Passarono i giorni.
Erano due mesi che Greta era entrata nella mia vita, e ultimamente Matteo e Lorenzo mi dicevano che qualcosa era cambiato nei miei confronti verso di lei. Si sbagliavano perché io la odiavo sempre di più, magari ero un po' più paziente, ma odiavo il suo carattere.Arrivò il giorno di Halloween, tutti a scuola erano eccitati per la festa che ci sarebbe stata la sera. Non vedevano l'ora di ubriacarsi e rimorchiare, cosa che io facevo a ogni festa.
Tornai a casa dove Theo era già pronto, truccato e vestito.
-Andiamo? Andiamo? Andiamo?
Cominciò ad assillarmi lui facendomi alzare gli occhi al cielo.
-Dobbiamo aspettare Greta, se volevi partire prima era meglio che non la invitavi.
Il bambino mi guardò offeso e mise il broncio fino a quando non bussarono alla porta.
Corse ad aprire trovandosi Greta davanti.
Uscii in fretta così non avremmo perso tempo. Theo iniziò a saltellare sul marciapiede mentre noi camminavamo dietro per controllarlo. Guardai Greta mettendo le mani nella tasca della giacca.
-Grazie per essere venuta, mio cugino si è innamorato di te.
Greta rise.
-È un po' troppo piccolo per me, però è così carino.
Continuai a fissarla e sorrisi incoscientemente.
-Per quanto andremo in giro?
Chiese lei distogliendo lo sguardo dal mio.
-Per le 18:00 avremo finito, perché?
-Devo andare con Sofia a prepararmi per la festa.
Disse guardando avanti.
-Ah, ti vestirai da troietta?
Mi tirò un pugno sul petto.
-Oggi mi stavi diventando simpatico, hai rovinato tutto.
Risi e la guardai.
-Avrai tutto il tempo per vestirti da puttana.
La presi in giro io sporgendomi in avanti.
-Smettila, non sono così, a differenza delle tue ragazze.
Mi fermai di colpo e la fulminai con lo sguardo.
-Senti, Greta...
-Ehi, perché litigate?!
Ci girammo verso il bambino che ci fissava dispiaciuto.
-Scusami Theo, andiamo.
Mi incamminai ignorando Greta.Passarono le ore e tornammo entrambi a casa. Andai in camera a prepararmi, Matteo mi raggiunse.
-Ehi, sei pronto?
Stavo finendo di mettermi il gel.
-Sì.
Mi girai verso di lui ed era vestito come al solito, come me, d'altronde.
Aveva skinny neri strappati, una larga felpa grigia, e la massa di capelli era coperta da un cappello di lana nero.
-Andiamo.Raggiungemmo la discoteca e quando entrammo una puzza di alcol e fumo mi invase.
-Raga!
Lorenzo corse verso di noi.
-Avete visto Greta?!
Chiese lui euforico.
-In che senso?
Disse Matteo confuso e guardandolo dall'alto al basso, accorgendosi, come me, che già aveva bevuto.
-Nel senso di come si è vestita, Dio spero che Sofia non mi senta, ma le farei tante di quelle cose...!
-Che si è messa? Voglio vedere!
Corsi in mezzo alla folla e la vidi parlare con Sofia. Rimasi a bocca aperta, aveva una mini gonna che attizzava parecchio, come il resto del suo completo. Aveva le calze nere e delle scarpe con un tacco non di tanti centimetri. I capelli scuri le ricadevano sulla camicia nera. Aveva un piercing al naso, che ogni tanto metteva e ci stava benissimo.
Matteo mi raggiunse e mi diede una pacca sulla schiena.
-Che c'è? Ti è diventato duro?
Disse ridendo. Sorrisi continuando a fissare Greta, sperando che non se ne accorgesse.
-Sta zitto, Tiberia.
Andarono verso il bancone e le persi di vista.GRETA POVS
Avevo litigato con Madalin. Lui non voleva che andassi alla festa. Era bruttissimo perché non litigavamo mai, perché dovevamo farlo proprio adesso che eravamo a chilometri di distanza? Sofia mi portò al bancone e mi diede dei consigli che tanto giusti non erano.
-Hai litigato con Madalin? Bevi.
Disse poggiandomi un cocktail davanti.
-Ti vuole comandare? Bevi.
Mi porse un altro bicchiere e bevvi solo per accontentarla. Ma poi ci pensai da sola a bere altri bicchieri.Mi alzai con la testa che mi girava.
-Dove vai Greta?
Chiese Sofia urlando anche se era a un passo da me.
-A ballare.
Andai verso la pista con l'intenzione di ballare seriamente, ma che problemi avevo?
La mia attenzione si spostò su Antony che era seduto su una poltrona con una ragazza sulle gambe intento a baciargli il collo. Aveva una chiazza enorme sulla maglietta e non sapevo se fosse alcol o altro.
Li raggiunsi senza un motivo preciso, perché avevo bevuto così tanto?Maledetta Sofia.
-Antony, ovviamente vai sempre per troie.
Antony scoppiò a ridere mentre quell'ochetta bionda mi squadrò a bocca aperta. Se la tolse dalle gambe come fosse un oggetto.
-Quanto hai bevuto, Menchi?
Chiese alzandosi.
-Mai quanto te.
Antony rise senza un motivo preciso.
-Vieni, ti offro qualcosa.
Antony iniziò a camminare ma io sbagliai strada. Mi era sembrato di vedere Sofia uscire di fuori, così raggiunsi la porta e mi ritrovai sul retro. Non c'era nessuno, perfetto, adesso avevo pure le visioni.
Mi sedetti su qualcosa che non riuscii ad identificare per il buio. Forse un po' di aria fresca mi avrebbe fatto bene.Poco dopo sentii la porta cigolare e mi trovai Antony davanti con due bicchieri in mano.
-Ah sei qui biondina.
-Biondina?
Poverino mi faceva pena, per quanto aveva bevuto scambiava anche colore dei capelli. Mi porse il bicchiere e iniziai a bere dalla cannuccia.
-Sei così sexy con quelle calze.
Commentò lui continuandomi a fissare. Risi accavallando le gambe.
-Non pensavo che un tuo complimento mi arrivasse mai, devi essere davvero ubriaco.
-Oh ma io non sono ubriaco.
Disse per poi esibirsi in uno stupido balletto.
-No? Neanche io allora.
Iniziammo a ridere.
Lui si piazzò davanti a me e allargò le gambe.
-Dai, succhiamelo, lo avevi promesso.
Sospirai e mi misi in piedi ritrovandomi faccia a faccia con lui.
-Non ti succhio un bel niente.
Dissi dandogli un leggero schiaffo sulla guancia.
Antony lanciò il bicchiere ormai vuoto verso il muro, provocando un grande rumore di vetri rotti. Scoppiai a ridere, anche se non faceva ridere per niente. Antony smise di ridere e si fermò a guardarmi. Ero così vicina da notare ogni dettaglio del suo volto, così vicina da sentire che il suo profumo era mischiato all'odore di vodka e di fumo. Perché ero lì con lui e non a divertirmi con Sofia? Ero ubriaca, ok, ma un minimo di coscienza per capire che ero a un centimetro di distanza dal ragazzo che odiavo.
Antony avvicinò la sua mano vicino al mio volto e iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli neri. La passò sul palmo e la accarezzò con il pollice.
-Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto.
Spostò lo sguardo dai miei capelli a me facendomi saltare un battito. Mi misi ad ammirare le sue iridi marroni, che erano leggermente dilatate, sperai per l'alcol e non per altro.
-Devi essere davvero partito per dire così.
Allungai le mani e gli accarezzai i capelli cosparsi di lacca e gel. Lui scosse la testa.
-Io non capisco che cosa mi stai facendo.
Si avvicinò di più a me e poggiò una mano sul mio fianco mentre io lo guardavo confusa dalle sue ultime parole.
Mi ritrovai con le spalle al muro. Se avessi avuto un minimo di sobrietà per sapere quello che stava per succedere. Antony poggiò le mani sul muro e spezzò quella poca distanza che c'era tra di noi fiondandosi sulle mie labbra. Mi chiese accesso con la lingua e glielo concessi mentre la mia mano viaggiava lungo i suoi pettorali. Il suo corpo cedette contro il mio, e lo accolsi stringendolo contro il mio petto, dove sentivo battere il suo cuore, alla stessa velocità del mio.
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Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di Francesco
Hayran KurguGreta Menchi e Antony Di Francesco. "Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall'altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno...