Capitolo 63

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Il giorno dopo mi svegliai comodamente nel mio letto, ma fui delusa nel non trovare Antony accanto a me. Al suo posto però, trovai un bigliettino.
Mi passai una mano sulla faccia fino ad arrivare ai capelli scompigliati e cercai di aggiustarli un minimo.
Afferrai il biglietto e lo lessi con il sorriso stampato in faccia.

"Sto andando a comprare la colazione quanto sono bravo? Non troverai mai un ragazzo dolce come me, ok devo andare prima che tu ti svegli, ciao!"

Risi e posai il biglietto al suo posto.
Il solito Antony, la solita persona che amavo di più al mondo. Drizzai la schiena appoggiandomi allo schienale del letto, il rumore del mio telefono mi fece svegliare del tutto.
Risposi in fretta appena vidi il nome 'Sofia'.

-Ehi, ehi!
Esclamò appena portai il cellulare all'orecchio. Sorrisi ampiamente.
-Ehi.
-Devo raccontarti un sacco di cose, Greta!
Mi urlò nell'orecchio facendomi ridere.
-Anch'io.
Affermai prima di alzarmi.
-Allora prima tu dai, sono curiosa.
Incastrai il telefono tra il collo e l'orecchio e iniziai a vestirmi.
-Beh, non ci crederai ma ho incontrato Madalin.
Abbottonai una camicetta mentre la sentivo urlare.
-Davvero?
Riuscì a dire.
-Sì, ma perché urli?
-Perché non ci credo che dopo tutto questo tempo lo hai rincontrato a Londra con Antony, oddio.
Risi e mi sedetti nuovamente sul letto.
-E pensa che non è tutto, oggi avremo un appuntamento a quattro con la sua ragazza.
Sofia emise un verso sorpreso.
-Non ci credo.
Sospirai e iniziai a rifare il letto.
-Eh già.
-Va bene, poi tu dimmi come va.
Annuii rumorosamente e accarezzai le coperte.
-Invece tu che mi volevi dire?
-Ah giusto!
Esclamò per poi aggiungere:
-Non puoi capire, sono successe un sacco di cose!
Il mio sorriso si allargò al suo entusiasmo, mi era mancata tanto.
-Tipo?
-Matteo si sta sentendo con una ragazza... e non puoi capire chi è!
-Davvero? Chi è?
Mi appoggiai nuovamente al bordo del letto e aspettai che parlasse.
-Con Serena!
Spalancai la bocca e risi insieme a lei.
-Oh mio dio.
Esclamai sorpresa.
-Sì, ci sono rimasta anch'io, ti prego non dirlo ad Antony però, è capace di lasciare Londra solo per fare la ramanzina a Matteo.
Continuai a ridere e concentrai il mio sguardo fuori dalla finestra.
-Tranquilla, non mi chiamo mica Sofia Viscardi.
Sofia finse una risata mentre io non riuscivo a smettere di ridere.
-Mi manchi Ciofi.
Affermai con tono triste.
-Non chiamarmi così.
Disse provando a coprire la tristezza con una risata.
-Comunque anche voi mi mancate tanto.
Sorrisi e abbassai la testa.
-Grazie per avermi fatto sorridere, ci vediamo presto, salutami i ragazzi.
-Ci vedremo molto presto, ciao Greta, ti voglio bene.
-Ti voglio bene anch'io.
Riattaccai e poggiai il telefono accanto a me sul comodino.

Portai le ginocchia al petto e fissai davanti a me ascoltando il silenzio che poco dopo venne spezzato dal rumore della porta principale.
-Indovina chi è tornato?!
Urlò Antony dall'altra stanza facendomi sorridere.
-Qualcuno che mi ha portato la colazione, spero.
Affermai sorridendo.
Lui entrò di colpo e mostrò fiero una bustina con due ciambelle e due bicchieri di caffè.
-Detto fatto principessa.
Si lanciò sul letto rischiando di fare cadere il caffè. Si sedette accanto a me e mi passò il contenuto delle bustine.
-Poco fa mi ha chiamata Sofia.
Affermai mentre intingevo il cornetto nel caffè.
-Ah sì? E che ti ha detto?
Alzai le spalle e lo guardai mentre beveva.
-Che gli manchiamo, poi mi ha raccontato un po' tutto quello che sta succedendo lì, ad esempio: Matteo si sta frequentando con una ragazza.
Antony spalancò gli occhi incredulo.
-Davvero? E chi è? La conosco?
Scossi la testa in segno indifferente ma non lo guardai in faccia per paura di essere scoperta. Lo sentii ridere e avvicinarsi di più a me.
-Non sai mentire per niente, lo sai?
Mi cinse la schiena con un braccio e sorseggio un'altro goccio del suo caffè. Mi voltai a guardarlo trattenendo una risata.
-Dai dimmi chi è, Frascesca? Valentina? Cristina? Elena? Bianca?...
-Ehi, ehi, ehi, quanto cavolo di ragazze conosci?
Interruppi il suo flusso di nomi e lo feci ridere.
-Sono tutte quelle con cui sono andato a letto e che Matteo conosce.
Affermò con un ghigno divertito.
Inarcai un sopracciglio e lo fulminai.
-Ah davvero? Bene se c'era una minima possibilità che io ti avessi detto la ragazza di Matteo, con questa affermazione l'hai bruciata.
Mi alzai dal letto indignata e andai davanti all'armadio ignorando le sue scuse. Iniziai a sistemarmi i capelli.
-Dai, non fare la gelosa.
Sospirai per trattenere la rabbia.
-Ti tiro un pugno, Antony.
Rise di nuovo.
-Sì, certo.
Sospirai un'altra volta e mi voltai in fretta verso di lui per poi buttarmi sul letto. Antony rise e mi bloccò in fretta per i polsi impedendomi di fare quello che avevo detto.
-Sei prevedibile, Menchi.
Affermò divertito mentre cercavo di liberarmi dalla sua presa.
Alla fine mi lasciò e mi appoggiai al suo petto sbuffando.
-Vaffanculo.
Dissi con le labbra contro la sua maglia. Riuscii a sentire la vibrazione della sua risata che condizionò il mio sorriso. Antony mi accarezzò la schiena facendomi avvicinare al suo volto. Sorrisi e gli baciai prima il mento poi il centro delle clavicole.
-Sei pronta per uscire con i nostri amichetti oggi?
Alzai gli occhi al cielo e mi misi a sedere sopra di lui.
-No, per niente.
Antony si tirò su con i gomiti e mi guardò offeso.
-Dai, ti prometto che dopo questa uscita niente più Madalin.
Serrai la mascella e lo fissai accigliata.
-Lo spero.
Mi alzai e finii di vestirmi.

La giornata passò in fretta e la sera arrivò prima del previsto.
Io e Antony arrivammo davanti al locale dove dovevamo incontrarci con Madalin e la sua ragazza, infatti erano lì. Li raggiungemmo e li salutammo.
-Siete pronti? Ci divertiremo e ci conosceremo!
Esclamò Anna euforica. La squadrai schifata dal suo troppo entusiasmo e il mio sguardo cadde poi su Madalin.
-Spero che tu non ti ingelosisca.
Mi provocò ridendo mentre avevamo già preso a camminare. Lo guardai male.
-Non sarò gelosa, in caso tu lo sarai.
Il biondo si mise le mani nella tasca della felpa e sbuffò una risata.
-Vedremo.

Entrammo nel locale e ci sedemmo sui divanetti per poi ordinare qualcosa da bere.
Parlammo del più e del meno e mi innervosiva il fatto che Madalin cercasse di farmi ingelosire con Anna.
Lo ignorai per tutta la serata fino a quando non decidemmo di andare in pista a ballare.
Trascinai Antony ma Mad mi distrasse, continuava a toccare Anna ovunque, anche in pista, ma a me dava fastidio il fatto che pensasse che io fossi gelosa, mi aveva stancato, così giocai al suo stesso gioco. Presi Antony e lo spinsi fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro. Lo baciai prepotentemente con la lingua e le mie mani vagarono sul bordo dei suoi jeans, ci infilai una mano ma Antony mi bloccò per i polsi e mi allontanò da lui.
-Che ti prende?
Domandai allargando le braccia.
-A te che ti prende?
Replicò Antony.
-Perché mi hai interrotto?
Lui mi guardò come se fossi pazza.
-Greta siamo in una discoteca, non voglio farlo in una discoteca!
Alzò il tono della voce e capii di aver esagerato.
-Che cazzo hai? Sei ubriaca? No... hai bevuto solo una birra.
Antony mi studiò con sguardo dispiaciuto e non lo guardai in faccia, bensì trovai gli occhi di Madalin che mi stava guardando.
Antony se ne accorse e allargò la bocca come se stesse elaborando.
-Mi stai usando?
-Cosa?
-Mi stai usando per far ingelosire Madalin?!
Alzò la voce ancora di più e alcune persone si voltarono a guardarci preoccupate.
-No Antony io...
-No Antony cosa? Cazzo Greta, dopo tutto questo tempo che stiamo insieme tu mi usi?!
Cercai di calmarlo provando a prenderlo per le spalle ma lui mi scansò e prese a camminare.
-Antony, ti prego.
Si voltò un'ultima volta e sputò un 'vaffanculo' che mi lasciò senza forze.




#spazioautrice
Dan dan daaaan, i'm back😏
Sì lo so sono cattiva ma ormai lo sapete lol.
Ma quanto è figo quel fotomontaggio allegato al capitolo? Vi ha fatto fangirlare eh.
Però vi amo siamo arrivati a 20k mila lettureee, io boh davvero vi amo troppo, i vostri commenti mi fanno sempre sorridere.
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora