Capitolo 45

1.2K 112 18
                                    

Il giorno dopo mi svegliai, ovviamente accanto a lei, e non c'era sensazione più bella di averla lì vicino a me. Voltai la testa e la guardai dormire beatamente. Le stampai un bacio sulla guancia facendola svegliare.
-Buon giorno bella addormentata.
Esclamai portando il labbro inferiore tra i denti. Greta sorrise e si accoccolò contro il mio petto.
-Buon giorno.
Mormorò ancora mezza addormentata. Le lasciai un bacio tra i capelli per poi accarezzarli.
-Hai intenzione di alzarti? Dovrei fare una partita oggi.
Affermai sorridendo. Greta alzò la testa e aprì gli occhi per poi tirarsi su, trascinando la coperta con se e reggendola fin sopra al petto.

Mi alzai e iniziai a vestirmi, cosa che fece subito dopo lei, che rubò una mia maglia di riserva.
-Mi stai rubando tutto l'armadio.
Dissi mentre la guardavo infilarsi le scarpe. Greta si mise dritta e sorrise.
-Lo so, non ti rimarrà più niente tra un po'.
Affermò inarcando un sopracciglio e avvicinandosi a me. Le misi un braccio in torno alla spalla e la baciai.
-Amo vederti con i miei vestiti, ma... anche senza non sei male, sai?
Dissi contro le sue labbra facendola sorridere e beccandomi anche un suo leggero pugno sul braccio.
-Idiota.
Commentò per poi tirarmi fuori dalla camera.

-Antony, io ho permesso che la tua ragazza venisse, ma tu impegnati!
Mi urlò il mio allenatore mentre facevamo i riscaldamenti mattutini, la nostra partita ci sarebbe stata alle 15:00.
Poco dopo mi sedetti sugli spalti vuoti, dove Greta mi stava aspettando con una scatola di plastica contenente dei panini.
-Grazie.
Dissi mentre mi sedevo accanto a lei e afferravo il contenitore.
-Di niente.
Rispose mentre scartavo il panino.
Greta mi guardò e intanto incrociò le mani.
-Che dirai a Francesca?
Se ne uscì da quel silenzio imbarazzante con quella domanda, che mi fece quasi strozzare. Mi voltai verso di lei.
-Niente, tra me e lei ci sono stati solo dei baci e... lei ha detto che non è una tipa da relazione.
Affermai alzando le spalle in segno di indifferenza.
-In sintesi: è una troia.
Scoppiai a ridere.
-Sì, non volevo essere volgare.
Greta sorrise e si concentrò di nuovo sulle sue mani.
La fissai anch'io sorridendo ed era così bella. I suoi occhi incontrarono nuovamente i miei.
-Posso farti una domanda?
Chiese tutta d'un tratto.
-Certo.
-Che cosa pensi quando mi guardi così?
-Così come?
-Come se fossi qualcosa di importante.
Sbuffai una risata e continuai a fissarla.
-Tu sei importante, Greta, tu sei incredibilmente tanto importante.
Greta sorrise e mi baciò, sarei restato così per ore, ma dovevo andarmi a fare una doccia e a riposarmi per quanto potevo fino alle 15:00.

Era quasi ora e stavo allacciando le scarpe quando Greta entrò nello spogliatoio ormai vuoto.
-Buona fortuna.
Esclamò poggiando una mano sulla mia schiena, mi misi dritto e le sorrisi.
-Grazie.
Dissi per poi lasciarle un bacio a fior di labbra.
-Ora vado.
E detto questo raggiunsi il campo da calcio.

GRETA POVS

Finita la partita tornammo a San Francisco.
Nessuno di noi sapeva quello che stava per succedere, anzi, avevamo abbassato troppo la guardia.

-Buon giorno Greta!
La voce squillante di Sofia interruppe i miei fantastici sogni,  sentii le tende essere aperte e il sole investirmi fino a farmi aprire gli occhi.
-Mi spieghi chi cazzo ti fa entrare la mattina?
Chiesi strofinandomi gli occhi infastidita.
-Tu devi raccontarmi un po' di cose.
Disse ignorando la mia domanda.
Mi alzai e iniziai a cambiarmi con ancora tanta voglia di tornare a letto.
-Qualcosa mi dice che tu già sai.
Sofia sorrise e iniziò a fare la vaga.
-Può essere.
Mi voltai di scatto verso di lei.
-E allora perché sei venuta qui se sai già che siamo tornati insieme?!
Sofia spalancò gli occhi.
-Cosa? Siete tornati insieme?
Chinai la testa mentre finivo di infilarmi una maglietta.
-Ok, sono confusa, tu che cosa sai?
Sofia alzò le spalle.
-Io ho detto può essere. E poi siccome eravate in camera insieme ho ipotizzato che...
-Sofia!
La sgridai arrossendo.
-Ok, ok, come è successo?
Mi sedetti davanti a lei.
-Avevi ragione, Enzo ha mentito e Antony mi ha detto che mi ama, me lo ha detto in un modo stupendo, io non credevo mi conoscesse così bene, e la cosa bella é che lo amo anch'io.
Affermai sorridendo mentre Sofia mi guardava con il mento premuto sulle mani incrociate.
-Che carini, e poi avete scop...
-Ma la smetti?!
La interruppi provocando la sua risata. Iniziai a ridere anch'io, ma venimmo presto interrotte da Antony che entrò in camera mia. Lo fissai sorridendo e lui fece lo stesso.
-Parlavate di me?
Chiese con aria altezzosa.
-Sì, parlavamo male però.
Scherzai facendogli allargare la bocca offeso.
-Bene, me lo ricorderò.
Affermò avvicinandosi a noi e appoggiando un braccio sui morbidi capelli di Sofia che lo guardò irritata da quel gesto.
-Paggi vi cercava, dobbiamo provare.
Roteai gli occhi al cielo e sbuffai.
-Non voglio sentirlo arrabbiarsi, quindi alza quel bel culo e andiamo alle prove, Menchi.
Mi ordinò facendomi socchiudere gli occhi.
-Adesso ti uccido.
Affermai continuando a guardarlo storto, ma in compenso trattenendo una risata.
Il nostro gioco di sguardi venne interrotto dal suono del telefono di Sofia che rispose in fretta.
-Lorenzo?
Antony tolse il braccio dalla testa della bionda e mi guardò come per dire "te lo avevo detto io che si sarebbe arrabbiato".
Guardai Sofia e la sua espressione si faceva sempre più cupa, e lì capii che non era semplicemente un Lorenzo arrabbiato a farle paura.
-Cosa? Ok, ok, arriviamo subito.
E detto questo riattaccò in fretta.
Si alzò dal letto e ci guardò.
-Che succede?
Chiese Antony.
-Serena.
Disse facendomi scambiare uno sguardo confuso con Antony.
-Serena cosa?
Domandai alzandomi a sua volta.
-Ha incontrato David.
Vidi Antony sbiancare, letteralmente.
-Porca puttana.
Esclamò prima di uscire di corsa, io e Sofia non ci pensammo due volte a seguirlo.

-L'hanno portata in garage.
Ci informò la bionda appena varcammo il pianerottolo di casa mia. Ci mettemmo poco a raggiungere il garage.
Entrammo di corsa e Serena era seduta su una poltrona mentre Matteo e Lorenzo le erano accanto. Antony fu il primo a raggiungerla, si mise in ginocchio e le accarezzò i capelli. La ragazza stava tremando ma riuscì a guardare suo fratello.
-Che è successo? Che cosa ti ha fatto quello stronzo?
Le chiese Antony preoccupato. Serena scosse lentamente la testa.
-Niente, mi ha solo parlato e mi è venuto un attacco di panico.
Mi avvicinai di più a loro.
-E che cosa ti ha detto?
Domandò con più calma lui. La ragazza ricominciò a tremare leggermente e prese la mano di Antony.
-Ha detto: di' a tuo fratello di stare attento, perché quella ragazza dai capelli rosa non resisterà a lungo.


#spazioautrice
Ho risolto il problema con Wattpad e... voi mi odiate lo so, sorry💕
Come al solito se vi piace lasciate tante stelline e commenti,perché amo leggerli e ci rivediamo alla prossima, bye❤️
~OvunqueconFede

Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora