Capitolo 48

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-Ti amo tanto.
Affermai contro le sue labbra che si allargarono in un sorriso.
-Anch'io.

Decidemmo di raggiungere gli ombrelloni di prima, così mi cambiai e mi misi in costume.
Antony mi fissò per qualche secondo e poi sorrise.
-Andiamo a fare il bagno?
Propose mentre si sistemava i pantaloni del costume.
-Veramente io volevo prendere il sole...
-Beh, cambio di programma allora.
E detto questo mi prese in braccio facendomi cacciare un urletto.

Iniziò a correre sulla sabbia bollente e raggiunse presto il limpido mare, di cui mi sentivo in colpa solo ad entrarci per paura di sporcarlo. La mia risata si aggiunse alla sua mentre allacciavo un braccio in torno al suo collo.
-Stai attento a quello che fai.
Lo ammonii quando raggiunse un punto dove l'acqua gli arrivava a metà petto. Lo vidi sorridere malizioso e poi sentire la sua presa sempre più debole, per poi farmi cascare nell'acqua, che in quel momento era gelida.
Quando riemersi lo vidi ridere di gusto così gli tirai un pugno sulle gambe facendolo cadere accanto a me. Appoggiai le mani sulla sabbia e mi tirai indietro con la schiena.
-Vaffanculo.
Esclamò lui passandosi una mano tra i capelli bagnati. Gli feci la linguaccia per poi scoppiare a ridere. Antony incrociò le braccia al petto e sbuffò una risata anche lui.
-Io ti avevo avvertito.
Mi morsi il labbro per trattenere un'altra risata.
-Greta, se non la smetti di morderti il labbro ti scopo qui in mezzo al mare.
Mi minacciò alzandosi. Lo guardai per qualche secondo e sorrisi.
-Lo sai, ti stavo per dire che ultimamente ti eri addolcito.
Antony sorrise e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.
-Sono sempre io.
Affermò quando il mio volto era ormai vicino al suo.
-E mi piaci così come sei.
Gli sorrisi io prima di baciarlo.

Verso sera restammo in spiaggia dove avevano organizzato un enorme falò con musica hawaiana di sottofondo.
Dopo aver mangiato però, decidemmo di allontanarci un po' e camminare sulla spiaggia per conto nostro. Il mare di notte era ancora più bello. Le stelle brillavano alte nel cielo e potevo vedere il riflesso della luna nell'acqua. Non c'era spettacolo più bello. Antony si sedette sulla sabbia e lo feci anch'io.
Il silenzio regnò su di noi che eravamo entrambi presi ad ascoltare il rilassante rumore delle onde. Il mare mi trasmetteva pace e felicità, lo adoravo.
-Quanto pensi che resteremo qui?
La curiosità parlò per me facendomi incontrare lo sguardo di Antony.
-Ho prenotato l'hotel per due settimane, ma io non me ne voglio andare. Qui è il paradiso e a San Francisco c'è David.
Storsi la bocca al suono di quel nome.
-Possiamo chiamare la polizia.
Antony scosse la testa.
-Greta, se è riuscito ad uscire dal carcere significa che ha delle conoscenze, non possiamo rischiare.
Tirai un lungo sospiro frustrato.
-Ok, allora non pensiamoci adesso.
Il moro affondò i suoi occhi dentro i miei e riuscii a vederlo sorridere.
-Sì, godiamoci questa vacanza al meglio.
Avvicinò la sua mano al mio viso e mi accarezzò la guancia, poi incastrò l'indice e il pollice sotto il mio mento e mi avvicinò a lui baciandomi con passione. Lasciai che le nostre lingue ricominciassero a cercarsi mentre lui poggiava le mani ai lati dei miei fianchi e saliva sopra di me.
Riuscii benissimo a sentire il suo bacino contro di me così da farmi notare che qualcosa si stava indurendo. Finì di baciarmi e il suo corpo rimase sopra il mio. Gli accarezzai la guancia e sorrisi.
-Resterei così per ore.
Affermai a bassa voce. Lui sorrise.
-Davvero? Io andrei avanti invece.
Mi scostò i capelli scoprendomi il collo e iniziò a lasciarci dei baci umidi fino a succhiarlo. Le mie mani accarezzarono la sua schiena, ma quel momento venne interrotto dal suono del suo cellulare. Antony sbuffò e si sedette accanto a me prima di rispondere.

ANTONY POVS

-Ma dove cazzo sei?!
Mi urlò Serena nell'orecchio.
-Calmati Ser, sono in vacanza con Greta.
Lei continuò ad urlare così allontanai il telefono dall'orecchio.
-Ci hai fatto preoccupare a tutti. David è in giro e voi siete spariti, cosa potevamo pensare?
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
-Beh adesso sai che stiamo bene, perciò non incazzarti.
Risposi innervosito. La sentii sospirare.
-Comunque Francesca è venuta a cercarti.
-Francesca?
Riuscii a vedere Greta socchiudere gli occhi confusa.
-Sì ti voleva parlare, mi ha detto solo questo.
Feci spallucce in segno di indifferenza anche se non poteva vedermi.
-Beh sarà per la prossima volta, tu sta tranquilla e di' a mamma e papà che sto bene.
-Va bene, ciao.
E detto questo riattaccò.

Mi voltai verso Greta ma non c'era, così alzai la testa e la vidi in piedi un po' più lontana da me. Aveva il telefono tra le mani e lo stava puntando verso l'alto.
-Ma che stai facendo?
Domandai ridendo. Lei girò la testa verso di me continuando a fare quello che stava facendo.
-Non senti che bella canzone stanno facendo al falò? Voglio sapere come si chiama.
Scoppiai a ridere e mi alzai.
-Tu sei pazza.
Mormorai beccandomi una sua occhiataccia.
-Dai, andiamo in albergo.
Proposi facendole cenno con la testa di seguirmi. Greta sorrise.
-Prendimi al volo.
Esclamò lasciandomi confuso.
-Che?
Greta iniziò a camminare all'indietro anche se già era lontana da me.
-Antony, questa musica mi fa sentire viva quindi adesso stai lì e prendimi al volo.
Sorrisi e la osservai ancora confuso.
-Ti... ti fidi di me?
Le chiesi. Lei mi guardò e chinò la testa come se fosse ovvio.
-Sì, e tu?
-Sì.
Risposi senza esitare.
Greta iniziò a correre e tirai un lungo respiro prima che mi saltasse addosso. Allacciai in fretta le braccia in torno alla sua vita e la feci girare. Le mie mani scesero sui suoi fianchi e lei legò le sue gambe in torno alla mia schiena. Greta iniziò a ridere e io con lei, mi fermai a fissarla e il mio cuore si scaldò di gioia.
-Adesso sei contenta?
Lei annuì e iniziò ad accarezzarmi la nuca per poi baciarmi. Il mio battito aumentò e non potei fare a meno di sorridere nel bacio.
-Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Disse lei quando ci staccammo.

GRETA POVS

Passarono due giorni da quando eravamo lì e le cose andavano davvero bene. Quel posto mi rilassava e stare con lui mi faceva sentire davvero felice.

-Ehi Grè.
Antony entrò in camera mentre sistemavo dei miei vestiti al sole.
-Ehi.
Risposi mentre rientravo in stanza.
-Ti devo parlare.
Quella parola metteva ansia davvero a tutti, compresa me.
-Dimmi.
Lo invitai a parlare incrociando le braccia al petto.
-Beh so che odi le bugie e anch'io le odio, e tra noi non ci si deve mentire, quindi sono venuto subito a dirtelo.
Iniziò a giocare con un suo anello, chiaro segno che era nervoso.
-Dai, parla.
-Però non devi arrabbiarti Greta perché io me lo sono appena ricordato.
Aggrottai la fronte e appoggiai una mano al mobile che reggeva la TV.
-Che significa che lo hai appena ricordato?
Antony alzò le spalle e sospirò.
-Beh quando sei ubriaco non ricordi nulla, capita di ricordarlo più tardi.
-Va bene, che cazzo hai fatto Antony?
Lui si grattò la testa nervoso.
-Ti avevo detto che con Francesca c'era stato solo qualche bacio, giusto?
Deglutii lentamente.
-Sì.
Antony strinse i suoi capelli e alzò lo sguardo finalmente guardandomi negli occhi.
-Beh, non è stato così.

#spazioautrice
È più forte di me far filare tutto liscio sorry, però vi voglio bene💘
Se la storia vi piace lasciate tante stelline e commenti, perché amo leggerli, e ci rivediamo alla prossima, bye❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora