Capitolo 5

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Michael sentì il vento spingerlo indietro. Nella direzione opposta a quella in cui stavano andando.

Negli ultimi giorni era tornato alla ciclofficina, convinto da Rico a fare della sua bici quella che lui definiva un'opera d'arte.

Aveva accettato, ponendo le sue condizioni. Niente pennelli. Niente vernice. La sua bicicletta doveva rimanere di quel colore argentato.

Rico aveva accettato e gli aveva spiegato come usare il lucido e altre cose di cui Michael non ricordava il nome, e così in poco tempo, quella bicicletta era davvero diventata un'opera d'arte.

Meglio del vero De Chirico aveva detto Rico. Meglio di prima, aveva detto Andreas.
Ma comunque meglio.

-Perché devo uscire coi tuoi amici?- chiese Andreas.

-Perché mi hai detto che conosci tutti e non conosci nessuno... e non credo ti faccia bene stare tutto il giorno ad aggiustare biciclette- gli rispose Michael.

-Preferisco aggiustare biciclette, piuttosto che stare con una ragazzina presuntuosa e un figone arrogante-

Michael rise.

-Anita non è presuntuosa- cercò di giustificarla.

-Da come ha preso in mano la tua camera d'aria, si direbbe l'esatto contrario-

-Non si giudica un libro dalla copertina-

Michael tirò fuori quella frase dalle migliaia di proverbi che sua nonna gli ripeteva quando era piccolo.
Per un secondo si tuffò nell'onda di quei ricordi.
Dei cupcakes in una casa in un'affollata città inglese in cui andare in bicicletta era un'impresa.
Odore di amore. Ma l'amore aveva un odore? Probabilmente no. Eppure quello che aveva sentito in quella casa non riusciva a definirlo in un altro modo.

-Una bicicletta non è mai una copertina- disse Andreas.

Michael lo guardò e pensò all'amore di prima. C'era qualche cosa che gli diceva che Andreas poteva essere racchiuso in quella parola.
Ma non ebbe il coraggio di definirlo.

.

-Che bello, hai accettato!- esultò Anita, vedendo arrivare i due in bicicletta.

-Non è che avessi molta scelta- la salutò Andreas.

Michael sorrise.

-Ho fame- si lamentò Simone.

-O sei in ritardo o hai fame, la tua vita non si basa su altro.- lo sgridò Michael, scendendo dalla bicicletta.

-Ha parlato- lo schernì l'amico.

Si incamminarono lungo in marciapiedi alla ricerca di un posto per sedare quell'onnipresente bisogno.

-Fornaio?- propose Anita.

Nessuno manifestò segni di approvazione e neanche di disgusto, quindi la ragazza lo prese per un sì.

Entrarono dal Ronchi e ordinarono quattro focacce e una crostata alla nutella, perché Andreas ne aveva bisogno.

Legarono le biciclette e si sedettero su una panchina della piazza.

Andy affondò i denti nella sua focaccia e chiuse gli occhi, per un solo secondo.

-È buona- commentò.

Michael approvò.

-Perchè, non l'avevi mai provata prima?- chiese Simone.

-No-

-Ma è il fornaio più famoso della città!- si stupì Anita.

-Infatti- confermò Simone.

-Scusate eh- si difese il ragazzo, ridendo.

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora