È appena finito il primo tempo, menomale. Penso che non riuscirò a dormire tranquilla per un bel po' di tempo.
Per la paura sono stata attaccata tutto il tempo ad Alessio e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto. Mi sento molto legata a lui e non so come spiegarmelo perché non ci conosciamo da moltissimo tempo.
Lui per rassicurarmi ha alzato il "braccio" che divide le due poltrone così ho appoggiato la testa sul suo petto e lui un braccio sulla mia vita. Per calmarmi, ad ogni scena paurosa mi giravo e inspiravo il suo buonissimo profumo.
È una specie di tranquillante.
Lui, invece, se la spassava nel vedermi impaurita. Infatti rideva ogni volta.
"Scusa, ciuffo." Sussurro ridacchiando. Spero tanto di non avergli dato fastidio.
"Tranquilla, piccola. Anzi, mi hai fatto un sacco ridere. Ah, quasi dimenticavo, qui ci sono un sacco di scene paurose. Praticamente quelle che abbiamo visto adesso non sono niente." Dice facendomi sbarrare gli occhi.
Non ce la posso fare.
"Sono fottuta." Mormoro coprendomi gli occhi con le mani.
Non mi sono mai piaciuti i film Horror, mi trasmettono troppa ansia e poi va sempre a finire che ho perfino paura di rimanere a casa da sola.
Ho sempre paura che magari un killer stia alla porta accanto e che stia aspettando solo il momento migliore per uscire allo scoperto e uccidermi.
Sento la risata di Alessio che mi distoglie dai miei pensieri.
Lo osservo per qualche secondo facendo finta di essere indignata e offesa dalla sua risata, ma alla fine riesce a farmi spuntare un sorriso.
ALESSIO.
"Sono fottuta." Mormora coprendosi gli occhi.
Scoppio a ridere vedendo la sua faccia impaurita e scocciata.
"Smettila di ridere, cretino!" Mi ammonisce poco dopo, dandomi un pugno sul braccio che, inutile dirlo, non mi fa nulla.
"Scusa, ma ti sento ogni volta e la tua faccia è sempre epica." Riesco a dire tra una risata e un'altra.
Quanto mi fa star bene.
"Ma infatti! Mi dici come fai? Non è possibile." Esclama irritata facendomi ridere ancora di più.
"Non ne ho la più pallida idea." Rispondo sinceramente rivolgendo poi lo sguardo nella direzione di Elisa.
Sta tirando le peggio maledizioni a Francesco perché sta ridendo da un bel po' per la motivazione che Elisa, spaventata, è buffa.
"Continua a ridere e ti faccio fuori, Francesco!" Sbotta lei, alzando gli occhi al cielo per quella che penso sia la millesima volta.
"Dai, ma ti sei vista? Fa troppo ridere la tua espressione terrorizzata." Dice lui ridendo a crepapelle.
Scoppiamo tutti in una gran risata, contagiati dalla sua.
"Ma fanno sempre così?" Mi sussurra Emily ridendo.
"Sì, però si vogliono bene, anche se non lo dimostrano." Rispondo guardando Francesco che stampa un bacio sulla guancia a Elisa.
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O con te, o con nessuno. ||Alessio Bernabei||
FanfictionEmily Evans è una ragazza pugliese, quasi diciottenne, che deve affrontare l'ultimo anno di liceo. Molto presto si dovrà trasferire, insieme ai genitori, a Roma, più precisamente a Tarquinia. Nella sua terra lascia i suoi due migliori amici: Marco e...