Capitolo 54

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-Quindi lui chi è?- chiese Flavio quando Mika li raggiunse.

Andy guardò Mika.
Mika arrossì.

Si presero le mani.

-Il fatto che tu te ne sia andato mi ha fatto capire una sola cosa- iniziò Andy.

-Cosa?-

-Che l'amore fa quello che vuole-

Flavio sorrise.
Era vero.

-Quindi state insieme?-

Lo chiese senza problemi.
Come se fosse la cosa più normale del mondo.
E in effetti lo era.
Ma non per tutti.

-Sì-

Lo dissero insieme e si guardarono.
Sorrisero.
E il papà sorrise a entrambi.

-Allora credo che devo delle scuse anche a te- disse a Mika.

-Se lei prova un'altra volta a far star male Andy, scappiamo noi due.- lo minacciò.

-Non lo farò-

-Diceva che non l'avrebbe fatto anche prima di andarsene-

Andy gli tirò una leggera gomitata e Mika si girò verso di lui.

-Cosa c'è, scusa, ma non ho intenzione di farmi ancora tutta 'sta strada solo perché lui combina cazzate-

-Guarda che è il mio papà, non il tuo!- lo rimproverò Andy.

-Sì, ma tu sei il mio ragazzo, e quindi io devo proteggerti!-

-So proteggermi da solo-

-Era per prevenzione-

-Non è un pidocchio che ha bisogno pure della prevenzione!-

-Potrebbe diventarlo, un pidocchio fastidioso che continua a provocare disastri saltando da una testa a un'altra senza avvisare!-

Mika stava gesticolando imitando piccoli esserini che saltavano in giro per posti invisibili e Flavio, davanti a loro faceva fatica a smettere di ridere.

-Non litigate che io sono qui davanti a voi- gli ricordò e i ragazzi se ne resero conto, ridendo anche loro.

Continuarono a camminare, ognuno perso nei suoi pensieri, mentre il cielo era ormai scuro e le luci della sera si erano accese.

Flavio si chiese se dovesse dire qualcosa.
Ma qualsiasi cosa gli sembrava inadeguata.
Era troppo presto per tutto.
Si disse che o lo faceva ora, o non avrebbe potuto più farlo.
Ma era quello che dicevano tutti.
Si chiese se poi sarebbe andata meglio.
Magari non sarebbe stato meglio, ma sarebbe stato giusto.

-Posso invitarvi a pranzo, domani?- chiese, quando ormai furono davanti a casa sua.

Quella non era una frase da papà. Era una frase da uomo.
E Flavio per la prima volta si sentì davvero così.

Andy e Mika si guardarono.

-Va bene- accettarono.

Si guardarono qualche secondo, senza sapere cosa fare.

-Buonanotte- disse Flavio.

Andy sorrise e Flavio si girò per nascondere le lacrime che non volevano saperne di smetterla di torturarlo.

Suo figlio era davanti a lui.
E, dopo quindici anni, anche solo riuscire a dirgli "Buonanotte" come sempre era un brivido di gioia che gli percorreva tutto il corpo.

-A domani, papà- lo salutò Andy.

Metteva quella parola in ogni frase, come se volesse recuperare tutte le volte che avrebbe voluto dirla a qualcuno, ma non aveva potuto.

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora