Capitolo 35

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Mi allontanai leggermente dal suo viso e aprii gli occhi, cosa che fece anche lui subito dopo. Ci fissammo intensamente negli occhi e ditemi tutto, ma i suoi rimanevano sempre i più belli.
-Che significa, Greta?
Ritirai le labbra che ancora pulsavano per quel contatto.
-Niente, volevi un ultimo bacio e te l'ho dato e basta... niente di più.
Antony socchiuse gli occhi.
-Niente di più?
Ripeté irritato.
-Niente di più.
Risposi con un po' di esitazione nella voce. Prima che potesse dire qualsiasi cosa sentii una voce chiamarci in lontananza.
Mi alzai di colpo notando Sofia con gli altri.
-Oddio sono loro!
Esclamai guardando Antony.
-Mh.
Mugugnò lui iniziando a camminare con le mani in tasca.
Li raggiungemmo e tornammo tutti insieme al campo.

Il giorno dopo mi svegliai prima di tutti, mi alzai e uscii dalla tenda sedendomi sul tronco vicino al falò. Erano le 6 di mattina e in montagna tirava una bella arietta fresca mentre il sole sorgeva tingendo il cielo di una leggera sfumatura arancione.
-Come mai sveglia a quest'ora?
La voce di Sofia mi distrasse dai miei pensieri. Si sedette accanto a me iniziando a accendere un fiammifero. La guardai mentre buttava quest'ultimo oggetto per creare un nuovo falò.
-Potrei farti la stessa domanda.
Risposi incrociando le mani.
-Ah io mi sveglio sempre a quest'ora, specialmente quando sono in campeggio o al mare, adoro vedere l'alba.
Affermò lei per poi alzare la testa verso il cielo.
-Wow.
Dissi semplicemente per poi guardare la legna iniziare a prendere fuoco.
-Che è successo ieri, vi siete persi?
In quel momento un flash mi investì ricordandomi cosa era successo ieri e che forse Antony ce l'aveva con me.
-Oddio Sofia, meno male che me lo hai ricordato, ho fatto un casino.
Esclamai battendo una mano sulla fronte. La bionda sospirò esasperata.
-Che cosa hai fatto?
Chiese con tono comprensivo. Le raccontai tutto.
-Aspetta non ho capito l'ultimo pezzo.
Disse confusa e socchiudendo gli occhi.
-Io l'ho baciato perché volevo baciarlo ma il problema è che ce l'ho ancora con lui per tutto. Cazzo sai che c'è? Ci sto ricascando di nuovo, non posso crederci... non so che fare!
Affermai disperata. Sofia appoggiò la sua mano sulla mia spalla.
-Fai ciò che ti rende felice.
E detto questo iniziò ad arrostire i marshmellow avanzati di ieri e mi lasciò nei miei pensieri.
Il problema era solo uno: non potevo fidarmi di lui, non ancora. E poi c'era Francesca, tra loro non era successo niente ma se l'aveva invitata ci sarà stato un motivo, no? Invece da me c'era Connor, lui mi stava iniziando a piacere e non lo so... ero nella confusione più totale.

Finita la colazione tornammo a San Francisco e le prove per la band diminuirono visto che ci eravamo messi sotto con lo studio per prepararci agli esami di stato.
Li avevo appena finiti quando uscii di scuola, finalmente mi ero liberata di un peso. Vidi la macchina di Connor avvicinarsi al marciapiede dove stavo camminando e mi fermai aspettando che parcheggiasse.
Il ragazzo uscì e si chiuse lo sportello alle spalle e quando trovò il mio sguardo sorrise.
-Ehi, come è andata?
Chiese raggiungendomi.
-Spero bene.
Affermai sorridendo. Connor incrociò le braccia.
-Quindi adesso è iniziata l'estate e possiamo benissimo uscire, no?
Annuii portando le mani nelle tasche posteriori dei jeans.
-Certo.
A Connor vibrò il telefono e quando controllò il messaggio cacciò uno sbuffo.
-Devo andare, scusami.
Mi informò storcendo la bocca e rimettendo il telefono nella tasca.
-Ok, ci vediamo.
Lo salutai e lo seguii con lo sguardo fino a quando non salì nella sua macchina e partì.

Sentii qualcuno correre e fermarsi vicino a me, mi voltai e vidi Antony che fissava il retro della macchina di Connor e provava a leggere la targa ormai lontana.
-Ma che fai?
Chiesi irritata nel vederlo lì, ma anche confusa per il suo comportamento.
-Perché Connor ha quella macchina?
Chiese con tono preoccupato. Chinai la testa confusa.
-È di suo zio, e poi che ti importa?
Antony mi guardò sempre con un'espressione impaurita.
-Di suo zio?
Socchiuse gli occhi e si avvicinò a me.
-E chi è? Tu lo hai mai visto?
Domandò agitato. Indietreggiai spaventata da tutta quella curiosità.
-Ma che hai? Come mai tutte queste domande?
Antony strinse i pugni e continuò ad agitarsi.
-No, niente.
Mi avvicinai a lui studiando i suoi comportamenti.
-Sei strano.
Affermai mentre lui si passava una mano tra i capelli e continuava a guardare la strada, dove la Porche di Connor era ormai sparita.
-Verrai alla festa?
Cambiò discorso lui.
-Quale festa?
Chiesi confusa.
-Steve, un ragazzo dell'altra classe, ha organizzato una festa a casa sua visto che noi dell'ultimo anno abbiamo saltato il ballo di fine anno.
Mi informò.
-Ah, beh non lo so, devo vedere.
Dissi prima di salutarlo e andarmene.

Tornai a casa e mi sedetti davanti alla finestra mentre guardavo le gocce di pioggia scendere. Wow, Giugno cominciava davvero bene.
-Ehi Greta, domani è il tuo compleanno!
Esclamò mia madre entrando in sala.
-Già.
Dissi semplicemente mentre lei prendeva un'altra sedia e si sedeva accanto a me.
-Stai bene?
Domandò facendomi notare che nessuno mi faceva quella domanda da un bel po'.
-Non lo so.
Risposi sinceramente appoggiando le braccia sul davanzale della finestra e a sua volta appoggiandoci il mento.
-Che vuol dire non lo so?
Chiese lei confusa. Tirai un lungo sospiro.
-Che non lo so, sono confusa.
La donna mi guardò di sottecchi.
-È da tanto che non parliamo, puoi dirmi che ti sta succedendo se vuoi, posso darti qualche consiglio.
Voltai la testa verso di lei e provai a sorridere.
-Non credo che tu possa capire la situazione.
Mia madre si lasciò sfuggire una risata.
-Greta, tutti abbiamo avuto problemi in amore.
Socchiusi gli occhi e mi irrigidii a quelle parole.
-E tu come lo sai?
Chiesi facendole allargare le braccia.
-Lo so è basta.
Rispose semplicemente. Mi misi dritta sulla sedia e preparai il discorso.
-Beh vedi io...
In quel momento suonarono alla porta.
Sporsi la testa e dalla finestra riuscii a scorgere Sofia.
-Ah, è Sofia, ne parliamo stasera, ok?
Affermai alzandomi, cosa che fece anche lei.
-Ok, allora vado di là.

Mi sorrise e uscì dalla sala mentre io andai ad aprire alla bionda che, appena entrò, prese a parlare senza sputare un attimo.
-Ci sarai alla festa di Steve? Non dirmi di no perché ti ammazzo.
Mi minacciò mentre raggiungevamo la cucina.
-Ah sì, me ne ha già parlato Antony.
La informai mentre cercavo qualcosa da mangiare nella dispensa.
-Antony?
Chiese Sofia incredula.
-Sì, sai era strano.
Affermai trovando finalmente un pacchetto di biscotti e poggiandoli sul tavolo offrendone un po' alla bionda.
-In che senso?
Chiese lei dando un morso.
-Non lo so, faceva domande strane ed era agitato.
Sofia si limitò ad alzare le spalle.
-Ah, non so che dirti.
Affermò prima di prendere un altro biscotto dal pacchetto.
-Senti... sai se in questa festa si possono invitare anche altre persone oltre quelli della scuola?
Domandai imitando Sofia e mordendo anch'io un biscotto. Lei ci pensò sù.
-Sì penso di sì, perché? Vuoi invitare Connor?
Chiese con aria maliziosa facendomi alzare gli occhi al cielo.
-Non lo so, ci devo pensare... quando c'è la festa?
-Oh domani, lo stesso giorno del tuo compleanno.
Disse lasciandomi sorpresa.
-Hai visto? Me lo sono ricordata.
Affermò fiera facendomi sorridere.
-Ah che carina.
-Che cosa farai?
Feci spallucce disinteressata.
-Faremo un uscita normale e finisce lì.
Sofia sembrò delusa.
-Che? Fai 20 anni! Si fanno solo una volta nella vita!
Esclamò esasperata.
-Tutti gli anni si compiono una sola volta nella vita, Sofia!
La bionda incrociò le braccia e sbuffò frustrata.
-Va bene, fa come vuoi, comunque ora devo andare.
Si mise la borsa in spalla e si avvicinò alla porta.
-Ah e non voglio nessun regalo!
La avvertii provocando la sua risata.
-Ops, troppo tardi!
E detto questo uscì di casa non lasciandomi il tempo di obbiettare.

#spazioautrice
Scusatemi tanto, vi tranquillizzo col dirvi che ho tanti capitoli pronti, scusatemi ancora.
Comunque in questa festa succedere il caos, ok la smetto di spoilerarvi anche perché dopo mi odiate😂❤️
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora