Capitolo 33

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Maledetta Sofia, maledetta.
Sentii Francesca sbuffare e alzarsi e presto sparì nel bosco insieme alla bionda, non lasciando nemmeno il tempo a Greta di obbiettare.

Rimasi per un secondo imbambolato fino a quando lei non si voltò verso di me.
Incrociò le mani nervosa mentre io continuavo a fissarla, aveva dei leggins neri e un top rosa che le scopriva la pancia e potei notare il piccolo tatuaggio che aveva a forma di gabbiano.
-Bello.
Balbettai indicandolo da lontano. Greta si guardò confusa ma poi capì.
-Ah ehm, grazie.
Rispose imbarazzata abbassando lo sguardo.
Si sedette su un tronco vicino alla tenda mentre io mi avvicinai al bosco per vedere se i ragazzi stavano tornando.
-Ma quindi... tu e Francesca state insieme?
Domandò lei prendendomi alla sprovvista, infatti per girarmi a guardarla presi in pieno un ramo e mi tagliai mezza guancia.
-Aia, porca puttana!
Imprecai portandomi una mano sulla ferita sanguinante.
-Che succede?
Chiese Greta alzandosi e avvicinandosi a me. Tolsi la mano facendole vedere il sangue. Greta si portò le mani alla bocca e non so se per lo spavento o per trattenere delle risate.
-Sei un idiota. Vieni, Connor ha portato il kit del pronto soccorso.
Disse per poi entrare nella tenda.
-Wow, che bravo ragazzo!
Commentai irritato per poi entrare anch'io.

Mi sedetti a gambe incrociate e fissai Greta mentre cercava, probabilmente l'acqua ossigenata, nel kit.
-Solo tu potevi tagliarti la faccia.
Borbottò facendomi socchiudere gli occhi.
-Non è colpa mia!
Mi difesi infastidito. Nel frattempo aveva trovato la boccetta di acqua ossigenata e la stava versando delicatamente su un pezzo di cotone.
-Comunque... no.
Esclamai facendola rimanere per qualche secondo confusa.
-No cosa?
Chiese alzando lo sguardo.
-Io e Francesca non stiamo insieme.
Si concentrò di nuovo sull'acqua ma riuscii a vedere gli angoli della sua bocca piegarsi leggermente all'insù accennando a un sorriso che provocò anche il mio.
Poco dopo si mise più comoda incrociando le gambe davanti a me e poggiando una mano sulla mia guancia sana mentre avvicinava il cotone sull'altra, pronta a tamponarmi.
-Ok chiudi gli occhi, brucerà un po'.
Mi avvertì, ma io odiavo non vedere cosa mi stavano facendo così abbassai semplicemente lo sguardo. In quel momento la maledii per essersi messa quel top perché il mio sguardo si incantò lì e non si sarebbe mosso.
-Antony.
Greta si fermò allontanando la mano dalla ferita.
-Sì?
Chiesi guardandola in faccia.
-Ti ho detto di chiudere gli occhi, e non di guardarmi le tette.
Sentii la mia faccia andare a fuoco mentre la mia bocca si allargava pronta a difendersi, cazzo, se ne era accorta.
-Io... non... scusa...
Balbettai qualcosa che non compresi nemmeno io e la feci ridere, la sua risata, dio, la sua risata.
Si avvicinò di nuovo a me iniziando a tamponarmi come prima. Quanto era bella, e in più questa era la nostra prima conversazione senza litigi da quando ci eravamo lasciati. Le guardai i capelli, di cui riuscivo a sentire il profumo, adesso che erano rosa mi ricordavano lo zucchero filato, era un pensiero stupido ma ok. Guardai i suoi occhi che erano concentrati sulla mia ferita, non avevo mai visto occhi più belli dei suoi, erano così grandi e tendenti al nero, sarei restato ore a guardare quegli occhi. Greta si bloccò e sorrise facendosi cadere delle ciocche rosa davanti agli occhi.
-Perché mi guardi così?
Chiese mentre si mordeva il labbro.
-Così come?
Domandai confuso, ma prima che potesse rispondere mi innervosii.
-Cazzo non posso guardare in basso, non posso guardarti, non posso fare niente! Adesso guardo il soffitto!
Sbottai prima di sdraiarmi lungo la tenda e guardare in alto trovandomi solo il sopra della tenda. La vidi alzare gli occhi al cielo e avvicinarsi di più a me.
-Dai, non fare il coglione e alzati.
Affermò dandomi uno schifo sulla gamba.
-No, me l'hai curata, brava, ora lasciami in pace.
Greta tirò un lungo sospiro per mantenere la calma.
-Non ho finito.
Poi sentii un peso sedersi sulle mie gambe e questo mi fece mettere a sedere di colpo sforzando gli addominali. Greta era sopra di me e questo non aiutò per niente il controllo di un qualcosa lì sotto...
-Che stai facendo?
Domandai, ma non potei fare a meno di ridere per la situazione.
-Ti sto disinfettando.
Disse per poi riprendere a fare quello che stava facendo.
-Tu sei pazza.
Greta rise e finì di tamponarmi la ferita per poi rimettere tutto nel kit.

Appoggiai le mani al pavimento tirandomi indietro con la schiena mentre non sentivo a malapena le gambe per il suo peso sopra.
-Hai finito?
Chiesi avvicinandomi di più, per quanto avrei resistito? Non lo so, era impossibile. La trovai presto a pochi centimetri dalla mia faccia. Allungai il braccio e istintivamente gli accarezzai la spalla iniziando a giocare con la spallina di quel top.
-Che cosa fai?
Chiese lei confusa mentre stavo per spezzare quella poca distanza, volevo baciarla, almeno per un'ultima volta.
-Antony...
Greta sussurrò il mio nome contro la mia pelle e questo mi fece venire dei brividi lungo la schiena. Con l'altra mano gli accarezzai la coscia mentre le mie labbra erano sempre più impazienti di incontrare le sue. Greta poggiò le sue mani sulle mie spalle e mi spinse via.
-Che stai facendo?!
Domandò di nuovo allontanandosi da me e avvicinandosi all'entrata della tenda.
Guardai la sua faccia e non riuscii a interpretare la sua espressione, ma questo mi fece tornare sul pianeta terra.
-Scusa...
Balbettai distogliendo lo sguardo. Lei mi fissò per qualche secondo poi uscì di fuori.

GRETA POVS

Toccai il terreno e mi misi in piedi per poi portarmi le mani davanti alla faccia. Il cuore mi batteva fortissimo per quello che era successo, ma non potevo, ce l'avevo ancora con lui per tutto, mi aveva fatta soffrire così tanto e non potevo ricascarci di nuovo.

-Li ho trovati!
Sentii la voce di Sofia in lontananza e questo mi fece alzare la testa e voltarla verso il bosco, dove intravidi tutto il gruppo.
-Li abbiamo!  
La corresse Francesca irritata raggiungendo lo spazio davanti a me.
-Dov'è Antony?
Mi chiese guardandosi a torno.
-In tenda.
Risposi freddamente per poi camminare verso Sofia e tirarla per un braccio più lontana possibile dai ragazzi, che già avevano iniziato a preparare il falò.
-Che è successo qui? Sei un po' rossa in faccia, tesoro.
Notò maliziosa beccandosi una mia occhiataccia.
-Perché lo hai fatto? Perché mi hai lasciata da sola con lui? Te l'ho detto mille volte che sono incazzata per quella storia!
Sofia alzò gli occhi al cielo incrociando le braccia.
-E io ti ho detto mille volte che non credo alla storia di Enzo.
-Non mi interessa se credi o non credi, Antony mi ha fatta soffrire e non voglio ricucire rapporti con lui.
Sofia alzò le mani in segno di resa.
-D'accordo, scusa.
Si scusò per poi abbassare la testa.

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora