-"E, ancora una volta, ricordiamo il nostro amico, fratello, fidanzato Benjamin nel primo anniversario della sua morte."
Furono queste le parole del prete quel giorno.
Ancora una volta la chiesa era piena di gente che voleva ricordare Benjamin o forse voleva solo sapere come stavano i suoi familiari per poi spettegolare nella piazza.
Ad un anno dalla sua morte le cose sembravano star tornando alla normalità, in città non si parlava quasi più del giovane ragazzo che aveva abbandonato la vita e tutti i suoi cari troppo presto, entravano nel negozio senza sentirsi invasi dai ricordi di un moro che si muoveva allegro in quel posto in cui lui aveva messo tutto il suo cuore, anche i suoi genitori sembravano essersi rassegnati all'idea di aver perso per sempre il loro bambino e stavano provando ad andare avanti.
Il mondo era andato avanti senza preoccuparsi di Federico.
Federico, a differenza di tutti gli altri, non era riuscito ad andare avanti, aveva passato gli ultimi 365 giorni a illudere se stesso e gli altri, illudeva gli altri di stare bene, di star superando la cosa, e illudeva se stesso che fosse tutto solo uno scherzo, che Benjamin era ancora al suo fianco, gli era capitato più volte di trascorrere intere giornate con il suo ragazzo, o almeno era ciò che succedeva nella sua mente, immaginava discorsi con lui, lo vedeva cucinare qualcosa che poi non arrivava mai a tavola, sentiva le sue labbra sulle sue, le sue braccia stringerlo ma ogni volta che si avvicinava lui scompariva e lui scoppiava in lacrima, questo la gente non doveva saperlo.La chiesa man mano si stava sfollando, la gente usciva dopo avergli rivolto uno sguardo pieno di compassione, non volevano avvicinarsi, non volevano vedere il vuoto che regnava nei suoi occhi.
-"Fede ti va di andare a fare un giro questa sera?" Gli propose Alex.
Per tutti quei mesi Alex non l'aveva mai lasciato solo, andava continuamente a trovarlo e quando non poteva lo chiamava in continuazione, era diventato anche suo fratello.
-"No, grazie, Alex." Rifiutò Federico.
-"Vuoi restare a casa a deprimerti?" Scherzò il ragazzo pur sapendo che ciò che stava dicendo era la verità.
-"Alex..."
-"Federico manca a me, molto più di quanto dimostra, ma la vita non può finire così."
-"La sua è finita." Rispose il biondo con le lacrime che minacciavano di uscirgli, era così ogni volta che diceva che il ragazzo che tanto amava non c'era più.
-"Ma tu sei giovane e sei vivo, non puoi abbatterti così."
-"Nemmeno lui doveva morire così presto eppure è successo." Una lacrima sfuggì al controllo di Federico e gli rigò la guancia.
-"Almeno stasera non dovresti restare in quella casa."
Tutti i suoi amici, e anche la sua famiglia, gli avevano ripetuto tantissime volte che stare nella casa che condivideva con Benjamin gli faceva soltanto male, che doveva decidersi ad andar via e chiudere quel capitolo della sua vita ma non voleva, non aveva le forze per rinunciare anche ai ricordi.
-"Ciao Alex, ci vediamo." Lo salutò il più piccolo ignorando ciò che gli aveva detto, si alzò e seguì la massa di persone all'esterno dell'edificio.Erano quasi le dieci di sera, in città c'era un rumore assordante di persone che si divertivano, i giovani uscivano e brindavano alla vita pur ignorando il fatto che potesse finire da un momento all'altro, dicevano di godersi ogni istante ma erano pieni di rimpianti, mille cose da fare ma che rimandavano per paura del giudizio degli altri, guardavano la loro vita passargli davanti senza far nulla eppure si consideravano vivi e Federico li odiava per questo, Benjamin amava la vita, si godeva ogni momento e faceva tutto ciò che gli passava per la testa eppure ha dovuto rinunciare ai suoi anni migliori.
Federico stava girando, o meglio barcollando, per la città con una bottiglia contenente un qualche alcool di cui lui ignorava il nome stretta tra le mani, per una sera voleva dimenticare ma neanche tutti i drink di quel pianete l'avrebbero aiutato e ancora una volta si stava dirigendo nel luogo in cui il suo ragazzo era passato a miglior vita.
Un ragazzo che nonostante l'alcool che gli scorreva dentro non esitò a riconoscere gli si avvicinò.
-"Fede stai bene?" Gli chiese preoccupato Josh a vederlo in quello stato.
Federico lo guardò negli occhi sperando che gli occhi del ragazzo diventassero quegli occhi ma così non fu e allora corse, corse via da lui e da tutti coloro che non facevano altro che ricordargli ciò che aveva perso.In men che non si dica si ritrovò in quel punto, quella strada era stata già chiusa da vari mesi per dei lavori che non sarebbero finiti mai ma lui ignorava tutti i cartelli e raggiungeva quel maledetto punto, magari sperava di fare la stessa fine del suo ragazzo.
-"Ciao amore mio." Sussurrò Federico a qualcuno che non era lì.
Si sedette per terra e strinse la bottiglia tra le sue mani.
-"È passato un anno ormai, un anno senza di te, ti manco?"
Sapeva che non avrebbe ottenuto risposta ma parlare con lui lo faceva sentire meglio.
-"È qui, proprio qui, dove la tua vita si è interrotta, sarei voluto essere con te in quel momento solo per poter stare ancora te, mi manchi così tanto.
Ho un vuoto nel petto che non mi ha mai abbandonato, mi piace pensare che quel vuoto sia tu, che vuoi farmi capire che sei ancora qui accanto a me, sono ridicolo, vero?" Rise di se stesso il biondo e prese un abbondante sorso di quella strana bevanda.
-"Quel giorno pioveva a differenza delle belle giornate che c'erano in quel periodo, il cielo sapeva già cosa sarebbe successo e io avrei voluto capirlo prima per non lasciarti andare quella mattina.
Ancora non si sa come siano andate le cose, la gente e la polizia hanno deciso di accettare l'idea che si è trattato solo di un incidente, che i freni non funzionavano ma io no, io non lo accetto, so quanto ci tenevi alla tua macchina e con quanta cura te ne occupavi, non avresti mai permesso che succedesse una cosa del genere.
Ma ormai cosa importa più? Tutto ciò che importa è che i freni quel giorno non hanno funzionato e la tua macchina è andata fuori strada e poi ha preso fuoco insieme al nostro sogno di una vita insieme."
Gli occhi del più piccolo si riempirono di lacrime al ricordo.
-"Dei giorni, quelli in cui riesco a pensare, mi domanda che fine ha fatto Harry.
Il suo corpo non è mai stato trovato, tutto ciò che c'era in quella macchina era un solo cadavere.
Il tuo.
Mi vergogno di me stesso ma più di una volta mi sono ritrovato a sperare che quel corpo fosse di Harry ma l'anello e il posto in cui si trovava non hanno lasciato speranza, quello morto eri tu."
Nonostante tutti i giorni passati ancora non accettava del tutto la morte di una persona tanta importante per lui e dirlo a voce alta ogni volta era una pugnalata al cuore che rendeva ancora più grande il vuoto che aveva.
-"Mi manchi Ben." Disse tra un singhiozzo e l'altro. "Mi manchi troppo, non mi basta più vederti nei sogni o immaginarti davanti a me, perché si, so che quelle sono solo allucinazioni.
Io ho bisogno di te accanto a me."
Federico abbassò la testa cercando di fermare le lacrime che ormai scendevano copiose sul suo volto.
-"Ti prego torna.."
Alzò gli occhi e ciò che vide lo pietrificò.
Due occhi, quegli occhi, lo stavano guardando come solo erano in grado di fare.
Federico non sapeva cosa fare, era solo un'altra delle sue allucinazioni?
Benjamin era davanti a lui e continuava a fissarlo, restava lì, immobile, dall'altro della strada coperto da un giubbotto di pelle rosso e non faceva altro che guardarlo piangere.
Il biondo chiuse gli occhi e li riaprì dopo poco nella speranza di trovarlo ancora lì ma di lui non c'era traccia, era scomparso, per l'ennesima volta lui era rimasto solo, il vuoto al petto che sembrava scomparso mentre guardava quegli occhi era ritornato più forte che mai per ricordargli che Benjamin non sarebbe mai più tornato.
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Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...