarla un'altra volta e puoi considerarti morto.» Cerco di liberarmi dalle loro prese, mentre lo guardo con gli occhi iniettati di odio. «Ah e sì, la puttana è tua madre!» Sorrido falsamente vedendolo contorcersi per terra.

«Sei un bastardo, Bieber.» Sibila Theo, spuntando un po' di sangue. «E lei se ne accorgerà presto.»

Ryan nega con il capo e mi spinge verso lo spogliatoio, ma quando vedo il bastardo rialzarsi mi libero dalla sua presa e mi lancio nuovamente su di lui. «Cazzo, Justin basta!» Urla Ryan cercando di prendermi per le spalle.

«Questo figlio di puttana non si salva!» Urlo prendendo Theo per il collo. Un ragazzo della squadra avversaria mi colpisce sull'occhio per farmi lasciare la presa e vedo Ryan iniziare a colpirlo.

Vai così, amico. Nel giro di qualche secondo il campo diventa un vero e proprio luogo di guerra.

«Bieber, fermati!» Grida l'allenatore. «Verrai espulso se non ti fermi adesso!»

Con tutta la forza di volontà che ho in corpo, mi allontano da Theo. Ecco perché l'ha fatto. Il suo intento era farmi espellere, in modo tale che io non potessi giocare più e non avrebbe dovuto affrontarmi, la prossima stagione.

«Sfidami un'ultima volta e non risponderò di me.» Sussurro a denti stretti, per poi voltarmi e incamminarmi verso lo spogliatoio.

Rayn cammina lentamente e in silenzio dietro di me, forse ha paura che impazzisca e torni a picchiare Riviera.

Una volta arrivati nello spogliatoio, inizio a guardarmi allo specchio. Sono pieno di lividi, ho l'occhio nero e il labbro spaccato.

«Oddio! Justin, come stai?» Chiudo gli occhi per poi riaprirli e mi volto verso la porta dello spogliatoio.

Madison. Ha i capelli scombinati e il fiatone. Il solo pensiero che abbia potuto scopare con Harry, mi fa stringere i pugni di nuovo.

«Sono in formissima.» Rispondo avidamente, distogliendo lo sguardo dal suo corpo.

Lei mi corre incontro e mi abbraccia. All'inizio voglio spingerla via, ma quando inalo il profumo che emanano i suoi capelli non riesco a muovere un muscolo.

«Ho piantato Harry a metà cena, non potevo lasciarti da solo. Che cazzo è successo?» Parla velocemente ed io respiro profondamente. Voglio sorridere ma mi trattengo perché non voglio farle vedere il mio sollievo. «Si può sapere che cazzo ti hanno fatto?» Ripete accarezzandomi la guancia.

Mi trattengo dal baciarla e guardo un punto fisso sul muro. Ho picchiato un coglione perché tu non eri qui.

«Ha litigato con Theo Riviera, il capitano dei Wildfires. Se fossi in lui, camminerei sempre accompagnato.» Le spiega Ryan mentre io continuo a fare scena muta.

«Ma perché?» Gli domanda. Guardo minacciosamente Ryan e lui non risponde. «Andiamo in stanza, ti medico e mi racconti tutto.»

Vederla preoccupata per me mi fa sentire  così bene che forse sto iniziando a rendermi conto che Ryan ha ragione.

Provo qualcosa per lei e questo non è tra le mie opzioni.

«No Madison, ce la faccio da solo.» Dico alzandomi e senza guardarla, inizio a camminare fino alla nostra camera.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora