ANTONY POVS
Stavo camminando lungo il marciapiede guardando a terra con le mani nella tasca dei jeans.
La mia testa era occupata da tantissimi pensieri ma mi concentrai al sentiero davanti a me. Il telefono vibrò nella mia tasca mostrando un messaggio di Lorenzo."Io e Sofia faremo tardi ma le chiavi del garage sono al solito posto quindi puoi entrare."
Gli risposi con un semplice "ok" e arrivai a casa di Lorenzo.Entrai in garage e iniziai a sistemare gli strumenti. Un rumore alle mie spalle mi fece sobbalzare, mi voltai e notai che era appena entrato Enzo.
-Ciao.
Lo salutai freddamente prima di tornare a quello che stavo facendo. Non mi salutò e lo sentii sedersi da qualche parte.
-Grazie per avermi invitato ieri eh.
Commentò lui sarcasticamente riferendosi a quella specie di "festa" che avevamo fatto il giorno precedente.
-Oh prego, ci siamo divertiti molto senza te.
Risposi voltandomi verso di lui che incrociò le braccia in segno di sfida.
-Perché ti sto così tanto sul cazzo?
Domandò esasperato.
-Perché sei falso e nessuno vede la tua falsità.
Enzo distolse lo sguardo e rise amaramente.
-Sai, posso ricattarti quando voglio io, quindi vedi di non farmi incazzare.
Mi provocò lui lasciandomi per qualche secondo perplesso.
-Ricattarmi?
Ripetei scettico.
-So molte cose che la tua ragazza non vorrebbe sentire.
Affermò lui con fare diabolico mentre un macigno mi si stava formando nello stomaco.
Il ragazzo si avvicinò pericolosamente a me.
-Sai, una volta ho sentito parlare te e i ragazzi di una certa scommessa o qualcosa del genere e che ti sei messo con Greta solo per portarla a letto e poi boom, lasciarla andare.
Deglutii lentamente mentre iniziavo a sudare freddo e del panico cominciava a farsi largo lungo il mio corpo. Aprii la bocca ma ne uscì solo un verso straziato. Enzo mi imitò divertito.
-Che c'è? Ho ragione per caso?
Lo presi per la maglietta pronto ad ammazzarlo di botte.
-Non è la cosa migliore da fare.
Disse lui non mostrando un minimo di spavento, ma il suo battito era aumentato.
-Ti stai sbagliando, Enzo, non è così che andata.
Riuscii finalmente a parlare e a difendermi.Prima che lui potesse aprire bocca entrarono Greta e Matteo che stavano chiacchierando allegramente. Entrambi si fermarono sulla soglia della stanza e vidi delusione negli occhi di Greta. Lasciai la maglietta di Enzo che si rilassò ma non si mosse.
-Che succede?
Chiese Matteo accigliato.
-Niente.
Risposi allontanandomi dal Brasiliano e avvicinandomi a loro.
-Lorenzo e Sofia tarderanno, quindi possiamo benissimo rilassarci.
Cambiai discorso io afferrando il polso di Greta e portandola di fuori prima che potesse parlare.
-Che è successo? Perché stavi per picchiarlo?
Chiese lei appena uscimmo all'aria aperta. Le diedi le spalle ma ritrovai presto i suoi occhi voltandomi di nuovo.
-Niente, ma sta lontana da lui, davvero.
Le ordinai nervoso.
-Sei strano.
Disse per poi avvicinarsi a me e studiandomi per avere conferma della sua affermazione. Mi passai una mano tra i capelli spostando il peso da una gamba all'altra.
-No, sarà un impressione tua, sono sempre io.
La tranquillizzai, ma dovevo tranquillizzarmi da solo.
Greta mi guardò accigliata e mi sentii a disagio, non ci credeva? Ero io poco convincente? Ero proprio nella merda.
Mi avvicinai a passo svelto e le presi la testa tra le mani per poi baciarla, qualcosa dovevo pur fare per cambiare discorso. Ci staccammo e Greta riprese fiato mentre mi guardava dritto negli occhi.
-Scusa, mi sembravi strano, tutto qui.
Si scusò lei dispiaciuta. Le accarezzai la guancia e sorrisi.
-Sta tranquilla, io sono sempre strano.
Affermai facendola sorridere. Mi cinse la vita e mi tranquillizzai, la avvicinai a me accarezzandole la testa mentre lei la poggiava sul mio petto. Alzai lo sguardo e vidi Enzo sulla soglia della porta. Gli lanciai un'occhiataccia e lui sorrise compiaciuto.
"Non durerà per molto."
Mimò con le labbra prima di rientrare. Irrigidii il petto tirando un lungo sospiro.
-Che succede?
Chiese Greta alzando la testa verso di me.
-Niente, va tutto bene.
Mentii prima che le voci di Lorenzo e Sofia ci richiamassero perché erano tornati.
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Ugly Heart.//Greta Menchi e Antony Di Francesco
FanfictionGreta Menchi e Antony Di Francesco. "Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall'altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno...