Capitolo 57

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Andy fece l'ultimo gradino delle scale di casa sua e arrivò davanti alla sua porta.

Ci infilò la chiave.

E girò lentamente.

Aveva deciso di non suonare, per rimandare quel momento al più tardi possibile.
Ma ora mancavano solo due giri.

Li fece.
Spinse la maniglia.
E entrò.

Sua mamma alzò lo sguardo e rimase immobile qualche secondo, a chiedersi se stesse sognando.

Poi si alzò e corse verso di lui, gettandogli le braccia al collo e stringendolo il più forte possibile.

Andy la assecondò.
Se c'era una cosa che aveva capito in quei due giorni era che gli abbracci servono sempre.
A chiunque.

E chi dice di non averne bisogno è proprio chi ne ha più bisogno di tutti.

La donna iniziò a singhiozzare sommessamente e Andy si staccò.

-Non devi piangere- le disse.

Aveva visto troppe persone piangere negli ultimi giorni e tutte per colpa sua.
Non era certo che avrebbe resistito un'altra volta.

Sabrina si asciugò le lacrime, tirando su con il naso e ricomponendosi.

Andy fu preso da una tenerezza improvvisa.
Le sorrise.

-Pensavo non tornassi più-

-Non lo farei mai-

-Davvero?-

-Ora no-

-Possiamo sederci?- le chiese.

Lei annuì e si sedettero sul divano.

Rimasero in silenzio qualche minuto che sembrò interminabile, mentre Sabrina cercava di placare il pianto e Andy non aveva il coraggio di guardarla.

-Hai domande?- gli chiese lei quando riuscì a calmarsi.

Di nuovo quella domanda.
L'aveva fatta anche suo papà.

Ma questa volta era più semplice, perché Andy non doveva decidere nulla.

La domanda era una.
Ed era fissa nella sua testa da troppo tempo.

-Lo amavi?-

Sabrina sospirò.
Tra tutte le domande quella era la più difficile.

-Sì-

-E lo ami ancora?-

-Andreas, l'amore non è una cosa che si accende e si spegne come una lampadina.-

Andy sorrise.

-Lo so-

-Meno male-

-Ma non credo sia una cosa negativa-

-Cosa?-

-Niente-

-Ti ha trovato lui, vero?-

-Sì-

-Ha fatto tutta quella strada per te?-

-Sì, mamma-

-Millequattrocento chilometri?-

-Sì, di notte, su un treno. Senza dormire-

-Per te?-

-Sì, per me. Non credo avesse voglia di farsi una vacanza a caso-

-Credo di aver sbagliato-

-Lo credo anche io-

Sabrina incassò il rimprovero.

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