Capitolo 55: "Ti giuro che non sono stato io."

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"Ci vediamo domani,Ale. Grazie per essere stato con me in questi giorni e grazie per essermi stato vicino."

Ormai siamo arrivati e ora ci troviamo davanti casa mia.

"Non ringraziare,Emily." Mi stampa un bacio sulla tempia. "Quando vuoi io ci sono,lo sai." Mi rassicura facendomi sorridere.

La sua presenza è stata fondamentale per me,penso davvero che non ce l'avrei fatta senza di lui.

Mille sorrisi,qualche bacio e un abbraccio dopo sono dentro casa,non pronta per affrontare la furia dei miei genitori.

"Mamma,papà? Sono tornata!" Grido per farmi sentire.

Prendo il telefono per vedere l'ora e e a quest'ora dovrebbero stare in casa.

Sto per salire al piano di sopra ma un sonoro schiaffo in faccia mi paralizza.

Alzo lo sguardo e vedo mia madre. Guarda caso non mi stupisce questa sua reazione.

"Mamma,ma sei impazzita per caso?" Cerco di non gridare mentre mi massaggio la guancia.

"Io impazzita,Emily? Scherzi?"

È arrabbiata e lo capirebbe anche una persona sorda per quanto sta gridando.

"Spiegami cosa ti ha detto la testa quando hai deciso di partire! Non ci hai avvisato a parte con uno stupido biglietto, non ci hai telefonato, non ci hai detto dove saresti andata a dormire e non ci hai detto con chi eri! Ma cosa più importante non ci hai detto il perché!" Continua a gridare e io abbasso lo sguardo.

Si avvicina anche mio padre e invece di sbraitarmi contro,cosa che sta facendo mia madre,mi mette una mano sulla spalla e mi guarda in modo dolce.

"Emily,che è successo?"

Oh,non capirebbero mai tutta la situazione che sto vivendo.

"È complicato e non mi va di parlarne.." Mormoro sperando che mi lascino in pace.

"Stai bene?" Chiede ancora.

"Potrei stare meglio."

Annuisce e dopo avermi stampato un bacio sulla fronte mi indica le scale come per farmi capire che devo andare in camera mia.

Ringrazio mentalmente mio padre perché ha capito che non è il momento e mi allontato.

"La lasci andare via così? È andata via di casa per due giorni e tu non le dici niente?" Continua a gridare mia madre contro papà.

Salgo il più velocemente possibile le scale e mi chiudo a chiave in camera.

Sapevo che si sarebbe arrabbiata non pensavo così tanto.

"Emily Evans apri immediatamente questa porta." Continua a gridare mia madre bussando ripetutamente.

"No." Rispondo secca.

Inizio a disfare la piccola valigia che mi ero portata mentre mando un messaggio a Valentina per dirle che siamo arrivati e che va tutto bene.

Mi chiedo chi possa essere la persona che la stava abbracciando ma non mi sembra il momento adatto per continuare a messaggiare visto che mia madre sta ancora sbraitando dietro la porta della mia camera.

"Dimmi cosa ho fatto di male per meritarmi una figlia come te!" Grida facendomi spalancare gli occhi.

Sento mio padre che la riprovera e le dice di calmarsi ma sappiamo sia io che lui che quando mia madre si arrabbia,passa un bel po' prima che si calmi.

Però una cosa così pesante non me l'aveva mai detto.

"Cerco sempre di farti felice e di farti stare bene e tu così mi ringrazi?! Sei un'ingrata!"

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora