Capitolo 9

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I giorni passavano e cominciavo ad andare in garage con molta più frequenza. Tutti noi ci stavamo impegnando nel scrivere melodie e testi. Fino a adesso però, solo Sofia e Matteo erano riusciti a creare qualche testo carino. Era incredibile come io e Antony litigassimo per qualsiasi cosa. Credo che i ragazzi non ci sopportassero più. Era vero, era tornato tutto come prima.

Andai per l'ennesima volta in garage e rimasi stupita nel trovarlo addobbato con cose natalizie. Questa era l'ansia di Sofia, visto che mancava un mese ancora. Entrai trovando solo i ragazzi.
-Ehi.
-Cos'è questa storia che arrivi più tardi di me?
Chiese Antony che era seduto alla sua batteria e mi seguiva con lo sguardo.
-Ultimamente ho da fare.
Risposi fredda.
-Dov'è Sofia?
Chiesi a Lorenzo che era seduto al suo solito posto.
-Sta arrivando, deve darci una notizia importante.
Rispose lui continuando a guardare nervosamente la porta.
-Che ansia.
Commentò Matteo.
La bionda entrò saltellando e facendo muovere i suoi capelli biondi.
-Allora, dacci questa notizia, ho cose più importanti da fare.
Disse Antony controllando nervosamente il cellulare. Alzai gli occhi al cielo irritata.
-Sta tranquillo che le "brave ragazze" che senti tu sanno aspettare.
Commentai ironicamente, giusto per non usare un altro termine. Antony mi fulminò ma Sofia lo interruppe prima che potesse parlare.
-Non litigate e ascoltatemi!
Disse muovendo le mani e attirando l'attenzione di tutti.
-Vi ho iscritto a un concorso di band!
Disse euforica provocando il sorriso di Lorenzo che la guardava intensamente.
-I provini si terranno tra due giorni a Santa Teresa, è a mezz'ora da qui.
Lorenzo si alzò e la baciò mettendole un braccio in torno al collo.
-Sei grande, ti amo.
Le disse il rosso facendo sorridere Sofia.
Sorrisi a quella scena e il mio sguardo si spostò inconsciamente su Antony. Ma il suo sguardo intimidatorio mi fece guardare da un altra parte.
-Ok, adesso iniziamo a provare!
Cambiò discorso Lorenzo battendo le mani.
-Sì, io avrei un nuovo testo.
Li informai io mentre mi alzavo e porgevo un foglio a Lorenzo.

Tenevo tanto a quel testo ed ero indecisa del portarglielo o no. Mi ero messa a scriverlo quando stavo andando via da New York.
-Fa vedere.
Disse Antony strappandolo dalle mani di Lorenzo.
-Take me home.
Lesse lui, quello che era il titolo.
-Sta fermo l'ho dato a lui non a te!
Dissi cercando di riprenderlo, ma lui alzò il bracciò e mi bloccò con l'altro.
-Siete dei bambini.
Commentò Sofia. Ci rinunciai e andai alla mia postazione davanti al microfono.
-Ieri ho composto una nuova melodia, possiamo provarla con la canzone di Greta.
Disse Matteo correndo verso il suo basso.
-Ok.
Iniziammo a provare 'Take me home'. In quel momento mi resi conto, che era vero che guardavo Antony. Come se gli volessi dedicare quel pezzo.

"Would you take the wheel,
If I lose control?
If I'm lying here,
Will you take me home?"

Non capivo che mi succedeva, perché mi incantavo davanti a quelle iridi marroni, che stavo guardando adesso, in questo preciso momento.

ANTONY POVS

Amavo quella canzone. Il modo in cui lei cantava, il modo in cui mi guardava. Il mio stomaco andava in subbuglio quando si esibiva in quei piccoli acuti che miglioravano la canzone. Ricambiavo lo sguardo fissandola intensamente, quando io suonavo e lei cantava, era diverso. Era l'unica volta che non litigavamo e in più mi sentivo importante, lei non mi avrebbe mai guardato così. Sì Greta, ti porterò a casa.
Lei finì di cantare e continuò a guardarmi. La fissai attentamente prima che si potesse rendere conto che la canzone era finita. Le guardai i capelli, che avrei voluto tanto accarezzare. Le guardai gli occhi, che avrei voluto continuare a fissare senza essere giudicato, e le guardai le labbra, che avrei voluto tanto baciare.
Degli applausi da parte di Sofia ci fecero distogliere lo sguardo.
-Oddio è bellissima, vi prego portate questa ai provini!
Esclamò la bionda portandosi una mano alla bocca.
-Sì, io sono d'accordo.
Disse Lorenzo alzando una mano.
-Anch'io.
Confermò Matteo.
-Voi?
Chiese Sofia chinando la testa. Io e Greta ci scambiammo uno sguardo imbarazzato per poi tornare a guardare loro.
-Sì... certo.
Balbettò lei mentre giocherellava con il microfono. Io mi limitai ad annuire rumorosamente.

Tornai a casa e passarono due giorni. Ci ritrovammo alla stazione per andare a Santa Teresa. C'era Sofia che buttava ansia a tutti, così appena salimmo indossai le cuffie e mi persi nel mio mondo.
Dopo un po' il mio telefono vibrò per una foto che avevano mandato sul nostro gruppo Whatsapp della band. Scoppiai a ridere appena vidi che la foto che aveva inviato Sofia: era Greta che si era addormentata. Bene, adesso sapevo come ricattarla.

Arrivammo e andammo subito a mangiare in un ristorante.
-Amore, non stare in ansia, dai che andrà tutto bene.
Disse Sofia accarezzando il braccio di Lorenzo mentre stavamo mangiando. Lui sospirò rumorosamente.
-Sofi io non sono in ansia...
Poverello, era senza palle, non sapeva come dirle che era lei che trasmetteva ansia.
Guardai di fuori per osservare quel piccolo quartiere di Santa Teresa, non era tanto diversa da San Francisco, era solo più piccola. Il mio sguardo ricadde su Greta che chattava nervosamente con qualcuno, sarà stato Madalin. Quel pensiero mi fece male, cazzo Antony, smettila.

Dopo pranzo andammo finalmente ai provini. Era pieno di ragazzi e ragazze che inseguivano il proprio sogno, c'era davvero tanta competizione. Ci sedemmo su un muretto aspettando il nostro torno.
-Ehi Menchi, mi raccomando durante la canzone guardami, altrimenti stoni.
La presi in giro io. Lei allargò gli occhi e abbassò lo sguardo imbarazzata, come se pensasse che non me ne fossi mai accorto.
-Vorrei guardare un bel ragazzo, ma poi mi ricordo che ci sei tu, quindi mi accontento.
Rispose dopo un po' lei facendomi ridere.
-Certo, come no.
Più il tempo passava più si avvicinava il nostro turno. Finalmente arrivò ed entrammo. Mi sedetti alla batteria che era lì e presi le mie bacchette, senza quelle non sarei mai riuscito a suonare bene. Mentre i ragazzi toglievano i propri strumenti dalle custodie, Greta accarezzava nervosamente il microfono, pronta ad esibirsi. Quanto amavano guardarla da dietro, dalla batteria avevo proprio una bella vista, e oggi aveva anche i leggins. Scossi la testa, Antony concentrati. Lorenzo iniziò a suonare la chitarra accompagnato da il basso di Matteo. La voce di Greta si aggiunse alla melodia e poco dopo iniziai a sbattere le bacchette contro la batteria. Come al solito la canzone scorreva e piano piano Greta si voltava verso di me. Finimmo l'esibizione e uscimmo. Ce lo avrebbero detto un po' di giorni dopo se eravamo passati o meno.
-Andiamo a fare un giro per la città?
Propose Sofia notando che adesso stavamo in ansia veramente. Tutti annuimmo, tutti tranne Greta, che era al cellulare con Mad.
-Menchi, per te va bene?
Le chiesi irritato. Lei alzò la testa con il telefono all'orecchio.
-Sì, sì... perché non risponde.
Disse per poi sbuffare esasperata.
-Hai le corna.
Mormorai beccandomi il suo dito medio.

Andammo un po' in giro e arrivammo alla spiaggia. Il contatto con la sabbia calda mi fece rilassare di più, a differenza di Greta, che continuava a chiamare Madalin.
-Ragazzi, io mi fermo qua, ripassate tra un po'.
Disse Matteo buttandosi sulla sabbia a braccia aperte.
-Ok, noi andiamo a prendere qualcosa da mangiare.
Avvertì Lorenzo portandosi dietro Sofia.
Mi concentrai sul mare mettendo le mani in tasca e ascoltando il rilassante rumore delle onde. Sentii Greta sbuffare rumorosamente e questo mi fece voltare verso di lei. Stava scuotendo la testa verso il display del cellulare mentre la segreteria telefonica parlava e la faceva innervosire ancora di più.
-Ma la vuoi smettere? Rilassati.
Sbottai io avvicinandomi a lei che alzò la testa e mi degnò di uno sguardo.
-Perché non ti fai i cazzi tuoi tu?
Sputò lei per poi contorcere la mascella.
Non giocare con il fuoco, Menchi.
Le strappai il telefono dalle mani e iniziai a correre. Lei urlò il mio nome e iniziò a inseguirmi. Mi girai verso di lei mentre il mio passo diminuiva.
-Come sei bella incazzata!
Le urlai ridendo.
-Ridammi quel cellulare!

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora