Capitolo 36

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Il giorno passò in fretta e per essere il primo giorno di libertà aveva fatto un po' schifo, sperai che almeno per il mio compleanno andasse meglio.

Mi svegliai ed ero stranamente di buon umore, mia madre mi aveva portato la colazione a letto, per lei non contava l'età, anche a 40 anni mi avrebbe portato comunque la colazione a letto il giorno del mio compleanno.
Mi alzai e iniziai a vestirmi per poi notare un messaggio di Sofia apparire sulla schermata di blocco del mio cellulare.

"Buon giorno e tanti auguri, tra un po' vieni in garage, abbiamo una sorpresa per te."

Anche se adesso non era più una sorpresa sorrisi comunque per il pensiero di Sofia. Finii di vestirmi e uscii di casa.

ANTONY POVS

Era da ieri che pensavo a quanto la macchina di Connor assomigliasse davvero tanto a quella di David. Quel pensiero mi provocava la pelle d'oca, ma una parte di me diceva che lui non poteva essere tornato. Tirai un lungo sospiro e continuai per la strada verso il garage ma una voce mi fermò.
Mi voltai notando che Francesca era seduta su una panchina, così mi avviai verso di lei pronto per invitarla alla festa che si sarebbe tenuta sta sera.
-Ciao splendore.
La salutai sedendomi accanto a lei che stava leggendo una rivista.
-Lo sai che questi complimenti con me non funzionano, vero?
Domandò con il suo solito fare altezzoso.
-Sì, lo so. Che leggi?
Francesca ripiegò la rivista e la mise in borsa.
-Un giornalino che ti consiglia che trucchi vanno bene per la tua carnagione.
Finsi di essere interessato.
-Ah, wow.
Francesca accavallò le gambe e si voltò verso di me.
-Senti un po', l'altro giorno al campeggio ho saputo che tu e Greta siete stati insieme.
Esclamò facendomi spalancare gli occhi e sbiancare.
-C-come?
Balbettai.
-Perché non me lo hai detto?
Mi grattai la testa.
-Non lo so, credevo non fosse importante.
Francesca tirò un lungo sospiro spazientito .
-Non fa niente, anche se lei mi sta sul cazzo.
Strinsi i pugni ma non dissi nulla. Francesca appoggiò il braccio allo schienale della panchina e sorrise compiaciuta.
-Comunque stasera vuoi venire a una festa?
La sua espressione cambiò e si illuminò sia di goia che di timore.
-Una festa? E quando me lo dici?!
Mi tirai indietro spaventato.
-Adesso.
Francesca sospirò per poi guardare qualcosa alle mie spalle, notai la sua espressione cambiare e assumere un sorriso falso. Guardò di nuovo me per poi avvicinarsi di più e stamparmi un bacio sulle labbra. Mi lasciò sorpreso infatti rimase a lungo sulle mie labbra mentre tenevo gli occhi sgranati completamente confuso.
Con la coda dell'occhio vidi una chioma rosa passarci vicino e camminare a passo svelto. Avrei riconosciuto quei capelli ovunque. Mi staccai con forza da Francesca e la guardai con rimprovero.
-Lo hai fatto a posta?!
Sputai alzandomi dalla sedia. Lei alzò le spalle indifferente.
-Che cosa?
Domandò con voce innocente. Lanciai uno sbuffo esasperato e iniziai ad inseguire Greta.

-Greta!
La chiamai quando riuscii a intravederla, lei non si voltò, anzi, aumentò il passo.
-Greta!
La chiamai di nuovo iniziando a correre.
Quando riuscii ad afferrarla per un braccio notai che avevamo raggiunto il promontorio, il mio posto preferito. Lei si voltò verso di me e non mi guardò negli occhi.
-Scusami, io non sapevo che tu eri lì, ha fatto tutto lei, io...
Cercai di finire la frase ma lei mi interruppe gentilmente.
-Sta tranquillo Antony, non devi darmi nessuna spiegazione, non sei il mio ragazzo.
Affermò con tranquillità.
-Ah... sì lo so... ma ti ho vista andare via e...
Odiavo quando non riuscivo a parlare e odiavo che succedeva solo quando avevo lei davanti. Greta sorrise palesemente per accontentarmi.
-Ci vediamo dopo alla festa eh.
Mi salutò prima di prendere a camminare, ma la richiamai di nuovo e stavolta si voltò.
-Sì?
Chiese chinando la testa.
-Tanti auguri di buon compleanno.
Dissi provocando un suo sorriso spontaneo, l'ho già detto che era stupenda quando sorrideva?
-Te ne sei ricordato.
Mormorò incredula.
-Certo, come posso dimenticarlo?
Greta sorrise di nuovo, quanto avrei dato per vederla sorridere così sempre. La vidi avvicinarsi e avvolgere le sue braccia in torno al mio collo e appoggiare la testa sulla mia spalla. Sorrisi ampiamente per quell'abbraccio che mi fece esplodere il cuore.
-Ti voglio bene.
Sussurrò contro il mio petto.
E io ti amo, bel casino.
Ricambiai l'abbraccio sorridendo e mentii rispondendo:
-Anch'io.

Greta si staccò da me e sorrise di nuovo. Mi strinsi nelle spalle imbarazzato e distolsi lo sguardo dal suo.
-Stavi andando in garage, vero?
Lei annuì mettendo le mani in tasca.
-Anch'io, andiamo?
Greta si morse il labbro e inarcò un sopracciglio.
-Davvero?
Chiese lasciandomi confuso.
-Sì, perché?
Lei scosse la testa.
-No niente, andiamo.

GRETA POVS

Arrivammo in garage e i ragazzi mi accolsero allegramente augurandomi buon compleanno.
-Grazie!
Sofia mi abbracciò accarezzandomi la schiena.
-Dobbiamo darti il regalo!
Esclamò Lorenzo quando sciolsi l'abbraccio con la sua ragazza.
-Ma dai, non dovevate.
Dissi mentre Matteo cercava qualcosa in uno zaino.
-Non è niente di speciale solo un pensiero da parte di tutti, e sottolineo tutti.
Disse quest'ultima frase lanciando un occhiata ad Antony che era seduto alla sua batteria.
I ragazzi mi porsero un album fotografico dove c'erano racchiuse tutte le nostre foto insieme.
-Grazie mille ragazzi.
Esclamai quando anche l'ultima pagina mi passò davanti agli occhi provocando un mio sorriso.
-Greta, noi tutti ci conosciamo da tanto tempo e non avremmo mai pensato di far entrare qualcuno nel nostro gruppo così in fretta.
Disse Sofia sorridendo.
-Ci hai colpito subito.
Affermò Lorenzo.
-E a qualcuno più degli altri.
Aggiunse Matteo guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Antony.
-Grazie, non smetterò mai di ringraziarvi, vi voglio tanto bene.
Strofinai i miei occhi lucidi per la commozione e sorrisi.
-Ok adesso andiamo a scegliere un bel vestito per stasera!
Esclamò Sofia afferrandomi per un braccio e trascinandomi di fuori.

Dopo aver comprato un vestito andammo a casa mia per prepararci.
-Connor mi ha appena scritto che mi passa a prendere, vuoi un passaggio? No aspetta non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando, mi vergogno di andare sola con lui.
Sofia sorrise e assunse un'espressione divertita.
-Ok, ok, avverto Lorenzo.

Dopo aver finito di prepararci scendemmo e varcammo il vialetto di casa mia aspettando che Connor arrivasse.
-Eccolo.
Esclamai notando la sua bellissima auto. Sofia assunse un'espressione che non riuscii ad interpretare, quando la macchina si fermò di fronte a noi.
-Ehi, che succede?
Domandai mentre lei fissava quella Porche con la fronte aggrottata per poi scuotere la testa.
-È? No niente, andiamo.
Salimmo in auto e dopo aver salutato Connor raggiungemmo casa di questo famoso Steve.

Quando scesi notai dei ragazzi già ubriachi affacciati sulla terrazza, aspettai Connor e poi entrammo.
Come al solito l'odore di alcol e fumo non può che invadere le mie narici.
Il mio occhio perlustrò la casa notando gente sdraiata sul divano o gente che parla normalmente, insomma una festa normale.
Connor mi prese la mano e mi tirò verso un ragazzo che preparava Cocktail.
-Ti offro qualcosa!
Mi urlò per farsi sentire sopra la musica.
-Ok!
Risposi con il suo stesso tono.

Mi sedetti su una sedia mentre lui parlava con il ragazzo che preparava, per l'appunto, le bibite. Mi guardai in torno notando Matteo con delle ragazze e Lorenzo e Sofia che si baciavano sulle scale. L'unico che non vidi fu Antony, e io che mi ero preparata a vederlo insieme a Francesca.
Connor mi raggiunse e mi porse un drink sorridendo.
-Allora? Ti stai divertendo?
Chiese come sempre urlando.
-Siamo appena arrivati, ma sì.
Risposi tirando un sorso dalla cannuccia.
-Dopo mi concedi un ballo?
Domandò sedendosi accanto a me.
-Cosa? Io non so ballare!
Connor fece spallucce e rise.
-Neanche io, ma che ti importa?
Sorrisi e mi guardai in torno e finalmente vidi Antony. Lui non mi notò perché si stava guardando alle spalle, probabilmente stava aspettando Francesca.
-Ehi!
Connor richiamò la mia attenzione facendomi voltare.
-Mi hanno detto che oggi è il tuo compleanno, tanti auguri!
E detto questo mi lasciò un bacio sulla guancia.
-Grazie, sei dolcissimo.
Ammisi facendolo sorridere.
-Però devi festeggiare bene, adesso ti offro un altro drink.
Esclamò prima di richiamare il ragazzo di prima.
Cercai di bloccarlo ma fu inutile.
-No Connor, quando mi ubriaco è la fine, faccio dei casini assurdi, sta volta non voglio.
Connor sorrise compiaciuto e forse la mia affermazione aveva peggiorato le cose.
-Fai casini in che senso?
Chiese malizioso aspettando che il ragazzo dei Cocktail ci raggiungesse.
-Beh io...
Cercai di parlare ma lui si avvicinò al mio orecchio e sussurrò.
-Avrai tutto il tempo per farmelo vedere.

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora