Trovammo un parco e ci sedemmo sull'erba.
Dopo aver mangiato, Antony prese il pallone da calcio e sfidò i ragazzi. Si misero lontano a giocare.
-Antony gioca a calcio?
Chiesi a Sofia.
-Sì, è il suo "sfogo" dopo la batteria.
Rispose lei mentre guardava i ragazzi giocare.
Beh, in effetti quel corpo perfetto non poteva essersi formato da solo.
Greta ma che stai dicendo?Dopo un po', Antony corse verso di noi, mi raggiunse e si tolse la maglietta.
-Me la reggi per favore?
Mi sentii avvampare. I suoi addominali erano perfetti. Ben lavorati e tutto quanto. Gli presi la maglietta e lui corse via, sperai con tutta me stessa che non si fosse accorto del mio cambio di colore.
Sofia mi guardò sorridendo.
-Non sono mai arrossita per qualcuno che odiavo.
Commentò divertita mentre ripiegavo la maglietta di Antony, tanto per passare tempo.
-Sta zitta...
Alzai lo sguardo e Antony stava ridendo del mio imbarazzo, così si beccò il mio dito medio. Mimò qualcosa con le labbra ma non riuscii a capire.
-Che cosa?
Chiesi urlando.
-Succhiamelo!
Urlò lui facendo girare mezzo parco verso di noi, la mia faccia andò letteralmente a fuoco, ma mi ricomposi.
Solo lui poteva urlare queste cose, che idiota.
-Hai già chi lo fa!
Urlai di risposta provocando le risate di tutti e anche la sua.Dopo un po' mi arrivò una pallonata e sentii la risata di Antony da lontano.
-Adesso me la paga.
Buttai la sua maglietta a terra, mi alzai e iniziai a correre verso di lui.
-Ehi, calmati Menchi!
Disse quando si accorse che stavo andando con sguardo incazzato verso di lui. Lo raggiunsi con l'intenzione di tirargli un pugno ma lui mi bloccò entrambe le mani.
Iniziai a camminare e lui si tirò indietro continuando a tenere ben saldi i miei pugni. Sorrise e mi guardò dall'alto al basso.
-Che c'è? Vuoi fare quello che ti ho chiesto? Guarda non c'è problema, troviamo un posticino appartato e...
-Sei un idiota.
Antony rise di nuovo.
Si ritrovò con le spalle contro un albero.
-E adesso che fai? Non mi fai paura.
I nostri volti erano a 1 centimetro di distanza. Il suo profumo mi solleticò le narici. Aveva addosso l'acqua di Colonia, se non sbaglio.
-Se è per questo neanche tu.
Mi squillò il telefono e dovetti lasciare le sue mani per vedere chi fosse: Madalin.
Antony lesse il nome e la sua espressione cambiò.
-Scusami, devo rispondere
Si scurì in volto e abbassò la testa.
-Non me ne frega un cazzo, puoi fare quello che ti pare!
Se ne andò lasciandomi lì, sorpresa e anche un po' irritata dai suoi sbalzi di umore.ANTONY POVS
Ritornai dai ragazzi che stavano allegramente suonando la chitarra. Che scena disgustosa. Mi sedetti poco più lontano da loro.
-Ehi, dov'è Greta?
Mi chiese Lorenzo accorgendosi della sua non presenza.
-Non lo so, e non mi interessa.
Tutti e tre si scambiarono degli sguardi confusi.
-Ma se fino a adesso...
Disse Matteo, non finendo la frase perché venne interrotto da me.
-Non mi rompete!
Mi appoggiai ad un albero sempre poco lontano dal resto del gruppo. Allungai lo sguardo dove prima eravamo io e Greta. Lei era ancora lì, al telefono con Madalin. Perché mi dava così fastidio? Io la odiavo e così doveva essere. Potevo benissimo andarmene da quel parco e stare in giro con qualche ragazza invece di guardare Greta ridere alle battute del proprio ragazzo. Però mi piaceva guardarla ridere. Osservandola avevo notato dei dettagli, stupidi ma interessanti. Forse perché lei era un mistero per me, come io per lei.
Quando parlava al telefono metteva la mano nella tasca posteriore dei pantaloni. In più guardava in su come se la sua unica consolazione fosse che lei e Madalin fossero sotto lo stesso cielo. Mi misi lo zaino in spalla mentre continuavo a guardare Greta. Mi alzai e mi concentrai sui ragazzi.
-Io torno a casa, ci sentiamo dopo.
Non gli lasciai il tempo di rispondere che già me ne ero andato.Tornai a casa, e quando entrai mio cugino mi venne incontro. Non potei fare a meno di sorridere. Amavo quel bambino di 9 anni, ero sempre stato gentile con lui, non aveva mai visto il mio vero lato. Forse perché mi ricordava lei.
-Antony, si avvicina Halloween, mi accompagnerai a fare dolcetto e scherzetto come al solito?
Gli accarezzai i capelli mentre posavo il mio zaino per terra.
-Certo Theo, ma solo se ci andiamo il pomeriggio, lo sai che io la sera vado alle feste.
Theo mi fissò con i suoi grandi occhi marroni.
-Perché non posso mai venire con te alle feste?
Raggiunsi il divano e mi sedetti.
-Perché sei troppo piccolo.
Il bambino sbuffò muovendo le gambe su e giù e facendomi ridere.
Bussarono alla porta e Theo andò ad aprire.
-Ciao piccolo!
La voce squillante di Sofia irruppe nella casa. Mi raggiunse con Theo in braccio.
-Amo questo bambino.
Commentò lei lasciandogli un bacio sulla guancia, mentre mio cugino si divincolava inutilmente. Ogni volta che veniva Sofia, lo stritolava, infatti Theo non la sopportava.
Alle spalle di Sofia comparse Greta e spalancai gli occhi. Perché l'aveva portata?
-Che ci fate qui?
Chiesi alzandomi mentre Theo scendeva dalle braccia di Sofia.
-Ci devi dare alcuni spartiti.
Rispose la bionda mentre Greta si metteva di fianco a lei.
Non mi guardò negli occhi. Invece io continuavo a fissarla. Guardavo i suoi capelli neri, mi piacevano quei capelli. Avrei tanto voluto accarezzarli e sentirne il profumo, giusto per curiosità.
-Antony.
Sofia mi risvegliò dal mio stato di trance passandomi una mano davanti alla faccia.
-È? Ah, giusto.
Notai che Theo fissava a bocca aperta Greta e mi venne da ridere.Salii di sopra e scesi con quello che serviva alle ragazze. Quest'ultime erano sedute sul divano. Greta parlava e sorrideva a mio cugino, che continuava a guardarla con gli occhi a cuoricino. Lei alzò la testa e i nostri occhi si scontrarono per l'ennesima volta. Non capivo perché tutte le volte che succedeva rimanevo senza fiato.
-Tuo cugino è un amore, sicuro che siete parenti?
Disse lei ricordandomi quanto in realtà la odiassi. Finsi una risata.
-Come sei simpatica, Menchi.
-Mai quanto te, Di Francesco.
Mi sfidò lei alzandosi e prendendo i fogli dalle mie mani.
Theo si mise in mezzo a noi e cercai di sembrare più dolce possibile.
-Antony, Greta può venire con noi ad Halloween?
Mi abbassai per raggiungere la sua altezza.
-Io non lo so... se lei vuole.
Dissi alzando la testa verso Greta.
Ti prego di' di no, ti prego di' di no.
-Ok, non posso dirti di no, Theo.
Si abbassò anche lei e gli lasciò un bacio sulla guancia. Il bambino diventò incredibilmente rosso e, non so perché, ma arrossii anch'io. Greta mi sorrise divertita.
-Che c'è? Lo vuoi anche tu?
Chiese inarcando un sopracciglio.
La mia faccia andò a fuoco, mi alzai in fretta e guardai da un'altra parte.
-Ma non dovevate andare?
Cambiai discorso io invitandole ad uscire.
-Sì, sì, ora andiamo, ci vediamo domani.
Disse Sofia alzandosi dal divano, si avvicinò al mio orecchio.
-Sei un pochino rosso, tesoro.
La fulminai.
-Andate, grazie!#spazioautrice
Fangirlate con me, quanto è bella Greta bionda?😍😍
Ok basta la smetto, lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima, bye.❤️
~OvunqueconFede
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Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di Francesco
FanfictionGreta Menchi e Antony Di Francesco. "Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall'altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno...