Capitolo 59

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Mika amava quei momenti.
Quando il cielo si faceva scuro, faceva più freddo del solito e i profumi della sera si facevano spazio tra le case.

Chiunque non fosse mai andato in bicicletta di sera, si era davvero perso uno spettacolo grandioso.

Ma non uno spettacolo qualunque, uno di quelli che si assaporano ovunque.

Un profumo di patate al forno gli invase le narici.
E lui iniziò a pedalare più veloce.

Aveva fame, ma per fortuna, ad aspettarlo c'era un ragazzo che gli aveva preparato la cena.

Dovevano inaugurare la nuova casa.
E Andy si era offerto di fare da mangiare, mentre Mika andava a prendere il pane al supermercato.

Si strinse nella giacca e si avviò verso quella che ormai poteva chiamare casa.

E gli faceva strano chiamare così un posto diverso da quello che si era sempre immaginato.
Senza mamma, papà, sorelle, un fratellino che gli avrebbe rotto le scatole.

Solo Andy.
E se un giorno Andy non fosse stato più lì?
Non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto.

Ma sorrise, infilandosi un altro pezzo di pane in bocca.
Fosse andato avanti così, l'avrebbe finito ancora prima di arrivare a casa.

Chiuse il sacchetto, promettendosi di smetterla.

Rabbrividì.

Forse perché erano i primi di ottobre, e la giacchettina era troppo leggera.
Forse perché aveva paura.

Avevano scelto il secondo appartamento, era brutto tanto quanto gli altri, ma era sistemabile, a un buon prezzo e la signora che glielo aveva venduto era simpatica.

Quasi niente di cui lamentarsi in pratica.

A parte il fatto che dovevano fare ogni volta quattro piani di scale.
Con la bicicletta.

E non era proprio piacevole.

Mika li stava facendo, un gradino dopo l'altro, il sacchetto del pane nella stessa mano che stringeva il manubrio.
E l'altra sulla canna, ad alleviare il peso della bicicletta sulla sua spalla.

Arrivò davanti alla porta, un sospiro di sollievo e poi ebbe il coraggio di abbassare la maniglia.

Un delizioso profumo di pesto e un sorriso ancora più bello che gli fecero dimenticare la fatica delle scale.
Ma solo per un secondo.

-Ce ne hai messo di tempo-

-C'era la coda, tutta la gente che arriva all'ultimo momento perché di è dimenticata qualcosa-

-Come noi-

-Esatto-

Mika ansimò leggermente.

-Certo che un fottuto ascensore potevano metterlo qui, eh-

-È il primo giorno, e già ti lamenti-

-Lo so, scusa-

Andy gli diede un bacio.

-È pronto- lo avvisò.

-È buono?-

-Non lo so, dimmelo tu-

Mika appoggiò la bicicletta e gli porse il sacchetto con il pane, togliendosi la giacchetta.

-Vado un attimo in bagno- lo avvisò.

Andy annuì.

-Michael!- si sentì chiamare dopo due secondi.

-Arrivo-

Over My Sky | Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora