Capitolo 2.

66 11 6
                                    

«Per caso mi stai seguendo?»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Per caso mi stai seguendo?»

Non riuscii a spiccicare parola, perché tutto mi sarei aspettata tranne di ritrovarmelo davanti, soprattutto così presto.

I nostri sguardi erano incastrati e i suoi occhi luccicavano divertiti. Non erano di un semplice nero, a quella distanza scorgevo le pagliuzze dorate che gli striavano gli occhi.

Dannatamente bello.

«Potrei dire la stessa cosa di te» mi allontanai di un paio di passi e un brivido di freddo mi attraversò la schiena.

Il suo corpo era così caldo e invitante, che era stato piacevole stargli tra le braccia per qualche istante.

«Credimi, non ci sarei riuscito nemmeno se l'avessi voluto.»

Con la coda dell'occhio notai che la fila del bagno avanzò. «Scusami, ora devo andare» indicai con la testa davanti a me e lo superai.

«Vuoi compagnia?»

«Non serve,» gli sorrisi.

«E se mi andasse?»

Il mio sguardo scivolò sulla sua figura slanciata: la camicia era leggermente sbottonata, si intravedeva un leggero strato di peluria scuro e una catenina pendente in corda. La tuta da meccanico lo rendeva sexy, ma vestito casual era ancora meglio.

Un po' di contegno!

«Puoi fare quello che vuoi, siamo in un paese libero.»

Anche se avrei voluto si allontanasse, perché i miei pensieri iniziavano a essere inopportuni. Non ero una bigotta ipocrita, avevo gli occhi per guardare e li usavo anche piuttosto bene, ma con lui, sentivo che c'era qualcosa di diverso, un limite che non avevo mai superato e mi spaventava.

«Non capisco perché tuo fratello si sia risentito tanto, quando sei entrata in officina.»

Fu chiaro che non se ne volesse andare.

Mi scappò un verso frustrato e scossi la testa. «Non vuoi saperlo.»

«Te l'ho chiesto, quindi...»

Sbuffai. «A volte se ne esce con delle congetture un po' strampalate» riassunsi, sperando che gli sarebbe bastata come risposta.

«Congetture strampalate?» ridacchiò, catturando più di uno sguardo.

«Ha problemi di gelosia e ogni volta che mi vede parlare con un ragazzo viaggia di fantasia, mi immagina già con l'anello al dito e il cuore spezzato.»

«Quindi, pensa che stiamo insieme?» mi domandò divertito.

«No, ma che potrebbe succedere. Un pensiero del tutto affrettato, direi» ci tenni a precisare per evitare fraintendimenti.

Anche se ero sicura non fossi il suo tipo. Uomini del genere hanno dei gusti ben precisi, apprezzano donne diverse da me non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere. Avevo fatto pace da un po' con i chili di troppo su cosce e fianchi, ma ero anche piuttosto realista.

Twin FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora