Capitolo 5: Mano nella mano.

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ALESSIO POVS.

Sto andando a casa di Emily. Le voglio dire se le va di venire al cinema con noi. Mi ha aperto sua madre ma è dovuta subito scappare a lavoro.

Sono arrivato davanti la sua camera ma la sento piangere.

"Sembriamo dei coglioni." Dice lei.

"Tesoro, scusami." Sento dire da una voce maschile.

Tesoro? Si è fidanzata?

"Tranquillo, ora devo andare. Ricordatevi quello che ho detto, okay?" Mormora singhiozzando.

"Okay." Risponde un'altra voce, quella di una ragazza mi sembra. Non si sente tanto bene.

"Vi voglio bene ragazzi, non dubitate mai di questo, mi raccomando eh."

"Ti vogliamo bene anche noi, tesoro. Anche tu non devi scordarlo mai."

Si salutano e dopo di che chiude la chiamata.

Busso alla porta mentre la apro poco poco.

"Oddio...chi è?" Mormora probabilmente spaventata mentre indietreggia.

Non mi ha visto però io la vedo.

Prima che indietreggiasse, stava accovacciata a terra, con le gambe al petto mentre piangeva tantissimo. Ora, invece, sta quasi vicina alla finestra.

"Emily, tranquilla, sono io! Alessio." Sorrido mentre apro completamente la porta.

"Oh, Alessio... Mi hai fatto prendere un colpo." Sussurra portandosi una mano sul petto. "Vieni, entra pure." Dice stropicciandosi un occhio con la mano.

Dio com'è tenera. Ha due occhioni gonfissimi e il trucco colato. Mi credete se vi dico che nonostante ciò è comunque bellissima?

"Ehi.."Mormoro avvicinandomi a lei. "Cos'è successo, piccola?" Mi metto alla sua altezza, accarezzandole lo zigomo.

Mi fa male vederla così. Mi sto davvero affezionando a lei.

"Ale.." Biascica prima di abbracciarmi.

È il nostro primo abbraccio ed è assolutamente stupendo. È così piccola tra le mie braccia, calza a pennello.

Aggancia le sue braccia dietro al mio collo e io sui suoi fianchi mentre mi stringe fortissimo.

Restiamo abbracciati per qualche minuto, senza dire nulla.

"Scusami." Sussurra staccandosi.

"Non ti devi scusare, Emily. Dai, ti va di parlare? Sono un buon ascoltatore eh!" Le sorrido mentre mi alzo.

Le tendo le mani per aiutarla e ci mettiamo seduti sul suo letto.

"Va bene." Sospira.

Piano piano, mi ha raccontato tutto: che le mancano i suoi amici, che ha bisogno di loro e che si sente una persona orribile per averli abbandonati.

"Emily, mi dispiace tanto. Però non ti devi sentire in colpa, assolutamente. Sanno benissimo che non potevi farci nulla, non potevi mica vivere da sola."

"Lo so ma è colpa mia se stanno male." Dice ricominciando a piangere.

Di tutta risposta, la stringo in un dolce abbraccio. Si accoccola subito e la sento rilassarsi completamente.

"Grazie. Avevo bisogno di un amico." Mormora contro il mio petto mentre stringe la mia maglietta.

"Ci sarò sempre, Emily. Questo è poco ma sicuro, fidati." Sussurro baciandole la testa.

O con te, o con nessuno.  ||Alessio Bernabei||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora