Capitolo 62

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-Madalin?
Il ragazzo si accigliò e allargò la bocca anche lui.
-Greta?
Ci fissammo per qualche secondo increduli.
-Che... che ci fai qui?
Balbettai notando poi la sua divisa da cameriere.
-Ci lavoro, da una settimana.
Affermò stringendo i pugni.
-Ah... ecco perché non ti ho mai visto.
Il biondo mi fissò sbattendo le palpebre.
-È tanto che non ci vediamo.
Affermò abbassando lo sguardo.
-Ho provato a contattarti Mad, ma tu eri completamente sparito, mi mancavi, volevo rimanere in rapporto con te, sai di essere importante.
Madalin si lasciò sfuggire una risata amara.
-Ancora con questa storia Greta? Io non volevo esserti amico, ora lasciami lavorare, è stato un piacere rivederti.

Annuii tristemente e raggiunsi nuovamente Antony.
-A quanto pare il mondo è piccolo.
Dissi sedendomi al posto di prima.
Antony mi guardò confuso.
-Perché?
Mi concentrai sul caffè che ci avevano appena portato.
-Ho appena incontrato Madalin.
Lui quasi si strozzò, posò nuovamente la tazza bollente sul piattino e mi guardò.
-Davvero? E che ti ha detto?
-Niente, ce l'ha ancora con me.
Affermai abbassando la testa.
Antony allungò lo sguardo dietro le mie spalle e aggrottò le sopracciglia.
-L'ho appena visto... senti Greta mi dispiace, questo è il tuo posto preferito, ma se c'è lui non voglio andarci.
-Perché?
-Perché se è ancora arrabbiato con te dopo tutto questo tempo significa che prova ancora qualcosa, e io non voglio picchiare nessuno.
Si studiò le unghie con fare altezzoso e questo mi fece ridere.
-Ma smettila.
Lo schernii sbuffando una risata.
-Che c'è? Pensi che io non riesca a far del male a qualcuno?
Trattenni una risata e guardai a terra.
-Non ho detto questo.
Cambiai discorso in fretta.

Poco dopo ci alzammo e ci avvicinammo alla cassa per pagare. Madalin fissò Antony per qualche secondo e lo vidi contorcere la mascella.
-Ciao.
Lo salutò freddamente Antony.
-Non ci farai pagare di più perché ti sto sul cazzo, vero?
Aggiunse beccandosi un mio pugno sul fianco.
Il biondo ci ignorò e schiacciò i tasti della cassa prendendo poi le monete.
-Arrivederci.
Disse semplicemente per poi distogliere completamente lo sguardo.

Uscimmo e rimasi delusa dal suo comportamento, come poteva avercela con me dopo quasi 2 anni?
Antony mi afferrò la mano distraendomi dai miei pensieri.
-Va tutto bene?
Annuii tristemente e mi appoggiai alla sua spalla.
-Più o meno.
Antony mi guardò dispiaciuto e cercai di rimediare in fretta.
-Dai andiamo, ti faccio vedere la città.
Lui sorrise e mi seguì, visitammo tutte le parti più belle di Londra e con lui riuscivo ad apprezzare ancora di più quella città.
Ci ero rimasta male per Madalin ma ormai era acqua passata.
-Ti amo.
Dissi quando ci fermammo sul bordo di un ponte. Lui mi baciò la guancia stringendomi a se per la spalla.
-Anch'io.
Tornammo a casa.

I giorni passavano in fretta, avevo ripreso a studiare e stava andando tutto per il verso giusto.
Un giorno ero di ritorno da una lunga mattina di studio, stavo andando verso casa quando mi scontrai nuovamente con Madalin che non vedevo da due settimane dal nostro ultimo spiacevole incontro. Era con una ragazza, aveva dei lunghi capelli rossi e una spruzzata di lentiggini sul naso, i suoi occhi erano di un castano chiaro mentre i suoi lineamenti erano perfetti.
-Scusa.
Stavolta fui io a scusarmi visto che gli ero andata sopra per colpa dei miei pensieri.
-Fa niente, già che ci sei ti presento la mia ragazza, Greta lei è Anna, Anna lei è Greta.
La rossa mi sorrise e la fissai per qualche secondo non cogliendo in pieno la notizia.
-Ah... piacere.
Balbettai stringendole la mano.
-Piacere mio, sei un'amica di Madalin?
Io e lui ci scambiammo uno sguardo e forse lui non riuscì ad interpretare la mia espressione.
-Più o meno.
Ammisi, e forse non avrei dovuto dirlo, perché Madalin sgranò gli occhi e mi guardò malissimo.
La ragazza si accigliò.
-Cioè che vuol...
-Ehi, Greta!
Antony comparse alle mie spalle e mi cinse il collo con un braccio sorridendo falsamente a Madalin.
-Ciao, ci rincontriamo è Mad.
Affermò lui alzando una mano per salutarlo. Madalin sospirò e portò le braccia al petto. C'era tanta tensione nell'aria, riuscivamo a sentirla tutti.
-Ciao Antony ti presento la mia ragazza: Anna.
Disse indicando la rossa che nel frattempo ci fissava confusa.
-Ciao, sono Antony, lei è Greta invece, la mia ragazza e sottolineo mia, nel caso qualcuno non avesse sentito, sapete di solito parlo piano.
Mi portai la mano davanti alla faccia e per l'imbarazzo abbassai la testa.
-Antony.
Mormorai facendolo voltare a guardarmi.
-Dimmi amore.
-Smettila.
Anna tirò un respiro profondo e prese il controllo della situazione attirando l'attenzione su di lei con un movimento delle mani.
-Ok un attimo, non ci sto capendo niente. Sei una sua amica?
Antony si intromise e la cosa mi fece innervosire.
-Ma quale amica, loro prima stavano insieme.
-Già.
Disse Mad a denti stretti e stringendo i pugni.
-Però tranquilla ormai è acqua passata, da due anni.
Rimasi a testa bassa e lasciai parlare lui, ormai era inutile, ero imbarazzata al massimo.
-Ah ok, sai mi sei simpatico, credo che dovremmo uscire qualche volta, un appuntamento a quattro.
Affermò Anna facendomi alzare di colpo la testa.
-Che?!
Esclamai con Madalin al mio seguito.
-Ma certo, anche subito, tipo questa settimana.
Concordò Antony lasciandomi sorpresa e a bocca aperta.
-Allora Sabato?
Propose la rossa mentre provavo a controbattere inutilmente.
-Perfetto!
Disse Antony, dopo lo avrei ucciso.
-Ok, allora a sabato.
Anna tirò Madalin per una mano e quest'ultimo mi lanciò uno sguardo confuso e preoccupato allo stesso tempo.

Mi voltai verso Antony tenendo perennemente la bocca aperta.
-Ma mi spieghi perché lo hai fatto?! Mad non vuole più vedermi, e sinceramente nemmeno io, perché cavolo lo hai fatto, perché?!
Antony alzò le spalle in segno di indifferenza.
-Voglio solo vedere se lui è davvero andato avanti come pensi tu, o se ancora prova qualcosa per te.
Tirai uno sbuffo esasperato.
-Ti odio, Antony.
Lui rise divertito e gli tirai un pugno.
-Non c'è niente da ridere, vaffanculo!
-E dai.
Mi afferrò per la vita e mi tirò contro il suo petto mentre cercavo di andarmene inutilmente.
-Dai, dai, dai.
Mi lasciò dei fastidiosi baci sulla guancia e non riuscii a trattenere un sorriso.
-Andrà tutto bene, è solo un'uscita.
Sospirai e mi rilassai contro la sua presa.
-E va bene, sei perdonato.
Antony sorrise e mi lasciò un altro bacio sulla guancia.

Tornammo a casa e mi sedetti sul divano, quando Antony propose di preparare lui la cena alzai lo sguardo e lo squadrai come se fosse pazzo.
-Che? Sei impazzito? A questo punto ordiniamo dal cinese.
Antony sorrise e si sedette accanto a me incrociando le mani.
-Guarda che so cucinare, la mia specialità è il riso.
Inarcai un sopracciglio incredula.
-Davvero?
Lui annuì sorridendo.
-Però, cucino a una condizione.
Affermò avvicinandosi al mio volto.
-Quale?
Sentii le sue mani allungarsi sotto la mia gonna e questo mi fece sorridere ma anche leggermente allontanare.
-Che tu mi faccia il dessert.
Disse inumidendosi il labbro inferiore.
Sorrisi compiaciuta e portai le mani sulle sue spalle.
-Va bene.
Antony si alzò di colpo facendomi ridere per la sua goffaggine.
-Bene, allora vado a cucinare subito!
Corse in cucina facendomi scuotere la testa ridendo. Decisi di alzarmi e di osservarlo mentre preparava in fretta tutto.
-Antony smettila, io non scappo.
Lui rise e cercò qualcosa nella credenza.
-Lo so, ma ho fame, e non solo.
Mi lanciò uno sguardo malizioso facendomi voltare da un'altra parte.
-Sei un idiota.
Si avvicinò a me e mi cinse le spalle.
-Questo idiota ti ama.





#spazioautrice
Odio gli spoiler ma... mi piace farli quindi vi dico che a questa uscita con Madalin e Anna succederà qualcosa eheheh.😏
Vi voglio bene, scusate se ultimamente pubblico poco, cercherò di rimediare❤️
Lasciate tanti commenti e stelline e ci rivediamo alla prossima.❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora