Capitolo 56

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GRETA POVS

Lasciai andare Antony insieme a Francesca e mi avviai verso casa di Sofia, ignorando la gelosia che pian piano mi stava divorando.
-Non so per quanto reggerò.
Affermai verso Sofia dopo averle raccontato tutto il resto della faccenda.
-Quella Francesca è proprio troia, davvero, la odio.
Mi sedetti sul letto di Sofia ignorando i suoi commenti poco carini.
-Che ne dici di fare un giro? Ho bisogno di distrarmi, e poi è tanto che non usciamo io e te.
Sofia sorrise e annuì per poi avvicinarsi allo specchio e cercare i suoi trucchi.
-Faccio subito.
Le ultime parole famose.

Comunque alla fine riuscimmo ad uscire e a fare un po' di shopping, parlammo del suo rapporto con Lorenzo, della band e tutto il resto.
Fino a quando non incontrammo Serena, la sorella di Antony.
-Ehi ragazze, avete saputo la notizia?
Chiese lasciandoci confuse.
-No, che cosa è successo?
Disse Sofia aggrottando la fronte.
-Hanno arrestato David, adesso è in prigione, è davvero un sollievo non credete?
Ne erano successe così tante che avevo completamente rimosso David, ma questo mi fece tirare un sospiro di sollievo comunque.
-Beh meno male, anche se alla fine non ha fatto niente.
-Sì ma era ricercato.
Rispose la ragazza più piccola mentre noi riprendevamo a camminare e lei ci seguiva.
-Comunque, hai fatto già pace con mio fratello? Non mi vuole dire perché avete litigato.
Io e Sofia ci scambiammo uno sguardo di intesa.
-Beh non te lo diremo nemmeno noi, Ser.
Affermai facendola sbuffare.
-Vaffanculo.
E detto questo se ne andò.
Passai un altro po' di tempo con Sofia poi tornai a casa anch'io.

Stavo ripensando a David durante il tragitto, e anche al modo in cui ci eravamo completamente dimenticati di lui spostandoci sul problema del bambino. E se non fosse stato arrestato? E se avesse fatto del male a me ed Antony solo per esserci distratti dal controllarlo?
Ok mi facevo troppe paranoie ma credo che quell'ansia fosse alimentata anche dal modo in cui oggi Francesca guardava Antony.
A quel pensiero strinsi i pungi per trattenere la rabbia.
-A che pensi?
Una voce mi fece fermare e alzare la testa. Nel mio stesso marciapiede potei notare Antony che si era fermato a guardarmi.
-A niente.
Gli mentii drizzando la schiena per guardarlo meglio.
-Sicura?
-Sicura, come è andata l'ecografia?
Cambiai discorso io riprendendo a camminare.
-Oh come al solito, ma stavolta ho visto qualcosa sullo schermo.
Portai le mani in tasca e trattenni un sorriso.
-Francesca ti ha detto qualcosa per prima?
Antony scosse la testa ma non ne fui sorpresa.
-Mi dispiace di non aver reagito subito.
-Adesso non pensiamoci.
Alzai la testa per guardarlo e gli afferrai la mano.
-Abbiamo detto che nessuno ci dividerà.
Affermai avvicinandomi a lui e appoggiando il mento sul suo petto.
-E infatti sarà così.
Rispose lasciando che le mie labbra congiungessero con le sue.

Eravamo sul divano a casa di Antony e nel frattempo Serena ci stava parlando dei suoi problemi, fino a quando qualcuno non la chiamò al cellulare. Quando lasciò la stanza Antony tirò un sbuffo esasperato facendomi ridere.
-Se n'è andata finalmente, Dio ti ringrazio!
Esclamò circondando le mie spalle con un braccio e facendomi appoggiare al suo petto. Alzai la testa per guardarlo meglio e sorrisi.
-Poverina, io adoro tua sorella.
Antony mi guardò e trattenne un sorriso mordendosi il labbro inferiore.
-Cosa? No, non cadere nella sua trappola!
Roteai gli occhi e iniziai a giocare con la catenina che aveva appesa al collo.
-Che vuoi fare stasera?
Antony ci pensò su.
-Se i tuoi genitori non ci interrompono avrei un idea.
Alzai lo sguardo trattenendo una risata.
-Antony...
Sospirai e lui si avvicinò con la sua testa alla mia. Portò una mano sul suo cuore e sorrise.
-Giuro solennemente... di non avere buone intenzioni.
Affermò facendomi ridere, mi guardò e poi mi baciò senza preavviso, no in realtà me lo aspettavo, i suoi baci mi facevano stare bene. Si staccò da me e continuò a sorridere cosa che feci anch'io, era impossibile guardarlo negli occhi senza farlo.

-Ragazzi!
La voce squillante di sua madre ci fece tirare su con la schiena e provocò ad Antony l'ennesimo sbuffo.
-Che c'è mamma?
La donna comparse nella stanza e si avvicinò ai piedi del divano con un album fotografico tra le mani.
-Antony ho ritrovato delle foto di quando eri piccolo! Greta, le vuoi vedere?
Antony spalancò gli occhi.
-Cosa? No no no, mamma porta via quel coso!
-Sì, voglio vederlo.
Risposi provocando il sorriso della donna. Antony mi puntò un dito contro.
-Greta tu...
Sua madre si sedette in mezzo a noi mentre io non riuscivo a smettere di ridere per la faccia di Antony. Aprì l'album fotografico e iniziammo a guardare le foto di Antony da piccolo, sua madre mi stava raccontando ogni singolo evento imbarazzante che lui avesse fatto a quell'età, ed Antony era rosso in faccia. Ogni tanto ci fissavamo sorridendo e sentivo già la nostalgia del suo corpo accanto al mio visto che sua mamma ci divideva.

-Beh ragazzi vado a preparare la cena.
Ci avvertì prima di passarmi l'album. Appena lasciò la stanza Antony mi guardò storto provocando una mia risata.
-Greta, dammi l'album.
Mi ordinò prima di provare a strapparmelo dalle mani, ma lo scansai in fretta.
-Greta...
-Sei così carino con quel costume da coccinella, davvero.
Lo beffeggiai facendolo innervosire ancora di più. Antony allungò il braccio mentre io portai l'album verso l'alto.
-E va bene.
Disse prima di iniziare a farmi il solletico. Portai istintivamente i gomiti giù cercando invano di coprirmi. Antony mi bloccò salendo sopra di me, così cedetti e posai l'album sul comodino mentre lui mi prendeva per i polsi e si stendeva lungo il mio corpo.
-Ah, ho scoperto il tuo punto debole, Menchi.
Affermò sorridendo e lasciandomi un bacio a stampo.
-Non ti azzardare a farmi il solletico.
Lo minacciai mentre spostava le sue mani dai miei polsi alla mia schiena.
-Altrimenti?
Mi provocò.
-Beh io so il tuo punto debole, in realtà so quello di tutti i ragazzi.
L'espressione di Antony cambiò ma continuò a sorridere.
-Non avresti mai il coraggio.
Affermò scuotendo la testa.
-Tu dici?
Lui sorrise malizioso.
-Sì, altrimenti dopo con che ti scopo?
-Antony! Ti ricordo che siamo a casa tua!
Lui fece spallucce e sorrise.
-Non fa niente.
Roteai gli occhi trattenendo un sorriso.
-Che idiota.
-Ti amo anch'io.
Alla fine Antony mi riaccompagnò a casa, e dopo aver mangiato mi misi a dormire.

Il giorno dopo mi svegliai di buon umore, volevo fare una sorpresa ad Antony, non proprio una sorpresa ma volevo andare a casa sua senza avvisarlo.
Mi alzai e dopo essermi fatta una bella doccia fredda mi vestii e raggiunsi casa sua. Mi aprì suo padre.
-Oh ciao Greta, Antony è in sala con una sua amica.
Mi informò facendomi aggrottare la fronte.
Amica? Amica chi? Sofia?

Raggiunsi in fretta la sala e vidi una chioma riccia davanti ad Antony, ma non era Sofia, bensì Francesca. Stavano parlando ma Antony fu il primo ad accorgersi di me.
-Ehi Greta, stavamo parlando del bambino.
Disse lui a bassa voce per non farsi sentire dai suoi genitori.
-Oh... allora aspetto in cucina che finite.
Affermai abbassando lo sguardo e avvicinandomi alla porta.
-Tutto ok?
Chiese Antony facendomi voltare un'ultima volta prima di uscire.
-Sì.
Mentii e lasciai la stanza.

Mi sedetti sullo sgabello della cucina e iniziai a tamburellare le dita sul legno bianco del tavolo da pranzo. Fissavo la porta socchiusa del salotto non riuscendo a percepire nessun rumore, la mia ansia saliva sempre di più, non mi fidavo per niente di quella stronza.
-Ciao Greta.
La voce di Serena irruppe nella stanza, notai la ragazza dai capelli ramati avvicinarsi al frigo e prendere qualcosa da mangiare.
-Come mai sei qui? Antony è sveglio se non sbaglio.
Affermò poggiando del latte sul tavolo.
-Sì lo so, ma sta parlando con Francesca.
Serena mi squadrò come se fossi pazza.
-E tu li lasci soli?
-Non voglio ascoltare quell'argomento.
La bionda arricciò il naso confusa.
-Non so tutta la situazione, ma se fossi in te io non li lascerei soli.
E detto questo lasciò nuovamente la stanza facendo crescere la mia ansia.
Tirai un lungo sospiro e mi alzai dallo sgabello per avvicinarmi alla porta della stanza dove c'erano Antony e Francesca. La aprii leggermente e riuscii a vederli nella stessa posizione di prima, cioè sul divano a parlare.
Rimasi a guardarli fino a quando Francesca non iniziò ad accarezzare la gamba di Antony e ad avvicinarsi a lui in maniera esagerata. Lui non reagì, rimase lì imbambolato come un perfetto coglione, anche l'altro giorno aveva fatto così. Iniziai a tirare dei respiri profondi quando la riccia incominciò a strusciarsi letteralmente su di lui. La mia rabbia non resse più, strinsi i pugni ed entrai nella stanza.



#spazioautrice
Eccomi, scusate l'orario.
Vi volevo ringraziare perché sono arrivata seconda all'Italian FF awards 2016, grazie mille vi voglio bene.❤️
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima ❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora