Capitolo 24

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Andy si svegliò il mattino dopo e guardò l'orologio.
Erano le dieci e gli capitava raramente di svegliarsi così tardi.

-Merda!- imprecò ad alta voce, ricordandosi l'orario per la fine della colazione.

Aveva soltanto mezz'ora ed era ancora in pigiama e sotto le coperte.

Si alzò di scatto e andò in bagno.

Sorrise, ripensando a Mika e al giorno precendente e decise di vestirsi e andare a svegliarlo lui quella volta.

Bussò piano alla camera dei due fratelli, ma non rispose nessuno.
Ci riprovò, un po' più forte.
Nessuna risposta.
Probabilmente stavano ancora dormendo, ma Mika dormiva quanto lui ed era strano che fosse ancora a letto.

Guardò l'orologio. Erano le dieci e un quarto, doveva sbrigarsi o non avrebbe neanche fatto colazione.
Magari potevano fare come il mattino prima ed evitare di farla in albergo.

Bussò la terza volta, ma nessuno gli rispose, ancora una volta.

Decise di scendere, al massimo avrebbe accompagnato Mika più tardi.

Arrivò nella grande sala da pranzo e si diresse verso il loro solito tavolo.
Si stupì nel trovare tutta la famiglia Penniman lì, al tavolo.
Sorrise e si avvicinò lentamente.
Non si sentiva un intruso, ma aveva semplicemente paura di disturbare, alla fine loro erano una famiglia e lui era l'unico che non ne faceva parte.

La madre lo notò e gli sorrise.

-Buongiorno Andreas- lo accolse.

Mika alzò lo sguardo e qualcosa nei suoi occhi si spense.
Andy li raggiunse e sorrise a Mika.

-Perché non mi avete svegliato?- chiese, sedendosi al suo posto.

-Stavamo per venire a farlo, data l'ora- rise Yasmine.

-In effetti, scusate- ammise Andy.

Mika abbassò lo sguardo sul suo piatto e Andy prese in mano la propria tazza.

-Vado a prendere un po' di latte e qualcosa di dolce- avvisò.

Si aspettava qualche battuta del ricciolo sul fatto che non avesse il coraggio di prendere il prosciutto, le uova o i fagioli, ma Mika restò in silenzio.

Tornò con una brioches e la tazza piena di latte.

-Che fate oggi?- chiese la madre ai due ragazzi.

-Non lo so- ammise Andy. Era Mika quello che conosceva Londra.

-Michael?- lo chiamò la madre.

-Stiamo con voi- le rispose e le sorrise.

Andy rimase deluso. Avrebbe voluto passare tutta la giornata come Mika, come nei giorni precedenti, ma non ebbe il coraggio di dirlo.

Finirono la colazione velocemente e si alzarono.

Mika non parlava, non un bacio, un sorriso, niente.
Era tremendamente silenzioso e distaccato.
Come se Andy fosse solo un altro componente della sua famiglia a cui non era necessario dimostrare nulla.

Salirono le scale e Andy prese Mika per un polso, costringendolo a fermarsi.

-Mika, cosa c'è?- gli chiese.

-Niente-

-Non è vero-

-Perché non dovrebbe esserlo?-

-Perché non mi hai rivolto mezza parola da quando ci siamo svegliati-

-Scusa-

Andy alzò gli occhi al cielo.

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora