Capitolo 12

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ANTONY POVS

Come può un semplice abbraccio migliorarti la giornata e lasciarti un sorriso da ebete in faccia? Non lo sapevo, ma lei aveva questo potere.
Quando Greta uscì mi avvicinai di nuovo a Serena, mia sorella. Le accarezzai la fredda guancia con due dita, poi uscii.

Vidi Greta aspettarmi davanti all'uscita. Sorrisi studiando ogni suo movimento, perché era così bella?
I suoi capelli neri le ricadevano sulle spalle, i suoi occhi erano puntati sul display del cellulare. Quando alzò la testa li incontrai, amavo quegli occhi, così scuri e marroni, quasi tendenti al nero. Aumentai il passo e la afferrai per un polso iniziando a camminare senza guardarla in faccia e lasciandola confusa.
-Che stai facendo?!
-Sta zitta e vieni con me.
Camminammo per un lungo tratto di strada, non sapevo perché la stavo portando lì, ma dovevo.

Arrivammo al mio posto preferito in assoluto. Era un promontorio, ascoltare il mare da lì mi faceva sentire bene. Greta rimase incantata e si mise ad ascoltare il rumore delle onde che sbattevano contro gli scogli. Mi sedetti a terra e poco dopo anche lei, si portò le ginocchia al petto e guardò avanti. Ci fu silenzio ma era un atmosfera davvero magica, il mare era una cosa che davvero amavo, oltre a quello si sentivano anche i gabbiani in lontananza. Dopo il grande scoglio, si poteva vedere il limpido cielo senza una nuvola. Appoggiai le mani a terra e mi tirai indietro con la schiena voltandomi verso Greta. Avevo davanti lo spettacolo più bello di tutti, il cielo? No, lei.
Era ancora incantata da quel posto, ma anche lei cercò il mio sguardo.

-Perché mi hai portata qui?
Chiese a bassa voce, quasi come se non volesse spezzare quel silenzio rilassante.
-È un posto speciale per me, ci venivo sempre con mia sorella e ci vengo ancora adesso, dopo che la vado a trovare.
Risposi con il suo stesso tono. Greta chinò la testa confusa.
-Sì, ma perché ci hai portato me?
Scossi la testa.
-Non so spiegarlo.
Risposi per poi tornare a guardare avanti.
-I miei genitori, sono morti in un incidente stradale.
Disse lei dopo un po'. Mi voltai verso di lei, pronto a farle mille domande, ma continuò a parlare.
-Io ero in macchina con loro, e non so come ma mi sono salvata, ho visto la loro morte in faccia. Antony, quelli che hai visto sono i miei genitori adottivi.
La guardai dispiaciuto.
-Io non lo sapevo.
Balbettai. Lei mi tranquillizzò sorridendo.
-Lo so, tranquillo.
Riprese a guardare il mare ma io no, continuai a guardarla, non riuscivo a staccare gli occhi da lei.
-Beh Greta, sei una persona forte, conosco gente con problemi familiari che sta molto peggio di te.
Lei scosse la testa e abbassò lo sguardo.
-Anche io stavo nella merda, se non fosse arrivato Mad.
-Ah, quindi lui ti ha come dire... salvata?
Greta annuì.
-Sì, se non fosse per lui non so dove sarei.
Il cuore iniziò a pesare, distolsi lo sguardo.
-Quindi è per questo che siete così legati.
Lei iniziò a giocare con i suoi capelli.
-Credo di sì.
Incrociai le gambe e guardai in alto.
-Sai Greta, se 3 mesi fa qualcuno mi avesse detto che avrei parlato di mia sorella a te, gli sarei scoppiato a ridere in faccia.
Greta si lasciò sfuggire una risata.
-Lo stesso è per me, non ne ho parlato nemmeno con Sofia.
Questo mi fece voltare di nuovo verso di lei, le guardai le labbra, tinte dal rossetto rosso e mi avvicinai di più al suo volto.
-Significa che qualcosa è cambiato, ma tranquilla, io continuo ad odiarti da morire
Greta si morse il labbro e sorrise.
-Anch'io ti odio, mister simpatia.
Mi prese in giro lei facendomi ridere.
-Senti, sei venuta a cercarmi perché dovevi parlarmi, che c'è?
Lei si fece seria e tirò un lungo sospiro.
-Abbiamo qualcosa in sospeso... noi due.
Il bacio. Per una volta che non ci stavo pensando ecco che mi ritornava in mente.
-Già.
Ed ecco che i sensi di colpa iniziavano, perché l'avevo baciata? Lei stava con Madalin, però subito dopo anche lei mi ha baciato quindi...

I miei pensieri vennero interrotti dal suono del mio cellulare. Controllai il numero ed era una di quelle tante cagne che mi andavano dietro.
-Pronto?!
Risposi brusco.
-Antony ti servono i biglietti per la festa di capodanno?
Alzai gli occhi al cielo.
-Manca più di un mese alla festa di capodanno, che cosa vuoi? Vuoi farmi una sega? Bene, sono a casa tra un quarto d'ora.
Ovviamente ero sarcastico, ma non so se lo aveva capito o meno. Intanto Greta mi guardava aggrottando la fronte, nemmeno lei aveva capito che stavo scherzando?
Riattaccai non facendo caso alle ultime parole di quella ragazza. Mi voltai di nuovo verso Greta.
-Senti Antony, ora devo andare ne parliamo un'altra volta.
Disse con un tono irritato mentre rimetteva alcune cose in borsa.
-Ma...
Prima che potessi finire la frase se ne era già andata.
Mi sdraiai a terra sbuffando. Ero un idiota.

Mentre tornavo a casa incontrai Lorenzo.
-Ehi, va tutto bene?
Sospirai e lo guardai, se gli mentivo mi avrebbe scoperto subito.
-No, ho bisogno di parlare con qualcuno.
Il rosso allargò le braccia.
-Sono qui.
Ci sedemmo su una panchina e Lorenzo incrociò le mani aspettando il mio discorso.
-Io e Greta ci siamo baciati una seconda volta, e stavolta non eravamo ubriachi.
Lorenzo inarcò un sopracciglio.
-Ok...
Mi incitò a parlare. Era strano per lui tutto questo, non avevo mai avuto problemi d'amore. Amore, che brutta parola, non avrei mai pensato di usarla.
-Cazzo, lei è una stronza, la voglio sbattere contro il muro e... baciarla, baciarla e baciarla fino a consumarle le labbra.
Lorenzo socchiuse gli occhi confuso.
-Sei la contraddizione in persona, Antony.
Scossi la testa mentre mi coprivo la faccia con le mani.
-Non capisco che mi sta succedendo, sto impazzendo.
Lorenzo rise.
-No, non stai impazzendo, lei ti piace.
Lo fulminai con lo sguardo.
-Io la odio.
-Lei ti piace.
-Vaffanculo.
Ritornai a coprirmi la faccia.
-Fammi indovinare: quando l'hai baciata il tuo cuore è esploso dal petto. Quando vi guardate alle prove è come se esistesse solo voi. E quando la vedi con Madalin, ti senti bruciare dentro.
Avrei voluto mandarlo a quel paese un'altra volta, perché aveva fottutamente ragione. Sospirai rumorosamente drizzando la schiena.
-Quella ragazza è la mia rovina.
Lorenzo rise.
-Oddio non avrei mai pensato che tu potessi provare dei sentimenti, sai?
Lo guardai male.
-Grazie Paggi, sei un amico sincero.
-È ovvio che ti senti confuso se dici di odiarla ma ti piace da morire. Proprio per questo ti piace, perché la odi. Nessuna ragazza ti ha mai tenuto testa tranne lei. E poi ti piace in generale, il suo modo di fare e il suo aspetto. È semplice, no? Devi solo ammetterlo. Anche perché a questa cosa che vi odiate non ci crede più nessuno, lo abbiamo capito tutti che vi piacete.
Scese dalla panchina e mi diede una pacca sulla spalla.
-Dai, le cose si aggiusteranno, ora vado.
-Ciao.

GRETA POVS

"Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto."

Mi svegliai con quella frase in testa. Si possono rimuovere le persone dai tuoi pensieri? Dopo avrei cercato su internet, Greta ma che cazzo dici?
Scesi di sotto a fare colazione e Madalin mi passò a prendere. Mia madre era contentissima di rivederlo, a differenza di mio padre.

Uscimmo di fuori e salii nella sua macchina.
-La scuola è a pochi isolati da qui, non c'era bisogno che mi passassi a prendere.
Madalin mise in moto l'auto e sorrise.
-Dai, volevo vederti, e poi chi l'ha detto che ti porto a scuola?
Rise e guardò la strada mentre io allargavo la bocca.
-Madalin, i miei genitori ti uccideranno lo sai questo?
Lui alzò le spalle non staccando gli occhi da davanti a se.
-Non lo sapranno mai.
E mi guardò con la coda dell'occhio. Sorrisi e mi rilassai sul sedile.
-Dove stiamo andando?
-È una sorpresa.
-Muori.
-Ti amo anch'io.
Iniziai a guardare fuori dal finestrino e notai che eravamo in autostrada, mi incantai a guardare la linea tratteggiata sull'asfalto e pensai ad Antony.

Dopo un ora la macchina si fermò.
-Siamo arrivati, amore.
Mi avvertì Madalin. Scesi dall'auto e mi guardai in torno.
-Ma non c'è...
Prima che potessi finire la frase mi sentii abbracciare da dietro ed essere sollevata, cacciai un urletto ma poi mi resi conto che era Madalin.
Iniziò a correre per una vasta discesa.
-Mad tu sei pazzo, mi hai fatto prendere un infarto!
Lui rise ma non proferì parola fino a quando non si fermò. Mi appoggiò delicatamente sull'erba e gli tirai un pugno per poi guardarmi in torno. Notai un lago stupendo davanti a noi, era accerchiato di alberi che lo lasciavano in penombra così da renderlo ancora più bello.
-Mad quando hai scoperto questo posto?
Chiesi mentre mi alzavo e mi avvicinavo all'acqua.
-Ho le mie conoscenze.
Mi misi a guardare il lago notando il nostro riflesso. Mad mi cinse la vita e poggiò il mento sulla mia spalla lasciandomi dei piccoli baci sul collo.
-Sono un tipo romantico?
Chiese ridendo. Tirai la testa indietro e chiusi gli occhi.
-Direi di sì.
Mi baciò la guancia.
-Ti amo piccola.
-Anch'io.

#spazioautrice
Buon Natale a tutti!
Spero che la mia storia vi piaccia, che ne pensate di Mad e Greta?😏
Come al solito lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima.
~OvuonqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora