Capitolo 3: "Sono Emily Evans, piacere."

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"Emily!" Strilla quella pazza di mia madre.

Ma si può sapere che cavolo si urla se mi sta a cinque centimetri di distanza? Mah.

"Mamma cosa urli? Stavo dormendo e mi hai fatto prendere un colpo, maledizione" Rispondo irritata.

"Scusa, tesoro, ma non ti svegliavi." Ridacchia facendomi sbuffare.

"Ma non per questo mi devi strillare nell'orecchio mentre dormo!" Sbotto.

"Va bene, va bene. Scusa allora. Comunque siamo arrivate nella nostra nuova casa!" Grida, di nuovo.

Ma perché urla? Capisco l'eccitazione ma io mi sono appena svegliata. E che cavolo!

"Okay mamma. Non urlare più, però. Ti prego." Mormoro stropicciandomi un occhio.

"Okay. Ora scendi." Sorride.

Faccio come mi dice mentre sbuffo. Non mi sento più le gambe. Questo viaggio mi ha distrutta, in tutti i sensi.

"Mamma ma si può sapere cosa ti pre... wow!" Esclamo non appena vedo dove vivrò da oggi in poi.

È una villa. Una villa meravigliosa.

"Bella, eh?" Fa un sorrisetto furbo.

Bella? È assolutamente fantastica! Ha un giardino enorme, un albero su cui mi appoggerò sempre per leggere, una piccola piscina e la casa avrà minimo due piani. Però ovviamente, non dirò mai tutto questo ad alta voce.

"Carina..." Mi limito a dire.

I miei genitori entrano e io nel frattempo decido di andare a prendere uno dei trolley dietro al bagagliaio che però non riesco a tirare fuori perché è troppo pesante.

Intanto sento delle voci dietro di me.

"Ah, allora sono loro i nuovi proprietari della villa." Dice una voce femminile.

"Sembra di si." Sussurra un altro.

"Guardate là!" Sicuramente mi avranno indicata. "Quella deve essere la proprietaria. Ma vive da sola, secondo voi?" Mormora qualcuno a bassa voce.

"Francesco ma che dici? Ma può vivere da sola? Non vedi che ha la nostra età? Io mi chiedo cosa ti dica il cervello." Sbotta la ragazza di prima.

"Com'è bella però." Sussurra quello in risposta.

"Francè!" Lo ammonisce uno.

"Idiota!" Borbotta quell'altro.

"Coglione." Conclude la ragazza.

Questa scena è esilarante.

Mando al diavolo il trolley e mi volto scoppiando a ridere.

Davanti a me ci sono tre ragazzi e una ragazza. Mi sembrano molto giovani, probabilmente hanno la mia stessa età. Magari potremmo fare amicizia.

"Merda..che figura." Sussurra lei. "Coglione smettila di ridere!" Sbotta verso un ragazzo muscoloso.

Gli altri due sorridono divertiti nel vedere quella scena.

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora