Capitolo 41

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La giornata fu probabilmente la più stancante che i ragazzi mai affrontato.

Con quel caldo ci si stancava il doppio.
E le persone stanche finiscono per combinare casini. Così anche le visite alla ciclofficina erano aumentate.
E Mika aveva più di una volta imprecato contro i suoi genitori per averlo fatto nascere in un mese un così caldo dell'anno.

Ma si era goduto la piccola sorpresa di quella mattina, e ora con Andy stava rientrando a casa, dopo aver cenato con lui.

Aveva sempre pensato che per gli appuntamenti bisognasse passare le ore a guardarsi allo specchio, a chiedersi se quei pantaloni andassero bene. Vestirsi eleganti, mettersi il proprio profumo migliore, lasciarsi aspettare e tutte quelle cose lì.

Invece si ritrovavano sempre sporchi dalla testa ai piedi, sudati e l'unico profumo che avevano addosso era quello del vento.
Ma erano felici. Ed era l'unica cosa che importava.

Guardò il cielo sopra di loro che stava iniziando a scurirsi piano piano e pensò a quello che lo aspettava a casa.
Il regalo di Andy che non aveva ancora avuto il coraggio di aprire.

Si girò verso il suo ragazzo e lo beccò a guardarlo. Si sorrisero e si accorsero di essere arrivati.

Frenarono piano e restarono qualche secondo a guardarsi.

-Buon compleanno- gli augurò Andy, per l'ennesima volta.

Mika si allungò e gli diede un bacio leggero. Come quella serata.

-Grazie-

-Ti amo-

-Anche io-

-A domani-

-Nove meno dieci, sono qui-

Andy appoggiò un piede su un pedale e spinse, pedalando verso casa sua.

Mika restò a guardarlo per un po', poi prese la bicicletta, la caricò sulla spalla e salì le scale entrando in casa.

Sapeva già che appena aperta la porta sarebbe stato tartassato di domande.
E non si sbagliava.

-Hai festeggiato?- gli chiese la madre, dopo averlo salutato.

Mika annuì sorridendo.

-Eri con Andy?- chiese Yasmine.

-Andreas, non Andy- la corresse lui.

Nessuno poteva chiamarlo Andy, a parte Rico che sembrava non poterne fare a meno.
Nessuno che non fosse Mika.
E questa cosa l'aveva messa in chiaro già da tempo.

-Oh, scusami- alzò le braccia la sorella, sorridendogli.

-Cos'avete fatto?- si intromise anche Zuleika.

Mika alzò gli occhi al cielo.

-Abbiamo mangiato una pizza- le rispose.

-Avete solo mangiato una pizza?- chiese Fortuné.

-Fortuné...- lo richiamò il padre dalla cucina.

-Che c'è? Era una domanda- si giustificò lui.

-Ti ha fatto il regalo?- si intromise di nuovo la sorellina.

-Sì-

-Ehi, perché a lei rispondi e a me no?- gli fece notare il fratello.

-Perché lei è più bella-

-Oh, grazie- si destreggiò lei.

Fortuné alzò gli occhi al cielo.

-Posso vederlo?-

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora