Capitolo 33

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I ragazzi rimasero impietriti qualche secondo per realizzare le parole che erano appena uscite dalla bocca di Jonathan.

Fu Andreas a rompere il silenzio, scoppiando in una sonora risata.

-Va bene, Jonny, credo sia abbastanza. Ora vattene.-

-Mi chiamo Jonathan.- puntualizzò il ragazzo.

Andy lo guardò.

-Sì. Lo so.-

Jonathan incassò il colpo.

-Forza, uscite, sapete, non è necessario che vi nascondete- urlò Andy ironico verso il vuoto.

-Non c'è qui nessuno- lo informò il ragazzo.

-E ti dovremmo anche credere?- chiese Mika.

-Sentite, io, so che...- cercò di calmarli Jonathan.

-Esci.- ripeté Andy, e tese un braccio verso la strada.

Jonathan chiuse gli occhi, mentre Flavio e Rico osservavano la scena in silenzio.

-Ok.- accettò. Abbassò lo sguardo.-Comunque, fossi in te non continuerei a essere amico di uno che mi scrive un insulto sul muro, distriggenfo il negozio in cui lavoro.- aggiunse all'uscita, guardando Michael.

Mika strinse gli occhi a due fessure.

-Infatti non mi sembra di essere tuo amico.- gli rispose.

Erano più forti loro. Erano in cinque contro uno, non era una lotta leale.
Ma non lo era mai stata.

Ma forse non era neanche una lotta.

-E non sono io a essere entrato qui questa notte.- confessò il ragazzo.

Ma nessuno gli credette.

Andy incrociò le braccia, guardandolo.

-Credo sia ovvio che non mi crediate.- ammise Jonathan.

-Finalmente l'hai capito. Vedo che l'unico neurone che hai in testa ogni tanto funziona.
Ora spero anche che funzioni per dirti di uscire e andare a fanculo prima che prenda una delle bombolette che avete lasciato qui questa notte e ti riempia la bocca con quello spray del cazzo- lo minacciò Andreas.

Flavio gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla, pregandolo silenziosamente di calmarsi.

Jonathan restó immobile.

-Cosa stai aspettando?- lo provocò Michael.

Lo faceva per Andy.
E Andy lo faceva per Mika.

E insieme lo facevano per tutto quello che avevano intorno.

Jonathan li guardò insieme.
Avrebbe voluto chiedere scusa, ma si era scordato come si faceva.

-Che lo facciate.- gli rispose.

Mika e Andy si guardarono.

Andy guardò la mano di Flavio sulla sua spalla.
Aveva una voglia pazza di farlo per davvero, ma avrebbe voluto dire tornare indietro a come era prima.

Fu Flavio a salvare la situazione.

Si avvicinò a Jonathan con la sua solita calma e posò una mano anche sulla sua spalla.

-Sei venuto qui per una bicicletta?- chiese.

-Sì- gli rispose Jonathan.

-Bene. La prima regola di questo posto è che se vuoi una bicicletta te la devi guadagnare, quindi, ti consiglio caldamente di cambiare negozio.- lo invitò.

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora