Capitolo 65

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Premessa:
State calme e non prendete decisioni omicide nei miei confronti quando leggerete la fine del capitolo, okay? 🙅
Vi amo tanto tanto, ricordatevelo.
Buona lettura. ❤

ALESSIO.

"Okay Emily, io devo andare da Francesco perché dobbiamo parlare. Poi ritorno e andiamo a mangiare fuori se ti va, va bene?" Le chiedo sorridendo.

Siamo tornati da circa un'oretta a casa sua. È uscita dalla caserma di polizia piangendo e in quel momento ho capito che dovevo fare qualcosa a tutti i costi. Francesco ha detto che mi deve parlare, che ha in mente qualcosa, per cui sto per andare a casa sua.

"Ale io in realtà ho paura ad uscire.." ammette abbassando la testa e tirando ancora più giù le maniche del suo maglioncino bianco.

Mi metto seduto sul letto accanto a lei e le alzo il viso per guardarla negli occhi. Le sorrido e lei ricambia leggermente.

"Non devi avere paura, chiaro? Ora ci sono io Emily, non uscirai più da sola fino a che la polizia non avrà fatto qualcosa. Se vuoi uscire, usciamo, ma se non te la senti no. Però davvero, Emily, non devi aver paura."

Annuisce leggermente e si accoccola a me, stringendo le braccia intorno al mio busto.

"Stai via per tanto?"

"No, torno presto. Prima che tua madre vada via di sicuro, quindi tranquilla che non starai a casa da sola."

Le lascio un bacio in fronte e mi alzo dal letto perché sono in ritardo e perché la madre tra circa un'ora deve andare a lavoro e lei non può e non vuole rimanere da sola in casa.

"Ci vediamo tra un po', okay? Vengo presto." Le prendo il viso tra le mani e le lascio un bacio sulle labbra.

"Va bene."

Le sorrido prima di avvicinarmi alla porta della sua stanza. Faccio per aprirla ma vengo bloccato da lei che mi abbraccia da dietro.

Appoggia una guancia sulla mia schiena mentre avvolge le braccia sul mio busto, stringendomi forte.

"Ti amo Ale. Grazie per tutto, dico davvero." Sussurra dolcemente.

"Ma figurati Emily, non devi ringraziare, te l'ho detto tante volte. Comunque ti amo anch'io, piccola."

La sento sorridere sulla mia schiena per poi fare un passo indietro. Mi giro e le la bacio dolcemente.

"Dai vai che Pierozzi ti aspetta. Salutamelo eh."

Annuisco e le sorrido per l'ennesima volta prima di uscire dalla sua camera. Passando per il salone saluto la madre e mi avvio verso casa del mio amico.

EMILY.

"Oh Dio, Emily, non ci posso credere. Non puoi capire quanto mi dispiace." Mormora Valentina, portandosi le mani sugli occhi.

Stiamo parlando via Skype e insieme a lei c'è anche Marco. Ho raccontanto loro cosa mi è successo e inutile dire che il mio migliore amico è su tutte le furie.

"No, non è possibile! Merda, lo uccido, lo uccido per forza! Non si doveva azzardare, Scott ha superato tutti i limiti!" Grida dando un pugno sul materasso del letto per poi alzarsi.

Valentina lo guarda severa prima di fargli cenno di sedersi di nuovo sul letto accanto a lei. Marco, arreso, fa come gli è stato imposto e si siede sbuffando.

"Tanto faccio quello che ho detto."

"Marco, no. Non dire assurdità." Intervengo io, cercando di farlo ragionare.

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora