Capitolo 45

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Mika e Andy lasciarono la bicicletta di Flavio in ciclofficina e il signore diede loro il permesso di andare via subito, naturalmente.

Salutarono tutti e qualche pedalata ed erano già sotto casa del ricciolo.

Frenarono lentamente, in silenzio.
Nessuno di loro aveva avuto il coraggio di dire una sola parola dopo lo spavento di quella mattina.

Che poi non sapevano perché si fossero spaventati, non era successo niente di estremamente grave o pericoloso.
Ma al momento, non avevano saputo davvero come affrontarlo.
E nessuno di loro si era trovato in una situazione del genere.

Ma alla fine ce l'avevano fatta, in un certo senso.

Fu Mika ad aprire la bocca.
Ma Andy lo bloccò.

-Non chiedermi se sto bene. Non saprei risponderti- lo pregò.

Mika gli sorrise dolcemente.

-Non volevo chiedertelo.- lo rassicurò.

-Cosa volevi chiedermi, allora?-

Mika chiese una cosa semplice. Semplicissima.

-Sali?-

Andy sorrise.

Sì, lo avrebbe voluto.

-Io, volevo farmi una doccia...- ammise.

Erano sudati dalla testa ai piedi, e si sentivano tremendamente sporchi.

-Anche io, perché non la fai qui?-

-Non ho i vestiti per dopo-

-Te li do io-

-I tuoi vestiti mi stanno strettissimi, non ti ricordi l'altra volta?-

Mika sorrise. Era vero.

-Li rubiamo ancora a papà-

-Ma poverino...-

-Dai, vieni-

-Facciamo che vado a casa mia, faccio la doccia e poi torno qui?-

Il sorriso di Mika si spense.
Ma dovette ammettere che effettivamente quella era la cosa più normale da fare.

-Va bene- accettò.

-A più tardi allora-

Un bacio leggero.

-Ciao-

-Ciao-

Mika salì le scale ed entro in casa, con la bicicletta sulle spalle.
La appoggiò delicatamente a terra e la portò in camera sua, per poi tornare dai suoi genitori in cucina.

-Perché così presto?- chiese sua madre, mentre lavava i piatti sporchi del pranzo.

-Storia lunga-

-Possiamo ascoltarla?- riprovò la donna.

-No-

-Michael...- lo rimproverò il padre.

-È davvero troppo lunga, e ora non mi va- riprovò sincero.

-Ti hanno licenziato?- chiese il padre.

-Cosa? No!- si stupì Mika.

-Scusa, poteva essere una possibilità-

Mika scosse la testa.
Flavio non sarebbe mai stato capace di farlo.
E sorrise a quel pensiero.

-Può venire qui Andy, più tardi?- chiese.

-Certo, a che ora arriva?- concesse la madre.

-Tempo di una doccia-

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