Capitolo 44

1.2K 99 25
                                    

-Grazie.
Disse prima che uscissi dalla stanza.
Scesi di sotto e chiesi al signore della reception se avevano qualcosa da mangiare, dopo avermi squadrato ritornò con una pacchetto di popcorn, beh meglio di niente.

Ritornai in camera sperando di non incontrare nessuno della mia squadra in corridoio.
-Ti piacciono le popcorn?
Domandai a Greta mentre entravo nella stanza. Era come prima sul letto, e appena sentì la mia voce alzò la testa.
-Volevo qualcosa di più sostanzioso, ma ok.
Rispose delusa. Sorrisi e mi sedetti di fronte a lei.
-Tieni.
Dissi porgendole il pacchetto. Greta lo prese e dopo averlo aperto iniziammo a mangiare.
-Non capisco chi me lo ha fatto fare di venire qui.
Esclamò dopo un po' facendomi ridere.
-Perché hai paura di David.
Azzardai a dire non essendo sicuro che fosse quello il motivo. Greta giocherellò con il suo anello di Superman non guardandomi negli occhi.
-È solo per David che mi hai chiesto di venire?
Chiese un po' titubante.
-Sì, per quale altro motivo sennò?
Coglione Antony, sei un grandissimo coglione. Mi riproverai rendendomi conto della cazzata che avevo appena sparato. Greta alzò la testa infilando la mano nella busta di popcorn.
-Certo, per quale altro motivo.
Ripeté tirando un respiro profondo.

Cercai di cambiare discorso, ma non mi venne in mente niente, così cercai di prendere anch'io le popcorn ma Greta mi tolse il pacchetto da davanti. Alzai la testa e scoppiò a ridere.
-Che stronza.
Esclamai prima di afferrare il pacchetto mentre Greta iniziava a tirarlo dall'altra estremità.
-Smettila di fare la stupida.
Dissi ridendo e tirando sempre di più il pacchetto.
-Se la smetti di tirare!
Replicò senza smettere di ridere.
-Ma anche tu stai tirando!
Mi difesi.

Alla fine il pacchetto si ruppe facendo volare tutte le popcorn sopra il letto. Scoppiai a ridere mentre Greta rimase a bocca aperta. Si portò le mani alla faccia mentre tratteneva delle risate.
-Sei un idiota!
Mi urlò contro prima di tirarmi un pugno sul petto.
-Cosa? Io?!
Mi difesi non riuscendo a smettere di ridere. Greta assunse un'espressione più dura.
-Sì, tu, guarda che disastro!
Esclamò allargando le braccia in modo da indicare tutto il letto coperto da popcorn. Sorrisi e ne presi una manciata.
-Tieni, mangia.
Dissi per poi lanciargliele e scoppiare a ridere. Greta mi guardò storto, mi faceva quasi paura.
-Vuoi la guerra?
Mi provocò per poi iniziare a rilanciarle verso di me. Cercai di coprirmi e allo stesso tempo rispondere con altre popcorn.
-Ok, ok, scusa!
Dissi prima di lasciare il letto e alzando le mani in segno di resa.
-No, non ti scuso proprio niente!
Affermò inseguendomi.
La bloccai per un polso ma lei mi spinse facendomi cadere sul materasso, ma la trascinai con me. Iniziammo a ridere e lei crollò accanto a me. Mi voltai a guardarla e non so per quanto avrei resistito. Avevo quella fottuta necessità di baciarla, non ce la facevo più. Greta smise di ridere e si fermò a guardarmi negli occhi.
-Mi dispiace per averti rovinato lo spuntino.
Dissi trattenendo una risata e avvicinandomi di più a lei.
-Non fa niente.
Rispose incrociando le mani e sorridendo.
-Greta...
Avvicinai la mia mano al suo viso e le accarezzai la guancia.
-Perché sei così bella quando ridi? Il mio cuore fa i salti mortali ogni volta che succede.
Affermai fissando le sue labbra. Greta tirò un lungo sospiro e si avvicinò di più a me.
-E tu perché sei così dolce?
La mia mente era ormai andata, volevo baciarla.
Dalla sua guancia scesi al suo mento, mi avvicinai alle su labbra ma prima che potessi finalmente baciarla lei mi bloccò.
-Che c'è?
Chiesi mentre si tirava su.
-Non posso.
E detto questo si alzò anche dal letto.

Scattai in fretta e lasciai il materasso anch'io.
-Perché no? Ancora per quella storia di Enzo?
Greta si strinse nelle spalle ed evitò il mio sguardo. Mantenni la calma e la raggiunsi provando a prenderla per un braccio, ma lei si scansò.
-Ascoltami, ok all'inizio era così, lo ammetto. Quando ci "odiavamo" io non potevo negare che tu eri una bella ragazza, e così scherzando ne ho parlato con i ragazzi, ma adesso basta, è tutto finito.
Ripensai alle parole di Sofia e esplosi letteralmente, tirando fuori i miei sentimenti.
-Greta, porca puttana io ti amo, ti amo, ti amo e ti amo. Sono innamorato di te, lo vuoi capire?!
E sai, prima che tu entrassi nella mia vita non avrei mai creduto di pronunciare queste parole. So che 'ti amo' è una parola grossa, quella parola riesce a racchiudere tutto quello che mi fai provare, o almeno credo. La verità è che tu sei... fantastica, no nemmeno, non troverei mai un aggettivo per descriverti. Greta io sono innamorato di te, dei tuoi piccoli modi di essere e delle tue piccole ossessioni. Mi sono innamorato di quando ti senti male se una persona si pulisce le mani oliate in un fazzoletto, oppure quando non riesci a metterti lo smalto se hai dei braccialetti. Mi sono innamorato della tua ossessione per i capelli e di quella per i tatuaggi piccoli. Mi sono innamorato di quella ragazza che va pazza per i calzini e le felpe grandi. Di quella ragazza che a 20 anni giocherebbe ancora con il pongo perché la fa sentire viva. Amo la faccia che fai quando ti arrabbi. Amo la tua ossessione per: le patatine fritte, il tonno e la pasta al pesto. Sono innamorato della tua risata, cavolo hai perso i genitori ed hai un sorriso che mi fa sentire fottutamente bene. E sai che c'è? Che sicuramente non ho detto nemmeno metà dei motivi per cui ti amo, ma la verità è che starei ore a parlarne, senza mai stancarmi. Quindi sì, ti amo Greta Menchi, ti amo.

Vidi Greta fissarmi a bocca aperta mentre tiravo un lungo sospiro per essermi liberato di quel grandissimo peso. Lei continuava a guardarmi e io stavo morendo dalla voglia di sapere la sua risposta.
Cosa si fa in questi casi? Non lo sapevo, ma comunque presi un respiro profondo e senza pensarci la baciai. Le mie braccia circondarono i suoi fianchi mentre le nostre lingue erano di nuovo lì, a cercarsi disperatamente. Greta mi tirò contrò il suo petto e ci staccammo per riprendere fiato. La guardai negli occhi che erano lucidi dalla commozione, lei sorrise e il mio cuore si scaldò di goia.
-Antony... ti amo anch'io, e tanto anche.
Disse prima di abbracciarmi, ricambiai in fretta stringendola forte e per un attimo i nostri battiti diventarono una cosa sola. Le accarezzai la schiena sorridendo ampiamente. Ci staccammo e continuai a sorridere.
-Ti amo, te lo dirò sempre da oggi.
Affermai mordendomi il labbro. Greta sorrise.
-E non mi stancherò mai di sentirtelo dire.
Disse per poi lasciarmi un altro bacio sulle labbra.
-Mi sei mancata, piccola.

Mi sedetti sul letto e la tirai delicatamente per un braccio facendola sedere sulle mie gambe.
-Anche tu.
Affermò mettendomi un braccio in torno al collo. Guardò dietro le mie spalle e strinse i denti.
-Ehm, però adesso come lo rimettiamo a posto quel casino?
Domandò facendo cenno con la testa verso i popcorn sparsi ovunque.
-Oh, c'è tempo.
Dissi facendo tranquillamente spallucce.
Feci scendere Greta da me e mi alzai dal letto prendendo la coperta e iniziando a scrollarla.
-Sei sicuro?
Chiese mentre guardava i miei movimenti.
-Sicurissimo.
Affermai rimettendo la coperta al suo posto e voltandomi verso di lei.
La baciai mentre le accarezzavo i fianchi. Poco dopo le mie mani non resistettero a trovare il bordo dei sui pantaloncini. Sorrisi e la fissai intensamente negli occhi.
-Adesso recuperiamo il nostro tempo perso.
Sussurrai ancora sulle sue labbra.
Greta sorrise e si avvicinò al letto tirandomi con se e togliendomi la maglietta. Poco dopo anche i suoi vestiti atterrarono accanto ai miei. Le mie labbra viaggiavano lentamente lungo tutto il suo corpo mentre lei mi accarezzava i capelli e sorrideva. Le baciai il collo lasciando anche che i miei denti mordessero la sua pelle lasciando lividi un po' ovunque. Mi avvicinai al suo orecchio mentre lei mi sfilava i boxer.
-Ti amo.
Sussurrai per l'ennesima volta in quella sera. Greta tirò un lungo sospiro e mischiò le sue mani nei miei capelli.
-Ti amo anch'io.
Le sfilai le mutandine e iniziai a baciarle la pancia, le lasciai un ultimo bacio sul suo tatuaggio e poi entrai in lei.
Ci unimmo di nuovo ed entrai sempre di più mentre iniziavo a sudare per lo sforzo. Mi staccai e crollai accanto a lei che avvolse i nostri corpi nudi con la coperta.

#spazioautrice
Adesso siamo tutti più contenti... per ora😏
Ci vediamo dopodomani, se tutto va bene💕
Come sempre se vi piace lasciate tante stelline e molti commenti perché amo leggerli e ci rivediamo alla prossima❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora