-Greta domani vieni con me, niente storie, mi accompagnerai a una partita di calcio.
La sentii mormorare qualcosa prima di rispondere.
-Ma che stai dicendo?
Chiese confusa.
-Lo sai che non posso lasciarti sola a San Francisco, domani mattina vieni davanti al campo dove mi alleno.
-Sei serio?
-Serissimo.
E detto questo riattaccai senza preoccuparmi di convincerla. Sapevo di esserci riuscito.
Adesso il problema era di convincere il mio allenatore ad aggiungere una camera in più, dopo varie suppliche ci riuscii. Preparai il borsone e mi misi a letto, addormentandomi poco dopo.Il giorno seguente mi svegliai prima della sveglia, così, sapendo che non mi sarei mai riaddormentato, mi alzai e mi vestii raggiungendo poi il campo da calcio.
Mi sedetti sul muretto vicino al parcheggio dove un autobus ci avrebbe portato a destinazione. Ovviamente ero il primo, e intorno a me era deserto. Il sole mattutino si appoggiava delicatamente sull'asfalto della pista ciclabile di fronte a me, in lontananza si vedevano le palme del lungo mare e poi il nulla.
Da lontano vidi una chioma bionda e riccia camminare lungo la strada, alzai la mano per farmi notare da Sofia che alzò la testa e si tolse una cuffietta per poi sorridermi. Iniziò a camminare verso di me giocherellando con un ciuffo ribelle che scappava dai suoi capelli legati.
-Come mai sveglia a quest'ora?
Le chiesi tirandomi indietro con la schiena. Lei alzò le spalle e si sedette accanto a me.
-Volevo fare un giretto e ammirare l'alba, tu invece devi partire, giusto?
Intuì lei ricordandosi di quando gliene avevo parlato ieri.
-Sì, spero che Greta venga.
Sofia sbuffò una risata.
-Cosa? Glielo hai chiesto veramente?
La guardai male.
-Sì, perché?
Lei scosse la testa trattenendo una risata.
-No niente. Comunque ammettilo che quella cosa è vera, lo stai facendo anche per passare più tempo con lei.
Sbuffai e mi arresi.
-Sì, ma non so per quanto resisterò.
-A cosa?
Chiese lei confusa.
-A starle così vicino senza poterla: toccare, abbracciare o baciare. Sono innamorato di lei, di tutto, anche i difetti. Anzi, quando leggevo quelle frasi: "di te trovo belli anche i difetti" non capivo mai, perché dovrebbero piacerti i difetti di una persona? Ma poi è arrivata Greta e l'ho capito, quando è arrivata ho capito molte cose, io la amo.
Sofia sorrise e poggiò una mano sulla mia spalla.
-E tu glielo hai mai detto che la ami?
Storsi la bocca.
-Una volta, ma la situazione era complicata.
Affermai incrociando le mani.
-E lei te lo ha mai detto?
Scossi la testa per poi girarmi di nuovo a guardare Sofia.
-Ma quanto siete idioti tutti e due?
Commentò passandosi una mano tra i capelli.
Ignorai il suo ultimo commento e guardai avanti a me notando Greta venire verso di noi. Sorrisi non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.
-Te lo dicevo che sarebbe venuta, dio guardala, è così bella.
Sofia sorrise di nuovo e si alzò.
-E tu sei così innamorato.
Affermò prima di andarse.Greta mi raggiunse e guardò da lontano Sofia aggrottando la fronte.
-Perché...
Lasciò la domanda in sospeso e indicò la bionda.
Alzai le spalle e mi alzai dal muretto.
-Stava passando di qui e si è messa a parlare, comunque... vedo che sei venuta.
Dissi notando che era appoggiata ad una valigia.
-Sì, perché ormai ti conosco, e saresti passato a prendermi sotto casa se non avessi accettato.
Affermò roteando gli occhi e facendomi sorridere.
-Mi fa piacere che tu mi conosca così bene, Menchi, la tua presenza mi porterà fortuna.
Greta trattenne un sorriso mordendosi il labbro.
Si guardò alle spalle notando che alcuni ragazzi della squadra ci stavano raggiungendo.
-E quindi io starò due giorni con te.
Disse continuando a guardare dietro di se.
-Sì.
Risposi compiaciuto.
-In mezzo ad un branco di altri ragazzi.
-Sì.
-E sarò l'unica ragazza.
-Sì.
Risposi trattenendo una risata. Greta mi guardò nuovamente e scosse la testa.
-Ti odio.
Scoppiai a ridere.
-Anche io.L'autobus arrivò e salimmo per poi partire verso una nuova città.
Arrivammo dopo 3 lunghe ore di viaggio e raggiungemmo il nostro hotel, ormai sfiniti.
Mentre il nostro allenatore ritirava le chiavi, vidi Greta un po' in disparte, mi avvicinai a lei e cercai di tranquillizzarla sorridendo.
-No ma i tuoi amici oltre a bestemmiare sanno anche parlare?
Domandò sarcastica appoggiandosi ad una colonna. Risi e mi guardai in torno.
-Preferisci stare in stanza da sola, o con me?
Chiesi cambiando discorso. Greta alzò gli occhi al cielo.
-Devo rispondere veramente? Lo sai che odio stare da sola.
Sorrisi e mi morsi il labbro, in quel momento avrei tanto voluto baciarla.
-Bene, allora staremo insieme.
Affermai. Lei alzò le spalle senza essere sorpresa.
-Non è la prima volta, però l'ultima volta che siamo stati in camera insieme è stato un po' di tempo fa, quando...
Si fermò di colpo e la vidi arrossire. Già, quando stavamo ancora insieme e avevamo fatto l'amore.
-V-vado a prendere le chiavi.
Balbettai indicando dietro di me. Lei annuì imbarazzata e distolse lo sguardo dal mio.Dopo aver preso le chiavi cercammo la nostra camera e fortunatamente la trovammo subito, io stavo morendo dalla stanchezza.
Entrammo ed, ironia della sorte, letto matrimoniale!
Io e Greta ci scambiammo uno sguardo imbarazzato mentre mi chiudevo lentamente la porta alle spalle.
-Se vuoi, posso farci dare un'altra camera.
Lei scosse la testa ormai rassegnata.
-No, sono stanca, dormiremo su quello.
Affermò sedendosi sul letto per poi sdraiarsi a peso morto.
-Ok, come vuoi.
Un silenzio imbarazzante regnò nell'aria mentre facevo finta di sistemare la valigia, non avevo portato niente, però dovevo pur fare qualcosa.
-Antony.
Sentire il mio nome pronunciato da lei mi faceva un effetto strano. Non mi era mai piaciuto il mio nome, invece in quel momento sì, lo amavo da morire. Alzai la testa verso Greta.
-Sì?
-Ho fame.
Se ne uscì facendomi ridere.
-Ma all'autogrill hai mangiato due piatti di pasta!
Replicai sorridendo. Greta sbuffò come una bambina.
-Sì ma io ho fame.
Disse per poi appoggiare la testa sullo schienale del letto.
-Ok, vado a vedere se hanno qualcosa di sotto, non voglio sentirti frignare.
Affermai roteando gli occhi.
La vidi sorridere e dio, se mi faceva quel sorriso ogni volta avrei fatto anche dei chilometri per trovarle da mangiare.
-Grazie.
Disse prima che uscissi dalla stanza.#spazioautrice
Ok, ho detto che aggiornerò un giorno sì e uno no, ma per domani farò in eccezione e vi porterò un altro capitolo😏❤️
Come sempre lasciate tante stelline e molti commenti visto che amo leggerli, ci vediamo, bye💕
~OvunqueconFede
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Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di Francesco
FanfictionGreta Menchi e Antony Di Francesco. "Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall'altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno...