Capitolo 13

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Justin Point of View

Cammino per il campus con le mani dentro le tasche dei pantaloni e una rabbia a fior di pelle. Ho la necessità di uccidere qualcuno in questo momento.

Cammino verso lo sgabuzzino della palestra dove sono stato l'altro giorno con Madison. Maledetta compagna di stanza.

Prendo i soldi che ho in tasca e cammino silenziosamente verso Roger, il ragazzo della droga. «Roger» Lo chiamo. La mia voce bassa e sicura.

«Bieber, credevo che non saresti più venuto.» Esclama con un mezzo sorriso.

«Facciamo questa merda velocemente.» Grugnisco e gli passo i soldi. Lui mi consegna una bustina. «Ci vediamo, Roger.»

«Tornerai?» Sorride lui ed io non rispondo. «Ti conserverò la roba migliore.»

Mi allontano da lì senza destare sospetti e cammino rapidamente verso la mia stanza. Di sicuro Madion non è lì, ha delle lezioni tutte la mattina.

Dopo vari minuti, sono già nel mio mondo parallelo.

Madison'a Point of View

Apro la porta della mia stanza rumorosamente e non appena entro, vedo Justin disteso per terra.

Mi tolgo i tacchi e li getto per terra vicino al mio letto, dopodiché mi slaccio velocemente il vestito nero stretto che ho addosso, rimpiazzandolo con il mio amato pigiama.

Sono stata alla festa con Peter e devo ammettere che è stato abbastanza divertente. Lui si è comportato bene e la musica non era male.

Rivolgo lo sguardo a Justin e lo chiamo, ma lui non risponde. Il cretino si è addormentato per terra.

Mi accovaccio vicino a lui e vedo una bustina. Dio, è fatto. «Justin?» Lo chiamo nuovamente mentre lo prendo per le braccia, cercando di farlo alzare. «Aiutami però!» Sbuffo. È inutile, è troppo fatto e completamente rilassato.

Mi volto e passo la stanza in rassegna, notando una piccola borsa sopra il comodino. Mi metto una mano sulla fronte e l'altra sul fianco.

«Non può essere così stupido...» Sussurro e faccio qualche passo verso il suo comodino. Guardo la borsa in cagnesco e la apro lentamente, come se contenesse una bimba. Come pensavo: droga.

Faccio una smorfia e mi volto per guardare il mio compagno di stanza. Si incazzerà, ma forse un giorno mi ringrazierà. Prendo le buste e getto il contenuto di ciascuna attraverso lo scarico del bagno.

Fatto ciò, mi avvicino a Justin e provo ad alzarlo di nuovo. Sono fottutamente arrabbiata perchè ha portato della droga nella mia stanza e come se non bastasse, e super fatto sul mio pavimento, ma non posso lasciarlo lì per terra. È pur sempre il mio compagno di stanza e dovremmo essere 'amici', no?

«Justin alzati, mettiti a letto.» Sussurro mentre provo a farlo alzare, ma cado addosso a lui. Il cretino inizia a ridere. «Oh andiamo!»

Justin Point of View

Mi sveglio a causa del mal di testa ed apro gli occhi incontrando il tetto. Metto a fuoco e sbadiglio. Ho mal di schiena e sento un calore vicino. Abbasso lo sguardo e con estrema sorpresa, mi rendo conto di aver dormito per terra insieme a Madison.

La bella moretta è accoccolata al mio petto, le nostre gambe sono intrecciate ed il mio abbraccio le avvolge la vita. Sorrido istintivamente. Non so come siamo finiti così ma non mi interessa, il braccio da lì non lo tolgo.

La sento respirare tranquillamente. Devo ammettere che è davvero bella ed i suoi capelli emanano un profumo buonissimo. La stringo più forte a me e respirando il suo dolce profumo, le do un bacio sulla testa.

Dopo qualche minuto passato semplicemente a guardarla, Madison si muove sotto la mia presa. La vedo sorridere mentre il mio pollice disegna cerchi immaginari sul suo fianco destro.

«Justin?» Mi chiede assonnata.

«Mhm?» Rispondo.

Si libera dalla mia presa e mi guarda con gli occhi che quasi le escono dalle orbite. Noto le sue guance tingersi di un colore rossastro e mi viene quasi da ridere.

«Ieri...» Si schiarisce la voce. «Ieri tu, tu hai dormito per terra.» Balbetta. «Ho provato ad aiutarti però ti eri addormentato, e non sono riuscita a metterti a letto... quindi ti ho coperto qui.» Dice alzandosi dal suolo.

A quanto pare la coperta non è servita più di tanto.

Seguo il suo corpo con lo sguardo: i suoi piedini, le sue gambe snelle, le sue cosce, il suo ventre piatto, il suo seno tondo, il suo collo e infine, il suo bellissimo viso. Dio, non mi ero accorta di quanto fosse bella.

«Lo so, piccola.» Le sorrido. «Grazie.»

Annuisce e si distende sul letto. La imito distendendomi sul mio e inizio a fissare il tetto.

«Uhm, Justin» Richiama la mia attenzione. «Ieri, quando sono tornata dall'uscita con Peter ho trovato la tua borsa...»

Mi irrigidisco, un po' per via di Peter e un po' per la borsa. Annuisco ripetitivamente mentre mi volto a guardarla. «La vita mi ha reso così Madison, le droghe, le lotte...»

Madison aspetta che io continui ma quando capisce che non ho intenzione di farlo, lascia cadere l'argomento e cambia discorso. «Non voglio andare in classe oggi, puoi dire al professore che sto male?»

Annuisco e inizio a vestirmi. «Certo, gli dirò che ieri abbiamo passato tutta la notte a fare l'amore e ti sei svegliata stanca...» Sorrido e un attimo prima di entrare in bagno, un cuscino mi arriva contro a tutta velocità.

Glielo rilancio di rimando ma lo schiva. La vedo ridere di gusto. «Digli così e puoi considerarti morto, Bieber!»

«Justin!» La correggo. Lei nega con il capo rimettendosi a letto ed io entro finalmente in bagno.

My Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora