Capitolo 67

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"Allora, vediamo un po' chi possiamo interrogare oggi..." Sorride in modo malefico la professoressa di storia.

Sono passati cinque da quando Zack mi ha mandato quei messaggi e solo oggi ho ripreso ad andare a scuola. Questi giorni sono stata sempre in casa, al massimo sono uscita per buttare la spazzatura perché proprio non me la sentivo di uscire. Oggi però i miei genitori mi hanno detto che devo ricominciare scuola ed è giusto così. Però la paura c'è sempre.

E ora, per ricominciare al meglio la giornata, la professoressa di storia di lunedì mattina sta decidendo chi interrogare.

La odio, la odio con tutta me stessa.

"Allora... Tayler, visto che ha solo un voto orale." Sorride guardando il registro.

Mi giro subito verso il mio amico che mi sorride sincero. Durante la settimana in cui sono stata a casa è venuto più volte per studiare storia, dato che entrambi sapevamo che dobbiamo essere interrogati.

"E dai, anche Emily che le diamo il buontornata."

Ma che carina, simpatica la donna.

Alza lo sguardo per vedere la mia espressione, forse sperando di vedermi impaurita o qualcos'altro ma vede solamente un mio sorriso, altrettanto beffardo quanto il suo.

Sento Sara ridacchiare alle mie spalle ma decido di non darle importanza, non è nessuno.

"E dai, anche Sara che si diverte tanto a sghignazzare."

Sorrido a trentadue denti e mi giro verso di lei, facendole il dito medio.

"Fottiti, io ho studiato tutta la settimana per quest'interrogazione." Le sussurro senza farmi sentire dalla professoressa.

Sara mi guarda sbigottita, sgranando gli occhi e senza dire una parola. Elisa accanto a me si porta una mano alla bocca, ridacchiando, e cercando di non dare nell'occhio.

"Bene, chi vuole partire?" Chiede la professoressa, chiudendo il registro.

Mi volto verso di Tayler che sorride e che mi indica con un cenno della testa Sara. Annuisco guadagnandomi un suo occhiolino.

Ora vedi come mi vendico.

"Sara prof." Diciamo contemporaneamente io e Tayler, sorridendoci.

"No! Perché io?"

"Forza Sara, hai studiato o no?" Chiede subito la professoressa, alzando gli occhi al cielo.

Ma contaci.

"C-certo." Mormora incerta.

La professoressa annuisce e le chiede la lezione del giorno, la seconda guerra mondiale. Sento un rumore di fogli che vengono sparsi e di libri che vengono messi sopra il banco all'ultimo momento, ovviamente da Sara.

Oh ma se pensa che le tengo il gioco ha capito malissimo.

Essendo alla parte esterna del banco, avvicino la sedia verso quella di Elisa che sta vicino al muro, lasciando così Sara e i suoi appunti scoperti, visti dalla professoressa.

"Sì Sara però chiudi i libri." Le dice subito.

Sara sbarra gli occhi e indignata toglie sia gli appunti che i libri. Poi alza lo sguardo e mi riserva un'occhiataccia velenosissima.

"Troia." Borbotta a denti stretti, a bassa voce.

"Così ti impari a sfottere e a baciare il mio ragazzo, cagna." Le sorrido.

È vero che è passato tanto tempo ma le porterò rancore a vita.

* * * *

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora