Capitolo 10

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-Come sei bella incazzata!
Le urlai ridendo.
-Ridammi quel cellulare!

Dopo tantissima corsa riuscì a raggiungermi, ma si fermò per riprendere fiato. Si piegò in due mentre mi guardava male.
-Beh almeno hai smaltito il pranzo.
Mi misi il telefono in tasca e mi guardai in torno.
-Dove diavolo siamo arrivati?
Greta si mise dritta e si guardò indietro.
-Non ne ho idea, sei un coglione.
Mi avvicinai a lei e le porsi il telefono.
-Tieni.
Lo prese mentre la sua espressione si addolciva. Lo mise in borsa e questo mi fece sorridere.
-Senti questa musica?
Chiese lei guardandosi in torno.
-Sì, verrà da uno di quei locali sulla spiaggia.
Iniziò a ballare e la guardai ridendo.
-Che cosa stai facendo?
Lei si avvicinò a me saltellando e mi prese le mani.
-Dai, balla con me.
Iniziò a muovere le braccia in modo che anche le mie facessero lo stesso.
-Tu sei pazza.
Lei sorrise e iniziò ad accompagnare il balletto anche con la sua voce. Iniziò a cantare a tratti pezzi che si ricordava, non potevo fare a meno di sorridere. Finalmente si era tolta dalla testa quel Madalin. Mi prese il braccio, ci passò sotto e iniziai a ballare anch'io.
-Te la cavi, Di Francesco.
Commentò lei non fermandosi un attimo al suono di quella canzone così allegra.
-Anche tu non sei male.
Risposi sorridendo.

GRETA POVS

Ci sedemmo su due grandi rocce e iniziai a giocare con un bastoncino disegnando sulla sabbia. Antony mi fissava, ma nessuno dei due si azzardò a parlare.
-La canzone che abbiamo portato oggi, l'hai scritta per Madalin?
Fu lui a spezzare quel silenzio stressante e anche imbarazzante che si era creato. Alzai la testa verso di lui per poi mordermi il labbro inferiore, non sapendo la risposta.
-Non lo so, l'ho scritta e basta.
Distolsi lo sguardo e ripresi a disegnare sulla sabbia. Una goccia cadde su di essa, seguita poi dalle altre.
-Non può essere, sta piovendo!
Mi alzai seguita da Antony che guardava il cielo mentre la pioggia aumentava fino a diventare un acquazzone.
-I ragazzi ci staranno cercando, ci siamo allontanati troppo.
Affermò lui cercando invano un modo per ripararsi. Mi voltai verso di lui mentre la pioggia mi bagnava i capelli e i vestiti.
-Ma va?! Potevi evitare di fare il coglione!
Presi a camminare verso la direzione da dove eravamo venuti. Antony mi corse dietro e mi prese per un polso. Mi voltai verso di lui e lo fulminai contorcendo la mascella. I capelli bagnati gli ricadevano disordinatamente sulla fronte, era così bello, no Greta, smettila. Mi liberai con uno strattone.
-Si può sapere che hai adesso? Pochi minuti fa stavi ballando!
Mi urlò contro mentre la pioggia attraversava i nostri volti.
-Che cos'ho? Se ci siamo persi e siamo fradici è tutto per colpa tua!
Lui distolse lo sguardo assumendo un'espressione infastidita.
-Se non fosse stato per te non lo avrei mai fatto.
Rispose lui con poca considerazione. Strinsi i pugni tentata di tirargli uno schiaffo e subito dopo baciarlo.
-Senti, io ho i miei problemi!
Sbottai urlando sempre più forte. Lui incrociò le braccia.
-Beh sappi che anch'io ho i miei problemi!
Mi feci scappare una risata.
-Certo, quali sarebbero i tuoi problemi maggiori? Che una ragazza non te la da'?!
Antony cominciò ad assumere un'espressione sempre più arrabbiata.
-Tu non mi conosci per niente, Menchi.
Alzai gli occhi al cielo. 
-Sì ho ragione, sono quelli i tuoi problemi!
Urlai allargando le braccia.
-Tu non sai niente!
Disse prima di prendermi per le guance e baciarmi.

L'unica cosa che non mi sarei mai aspettata era di ritrovare quelle labbra. Le nostre bocche si unirono in quel dolce momento. Un bacio intenso, pieno di amore, che cercavo da tantissimo tempo. Il sapore delle sue labbra si mischiava a quello della pioggia, mentre le nostre lingue si cercavano disperatamente e i nostri respiri si facevano sempre più accelerati. In quel momento non mi importava se eravamo bagnati fradici, in quel momento mi importava solo di quel fottuitissimo bacio. Spostai le mie mani dietro il suo collo e lo tirai verso di me, per sentirlo mio, almeno una volta. Così, sotto la pioggia, come nei film. Con quel bacio avevo capito tutto, per lui la voglia di trovare le mie labbra era più forte di quella di trovare un riparo. Nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi, nonostante la forte pioggia ci stava letteralmente attraversando. Le nostre teste si muovevano velocemente in senso opposto ma iniziarono a diminuire quando Antony sorrise nel bacio, facendo staccare le mie labbra dalla sue.
Lui appoggiò delicatamente la sua fronte bagnata sulla mia mentre io non riuscivo a distogliere il mio sguardo dal suo. Tenevo ancora ben salde le mani dietro al suo collo e non avevo intenzione di staccare il mio viso dal suo, le nostre labbra erano a pochi centimetri e mi misi in punta di piedi per ritrovarle un'ultima volta. Chiusi come prima gli occhi, per godermi quel momento al meglio.
Ci staccammo definitivamente e nessuno dei due proferì parola, la pioggia era cessata ma in quel momento non era importante.
-Ragazzi, finalmente vi abbiamo trovato!
Sentii la voce di Sofia in lontananza e la vidi correre verso di noi con i ragazzi dietro.

Tornammo a casa e per tutto il tempo non riuscii a smettere di sorridere. Mi sedetti sul letto pensando a quel bacio, così bello e inaspettato. Oh Antony Di Francesco, cosa mi stai facendo?

Il giorno dopo mi svegliai con l'umore a mille. Era domenica, così andai di mattina alle prove della band.
-Buon giorno amici cari!
Salutai entrando in garage, spruzzando gioia da tutti i pori. C'erano solo Matteo e Sofia, appena mi videro mi guardarono schifati.
-Ma che avete tutti stamattina? Anche Antony è entrato di buon umore, mentre io sono ansia per i vostri provini.
Commentò Sofia strofinandosi gli occhi impastati di sonno.
-Ah perché? Antony è già arrivato?
Prima che potessero rispondere, proprio lui uscì dall'altra stanza e si fermò a guardarmi. Il mio cuore saltò un battito e lo guardai intensamente in quegli occhi color nocciola, dovevamo decisamente parlare.
-Sofia e Matteo, venite un attimo.
Disse Lorenzo entrando per poi essere seguito dai due, erano strani, ma non ci feci molto caso. Antony si avvicinò alla sua batteria e si mise a giocare con un piatto.
-Ehi.
Mi avvicinai esitando. Lui alzò la testa e sorrise lievemente.
-Ehi.
Iniziai ad attorcigliare con il dito una ciocca dei miei capelli neri.
-Dovremo parlare, non credi?
Antony si voltò verso di me e si grattò la testa mordendosi il labbro.
-Non eravamo ubriachi per niente stavolta.
Trattenni un sorriso abbassando lo sguardo.
-Già.
-Greta!
La voce di Sofia mi fece alzare gli occhi al cielo. Mi girai verso la porta dove c'era lei che sorrideva.
-Che c'è?
Chiesi cercando di sembrare meno irritata possibile. Lei fece un respiro profondo non smettendo un secondo di sorridere.
-C'è qualcuno per te.
E poi dietro di lei comparse l'unica, l'ultima persona che non mi sarei mai aspettata di vedere lì. Allargai la bocca e gli occhi, se era un sogno svegliatemi. I suoi occhi blu oceano guardavano i miei, il suo sorriso era smagliante e più bello del solito, i suoi capelli erano cambiati, li aveva tagliati e tinti di biondo e in quel momento erano sorretti da una bandana viola.
-Madalin...
Dissi con un filo di voce.

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora