Un ragazzo entrò nell'ampio androne soleggiato della ciclofficina, trascinandosi dietro una bici da corsa gialla con una targhetta blu, su cui era scritto un 46 a caratteri cubitali.
-Ehi- salutò tutti quanti.
Michael stava aiutando Andreas a riparare la solita Graziella che era davvero messa molto male, mentre Rico andò incontro al nuovo arrivato, con un pennello in mano.
-Ehi, Marc, la mia targhetta è ancora intatta, vedo- lo salutò.
Il ragazzo lo fulminò, come se avesse appena detto la cosa più sbagliata del mondo.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese Rico.
-L'hai chiamato Marc- indovinò Andreas, intromettendosi nella conversazione.
Michael gli volse uno sguardo interrogativo e Andy scosse la testa come per dire "lascia stare"
-Cosa c'è di male?- chiese il pittore.
I suoi soprannomi facevano schifo al mondo intero.
Ecco cosa c'era di male.-C'è che il tuo Marc del cavolo ha fatto perdere il mondiale a Vale.- gli spiegò Marco per l'ennesima volta.
Rico scosse la testa, rifiutando l'idea di capire quel discorso che non aveva mai capito e che non voleva capire.
-E c'è anche che devi smetterla di cercare di imitare Valentino con la tua bicicletta. Prima o poi ci finisci secco pure te- li interruppe Flavio, indicando il telaio del ragazzo.
La canna era completamente rigata, la ruota davanti era piegata in linea netta e i raggi ormai formavano angoli da novanta gradi che facevano pensare a uno schianto frontale abbastanza forte.
-Valentino?- chiese Michael.
-Non sai chi è Valentino Rossi?- si stupì il ragazzo.
-No che non lo sa, è straniero- lo difese Andreas.
-Ma cosa c'entra? Lo conosce tutto il mondo...-
-Se mi dici chi è lo saprò anche io- replicò Michael.
Il ragazzo sbuffò.
-È una leggenda. Trascina le curve a una velocità pazzesca, si piega in orizzontale fino quasi a baciare la terra. Sorride sempre, anche quando perde. E anche quando gli altri piloti commettono qualche infrazione a suo sfavore. Lui sorride. E poi con la pioggia, non lo batte nessuno-
Marco parlava gesticolando per far capire quanto il suo idolo fosse veramente un eroe e a Michael scappò un sorriso.
-È un pilota di moto col numero che hai su quella targhetta?- indovinò, leggendo il 46 giallo.
-Nove mondiali vinti e più di duecento vittorie. Stava per fare il decimo, ma quel coglione gli ha scippato la vittoria, ormai.- spiegò Marco.
-Chi è il coglione?- chiese Michael.
-Marc Marquez, il guardiaspalla di Jorge Lorenzo- recitarono in coro Rico e Andreas.
E risero.
-Non c'è niente da ridere, se potessi lo ammazzerei- commentò Marco.
Michael aprì la bocca per fare un'altra domanda, ma un'occhiata di Andy gli fece capire che no. Era meglio di no.
-E invece ti sei ammazzato tu- gli fece notare Flavio, indicando la bicicletta.
-E l'autobus che ha frenato, io mi stavo esercitando a fare la ginocchiata in curva che ha fatto mangiare la terra a quel bastardo- spiegò Marco.
-Ti sei schiantato contro un autobus?- chiese Michael, stupito.
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Over My Sky | Mikandy
Fanfiction-Chiedimelo- disse Andy -Dammi un bacio- lo implorò Mika Andreas sprofondò in quel bacio. Precipitarono insieme, come in una discesa troppo pericolosa che però non faceva paura. Era bella, bellissima. E nessuno dei due aveva i freni in mano.