Capitolo 61

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Stringo forte a me la mia migliore amica prima di lasciarla andare sul treno che la porterà a casa.

Questa volta ho paura, non so di cosa, ma ho paura. Ho addosso una strana sensazione, una specie di ansia che mi sta torturando da ieri sera, quando abbiamo dormito tutti e tre insieme.

"Mi mancherai così tanto, Vale, tu nemmeno immagini." Le bisbiglio all'orecchio.

"Anche tu, Emily, ma tra poco finiscono le scuole quindi ci potremo vedere senza alcun problema."

Annuisco anche se poco convinta e asciugo una lacrima che mi è appena scivolata sulla guancia.

"Emily, va tutto bene? Ti vedo strana, nervosa."

Come fa questa ragazza a capirmi e a leggermi dentro in questo modo proprio non lo so.

"Sì Vale, mi dispiace solo di dovervi salutare. Mi mancherete tanto!"

Dopotutto non sto mentendo, in parte è vero, e poi non so nemmeno come spiegare questa mia ansia. Non so nemmeno a cosa è dovuta, sinceramente.

Annuisce e ci abbracciamo tutti e tre, un'ultima volta prima che salgano sul treno. Li stringo forte, lasciando scivolare una lacrima sulla mia guancia, e sciolgo l'abbraccio solo quando annunciano che il loro treno sta per partire.

"Okay ragazzi, ci vediamo. Vi voglio bene, davvero tanto." Dico loro abbozzando un sorriso.

"Ti vogliamo bene anche noi. Ciao piccola, a presto!" Sorride Marco prima di lasciarmi un bacio in fronte.

Valentina me ne lascia uno sulla guancia e mi sussurra un dolce "ti voglio bene anche io" e, afferrando con una mano quella di Marco e con l'altra la valigia, sale sul treno insieme al mio migliore amico.

Mi giro dalla parte opposta del treno dopo aver sorriso loro un'ultima volta e mi avvio fuori dalla stazione. Sono le sei e dieci di pomeriggio e per mia fortuna non è ancora tanto buio.

Alessio mi ha detto che aveva una commissione da fare ma che mi sarebbe venuto a prendere lui, per cui continuo a camminare fino a che non sento una presa sul mio polso che mi fa bloccare all'istante.

Mi giro immediatamente e non so se rilassarmi o meno quando vedo che è Scott.

"Ehi!" Mi saluta tirandomi per il polso e avvicinandomi - automaticamente - più vicino a lui.

"Ciao." Cerco di sembrare il meno fredda e scocciata possibile.

Alessio dovrebbe essere qui a minuti e io spero vivamente che arrivi presto perchè non voglio stare da sola con Scott.

"Che ci fai qui?" Gli chiedo cercando di rimanere rilassata.

"Ti seguivo."

Lo dice con una tale naturalezza che quasi mi fa venire i brividi, come se fosse una cosa normale seguire una persona.

"E-e come mai?"

Sorride e alza gli occhi al cielo.

"Vieni con me, ti devo far vedere una cosa. Sbrigati!"

Continuando a tenermi per il polso inizia a camminare verso non so dove. Il panico si impossessa di me quando noto che non riesco a togliere il polso dalla sua presa.

"Emh Scott io non penso che sia il caso. Alessio sta venendo, starà qui a momenti."

Si ferma di colpo, girandosi poi per guardarmi negli occhi.

"Davvero?"

"S-sì."

Sgrana gli occhi e si guarda intorno vedendo se Alessio sia nei paraggi o meno.

"E quando me lo vuoi dire?" Esclama alzando la voce. "Muoviti, sbrigati! Dobbiamo andarcene, ora."

"No Scott, non voglio! Lasciami andare!" Sbotto strattonando il polso.

Mio Dio, Alessio dove sei?!

"Muoviti ti ho detto!" Grida ricominciando a camminare.

Maledizione, maledizione, maledizione, maledizione.

Cerco di prendere il telefono dalla tasca dei jeans con la mano libera e appena il display si illumina vedo 11 chiamata di Alessio, 5 da Francesco e 8 da Elisa. Più un paio di messaggi da ognuno di loro.

Menomale che ho messo il silenzioso altrimenti Scott si sarebbe ricordato di prendermi il telefono.

Solo le sei e venti, Alessio sarà preoccupato a morte.

Rimetto subito il telefono in tasca quando arriviamo davanti a una macchina nera, penso sia la sua.

Mi apre uno sportello e mi intima di entrare. Scuoto la testa.

"Sali."

Strattono il braccio dalla sua presa - riuscendoci - e cerco di scappare ma mi riprende subito.

"Non te lo devo più dire. Sali."

Mi spinge dentro la macchina, nei sedili posteriori, e richiude lo sportello. Sale dal lato del guidatore e mette in moto.

Riprendo il telefono e mando immediatamente un messaggio ad Alessio: "Alessio aiutami, sono poco distante dalla stazione. Scott mi ha presa e siamo andati verso destra. Aiutami ti prego, sto in una macchina nera."

Per mia fortuna Scott non mi ha vista altrimenti sarebbero stati problemi seri.

Subito il display si illumina a causa di un messaggio di Alessio: "Brutto pezzo di merda! Arrivo piccola, stai tranquilla!"

Guardo Scott che è concentrato sulla strada e mi chiedo come possa essere arrivato fino a questo punto, fino a rapire una persona.

Tiro un sospiro di sollievo quando mi ricordo del messaggio di Alessio e dopo più un meno un minuto guardo dietro di me per vedere se c'è la sua macchina.

Merda, non lo vedo. Ale dove sei?

Forse non ci trova ed è per questo che non vedo la sua auto. Devo dargli più informazioni su dove stiamo andando.

Cerco di leggere almeno qualche via ma andiamo troppo veloci e non riesco a leggerne nemmeno una.

Impreco meltamente e decido di chiedere a Scott.

"D-dove a-andiamo Scott?" Chiedo facendomi un po' di coraggio.

Magari non mi risponde, magari mi manda a quel passe, ma io ci provo. Sorride e mi guarda malizioso dallo specchietto.

"A casa di Zack, piccola."

NOTA AUTRICE ❤

Holaaa! ❤
Sono tornata dopo 10 giorni, ho fatto del mio meglio e con il tempo che mi hanno preso gli esami e tutto il resto sono abbastanza soddisfatta di aver pubblicato dopo poco meno di due settimane.

(Ho finito gli esamiiii! 😍😍)

Okay, tornando al capitolo, ditemi che ne pensate. Mi raccomando, continuate a seguirmi sul mio nuovo profilo (Domitilla_Prada) dove, appena finita questa storia, pubblicherò una nuova!

Mi potete anche trovare su instagram, _domitilla_prada. Seguitemi che voglio seguire un po' di voi lettrici! ❤

Grazie come sempre, ci sentiamo presto. ❤

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora