Eighteen.

2.7K 243 95
                                    

I raggi del sole entravano timidi dalla finestre delle case di quella città, era Sabato, anche il sole era stanco di lavorare e voleva il suo riposo, un'altra settimana lavorativa era giunta al termine, un ultimo sforzo e il giorno di riposo tanto desiderato sarebbe nuovamente arrivato.
Per la casa riecheggiò Marimba, la sveglia di Federico aveva preso a suonare all'impazzata disturbando i due ragazzi che dormivano nella stanza di quest'ultimo, la sera precedente Benjamin non se l'era sentita di lasciare solo il ragazzo, e nemmeno voleva a dirla tutta, tremava ancora ed era anche abbastanza pallido, più volte gli aveva misurato la febbre ma non aveva neppure i decimi, forse era solo un po' debole e aveva bisogno di riposo ma neppure questo sembrava tranquillizzare il più grande che aveva passato gran parte delle ore notturne a vegliare su di lui, lo stringeva e lo coccolava senza mai annoiarsi e, più volte, il biondo gli aveva regalato dei sorrisi se fossero dovuti a bei sogni o a lui, quello non gli era dato saperlo, e si era addormentato solo verso le cinque e mezza del mattino quindi quel fastidioso suono era ancora più sgradevole alle sue orecchie.
-"Mmhh..." Mugolò Benjamin e aprì leggermente gli occhi per poi richiuderli subito dopo e stringere di più Federico a lui che dormiva ancora.
Notando che la suoneria non accennava a terminare, allungò il braccio verso il comodino, prese il telefono e spense quella fastidiosissima sveglia, poco prima di rimettere al proprio posto il telefono del più piccolo notò il suo sfondo, era una loro foto, Benjamin non ricordava quando l'avevano scattata quindi doveva essere successo prima del suo incidente, erano sul divano di casa loro, la testa del più piccolo poggiata sulla sua spalla mentre loro due si scambiavano teneri sorrisi; Benjamin aveva capito che erano quelle le foto che il biondo preferiva, non quelle dove si baciavano o si stavano addosso, preferiva quei piccoli momenti di felicità e che, anche lui, trovava molto più intimi di tanti altri.
Qualche verso fuoriuscì dalle labbra di Federico che era ancora stretto al petto di Benjamin che velocemente posò il cellulare.
-"B-Benjamin.." Sussurrò il più piccolo senza però aprire gli occhi.
-"Buongiorno." Lo salutò il moro."Dormito bene?" Gli chiese.
Federico si limitò ad annuire e a sbadigliare.
-"Ti senti meglio?" Gli chiese il più grande mentre prendeva ad accarezzargli i capelli, aveva scoperto che lo rilassava farlo e anche al minore non sembrava dispiacere.
-"Si, abbastanza, grazie." Mentì lui, si sentiva ancora debole ma non voleva far preoccupare il suo ragazzo.
-"Ne sei sicuro? Sei ancora molto pallido."
-"Tranquillo Ben, sto bene." Si sforzò a sorridere il più piccolo.
-"Non mentirmi, forse dovresti restare a casa e non andare a lavoro."
-"Sto bene e andrò a lavoro, non preoccuparti." Lo strinse Federico e gli lasciò un bacio sulla guancia.
Benjamin sospirò, quel ragazzo era davvero cocciuto.

-"Federico sei davvero sicuro di voler lavorare? Guarda che possiamo restare a casa insieme." Gli chiese per la centesima volta in meno di un'ora Benjamin.
L'idea di restare a casa con Benjamin tutto il giorno lo allettava ma non voleva farlo preoccupare ed, essendo sabato, al bar avevano di sicuro bisogno di lui, la sua giornata con il moro avrebbe dovuto attendere ancora un po'.
-"Si, Benjamin, ne sono sicuro, sto bene." Sorrise il biondo per dare più credibilità alle sue parole. "Ora vai, è già tardi e di sicuro i ragazzi ti stanno aspettando." Aggiunse.
-"Ci vediamo a pranzo?"
-"Ci vediamo a pranzo." Ripetè Federico.
Il più grande gli lanciò un'ultima occhiata per assicurarsi che fosse in grado di sopportare la giornata di lavoro e dopo, ormai arreso, scese dalla macchina ma prima di entrare nel suo negozio salutò con la mano nuovamente Federico che lo guardava sorridente.

Erano le dieci e mezza del mattino, Benjamin era nel suo negozio e cercava di lavorare ma non riusciva a concludere molto, provava a sistemare ma finiva per fare ancora più disordine, provava a compilare gli ordini ma sbagliava i nomi di tutti gli artisti, anche con i clienti non aveva un gran successo, finiva per dare loro il disco sbagliato, la sua testa era altrove, più precisamente nel bar poco distante dalla piazza, tutti i suoi pensieri erano rivolti a Federico, si pentiva di averlo lasciato andare a lavorare, era palese che non stesse bene, si domandava come stesse.
-"Benjamin vai tutto bene?" Gli chiese Josh vedendolo così soprappensiero.
-"Si-si.." Mentì il moro mentre faceva su e giù per il magazzino.
-"Non direi, è tutto il giorno che non fai altro che pensare ad altro, ogni cosa che fai la fai male."
-"Oh, grazie mille Josh." Sbuffò Benjamin.
-"Sai cosa intendo." Controbatté Josh alzando gli occhi al cielo.
-"Si, lo so."
-"Cosa succede?"
-"È per Federico." Ammise il più grande.
-"Immaginavo, cos'è successo?"
-"Ieri sera non stava bene e nemmeno stamattina." Spiegò il ragazzo e si mise a sedere.
-"Cosa? È grave?" Chiese preoccupato Josh.
-"Nono, era solo pallido e tremava ma nulla di preoccupante."
-"E allora perché sei così preoccupato?"
-"Perché non riesco a fare altro! Non dovevo lasciarlo andare a lavorare!" Sbottò Benjamin.
-"Vai da lui." Suggerì il ragazzo.
-"Cosa?"
-"Se sei così preoccupato vai da lui, cosa aspetti?"
-"Tu dici? Dovrei andare da lui?"
-"Ma sei ancora qui?" Rise Josh.
Il moro velocemente si alzò e, senza nemmeno salutare il suo amico, corse fuori dal magazzino e dal negozio.
"Devo andare subito da lui!" Pensò Benjamin prima di iniziare a correre il più possibile per arrivare al bar del ragazzo nel minor tempo possibile.
Dopo pochissimi minuti era lì, con il fiatone entrò nel bar e cercò il ragazzo ma di lui nemmeno l'ombra.
"E se si è sentito male?!" Per natura Benjamin pensava sempre al peggio e l'idea di Federico portato via in ambulanza a seguito di un malessere si fece spazio nella sua mente.
-"Benjamin." Lo chiamò un ragazzo alle sue spalle.
Lui si girò e si trovò davanti un ragazzo che non sapeva chi fosse ma che aveva già visto altre volte al bar, doveva essere uno dei camerieri.
-"Ehi.." Disse il moro nella speranza che l'altro gli dicesse il suo nome.
-"Nicolas." Disse il ragazzo.
-"Si, giusto Nicolas."
-"Cerchi Federico?"
-"Si, si è sentito male?" Chiese il più grande dando sfogo ai suoi brutti pensieri.
-"Cosa? No, è nel suo ufficio."
-"Oh, posso andare?"
-"Si, certo."
Benjamin lo ringraziò e andò nell'ufficio del ragazzo dove lo trovò con la testa tra le mani e decine di fogli davanti a lui.
-"Biondino." Lo chiamò lui.
Federico alzò la testa e gli rivolse un sorriso stanco.
-"Ehi, cosa ci fai qui?"
-"Sono passato a vedere come stai, come ti senti?"
-"Te l'ho già detto stamattina, sto bene." Mentì il più piccolo, aveva un dolore lancinante alla testa.
-"Non mentirmi, ti prego." Lo supplicò il moro mentre si avvicinava a lui.
-"Ho solo mal di testa e riempire tutte queste carte non mi aiuta." Sbuffò il biondo lanciando per aria qualche foglio.
Benjamin senza dire parola lo fece alzare e si accomodò al suo posto sotto lo sguardo confuso del ragazzo.
-"Vieni." Lo istruì il maggiore.
-"Dove devo venire?" Chiese confuso Federico.
Il più grande lo tirò verso di lui, lo fece accomodare sulle sue gambe e gli cinse la vita con le sue braccia e poggiò il mento sulla sua spalla.
-"Facciamo così, oggi verso le sei vengo al bar, andiamo da qualche parte e poi ci facciamo le coccole a casa, va bene per te?"
Un sorriso enorme si fece spazio sul volto del biondo.
-"Si, certo che mi va bene!" Accettò felice.

Benjamin stava uscendo dal bar di Federico dopo essersi accertato per bene che lui stesse bene, camminava con la testa altrove, già pensava a cosa fare per rendere bella la serata con lui, quando urtò con un ragazzo.
-"Oh, scusa... Benjamin!" Esclamò il ragazzo.
Il moro alzò la testa e sorrise.
-"Francisco, che piacere vederti!" Sorrise lui.
-"Dove stavi andando? Sei occupato?"
-"Stavo andando al negozio, perché?"
-"Oh, pensavo che magari potevamo andarci a fare un giro." Si grattò la nuca imbarazzato Francisco.
-"Mi dispiace ma devo tornare a lavoro.."
-"Stasera? Stasera hai da fare?" Chiese il ragazzo.
-"Mh, no, ci vediamo stasera?" Rispose Benjamin dimenticandosi del suo appuntamento con Federico.
-"Si, ti passo a prendere alla sette e mezza al tuo negozio?"
-"Si, a stasera Francisco." Sorrise il più grande.

-----------------------------------------------------
Ehi❣
Come sempre voglio ringraziarvi per le seimila visualizzazioni e anche per tutti i bei commenti che mi lasciate e per invogliarmi a continuare a scrivere questa storia, siete davvero fantastici❤️
Come sempre, se volete parlare con me potete contattarmi o qui o mi trovate su Twitter con il nick @suarezgilliesIt
Baci, Michi💕

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora