Capitolo 12: "Lo sapevo."

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Sto sognando fino a quando la sveglia interrompe bruscamente il mio sonno.

Vado in bagno sbuffando, mi lavo e decido di mettermi un paio di jeans, una camicetta e le mie converse bianche. Faccio una treccia di lato, mi trucco ed esco di casa.

Infilo le cuffiette nelle orecchie e arrivo davanti scuola in pochissimo tempo.

"Ehi, Emily!" Esclama qualcuno dietro di me di cui non riconosco la voce a causa della musica ad alto volume nelle mie orecchie.

Mi volto verso la direzione in cui ho sentito qualcuno chiamarmi e vedo Alessio che sorride mentre mi raggiunge.

"Ciuffo!"

Mi attira a sé per avvolgermi in un dolce abbraccio di cui avevo proprio bisogno per iniziare bene la giornata.
Inutile provare a descrivere le sensazioni che mi sta trasmettendo, questa serenità non si può descrivere a parole. Alzo la testa per lasciargli un bacio a stampo sulle labbra per poi continuare a stringerlo a me.

"Bene, bene, bene. Si è formata un'altra coppietta?" Chiede Tayler avvinandosi, rompendo la bolla di tranquillità che ci eravamo creati io e Alessio.

Sbuffo sonoramente non staccandomi però da Alessio che si è irrigidito di molto.

"Ale, stai calmo." Sussurro al suo orecchio, cercando di tranquillizzarlo.

Mi lascia un bacio sulla guancia e poi si rivolge a Tayler, che guarda in malo modo.

"Sì, caro idiota. Quindi ora, se solo ti avvicini a lei, ho tutto il diritto di spaccarti la faccia!"

Tyler sorride a trentadue denti, alternando lo sguardo da me ad Alessio, cosa che mi fa innervosire parecchio.

"Oh, Alessiuccio caro! Hai paura che te la possa portare via, per caso?"

Non succederà mai, non mi allontanerai da Alessio per nessun motivo al mondo.

"Certo che no, non c'è alcuna possibilità che ciò accada." Intervengo io, decisa. "Ale, ora basta. Andiamo dagli altri." Gli dico prendendolo per mano, accarezzandone il dorso con il pollice

"Okay, forse è meglio." Borbotta lanciando un'occhiataccia a Tayler che gli sorride soddisfatto.

Iniziamo a camminare verso la parte di cortile dove ci incontriamo con gli altri ma non mi piace questa situazione, la tensione si può tagliare con un dito.

"Ehi, Ale. È tutto okay?" Chiedo fermandomi vicino a un muretto, dopo esserci allontanati da Tyler.

"No, non è per niente okay. Non può sempre stare in mezzo alle palle!" Esclama a gran voce, sciogliendo le nostre mani unite.

"Lo so, Ale, lo so." Sussurro non sapendo che dire.

Serra la mascella mentre fissa un punto avanti a sè per un tempo che mi sembra infinito, probabilmente ripensando alle parole di Tyler. Stufa di fissare le mie scarpe mi volto verso di lui e decido di toglierlo dal suo stato di trance con un abbraccio che ricambia fin da subito.

"Piccola, tu non c'entri niente. Scusa per come ho reagito, non volevo." Mormora stringendomi forte.

"Tranquillo, Ale. L'avevo capito." Lo rassicuro, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Sai che non mi basta vero? Ne voglio uno per bene." Finge di essere offeso.

"Eh lo so, sono troppo irresistibile!" Scherzo scoppiando a ridere subito dopo.

"Ah si? Vogliamo scommettere?" Mi chiede sorridendo.

"Cioè?"

"Cioè che non ci dobbiamo baciare per tutta la giornata. Chi cede per primo dovrà fare una penitenza. Ci stai?" Chiede sorridendo.

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora