Era una giornata piovosa e fredda, insolita per quel periodo, mancava poco all'arrivo della bella stagione ma il sole continuava a giocare a nascondino tra i grossi nuvoloni grigi che, ormai, da giorni riempivano il cielo di quella piccola città.
Il brutto tempo sembrava rispecchiare l'umore di Federico, erano giorni che non ricordava neppure cosa fosse la felicità, l'ultima volta che era stato in centrale gli avevano comunicato l'imminente inizio del suo processo e sapeva benissimo che non ne sarebbe uscito bene, era il volere di Caleb.
Neanche la presenza di Benjamin gli era di conforto, quest'ultimo faceva di tutto per vederlo sorridere ma senza buoni risultati, neppure il più piccolo dei sorrisi compariva sul volto del suo ragazzo, vederlo in quello stato rattristava anche lui e si sentiva impotente, gli aveva giurato di proteggerlo da tutto e da tutti ma alla prima difficoltà si era tirato indietro, si odiava per questo, se solo avesse potuto si sarebbe preso tutti i problemi del più piccolo ma, purtroppo, tutto ciò che poteva fare era restargli accanto e dimostrargli il suo amore nonostante fosse davvero difficile viste le condizioni di Federico, rifiutava anche i suoi baci ma non gliene faceva una colpa, avrebbe reagito allo stesso modo se si fosse trovato nella sua stessa situazione; la paura di perderlo diventava ogni giorno più concreta, a insaputa del più piccolo, aveva contattato alcune persone affinché lo aiutassero ma aveva ricevuto da ognuno la stessa risposta, non c'era nulla da fare, quel pazzo aveva dalla sua parte la legge.-"Federico vieni a mangiare?" Gli chiese Benjamin mentre lo raggiungeva alla finestra.
-"Non ho fame." Rispose Federico senza guardarlo negli occhi.
-"Non puoi continuare così, sono giorni che mangi poco e male." Disse preoccupato il moro.
-"Non ho fame." Ripetè il più piccolo mentre continuava a guardare fuori dalla finestra.
-"Ti prego piccolo, scendi giù e mangia qualcosa." Lo supplicò il maggiore.
Prima che Federico rifiutasse nuovamente la sua proposta, il campanello di casa suonò, interrompendo così la loro conversazione.
-"Vado ad aprire." Sospirò Benjamin e rivolse un'occhiata preoccupato al suo ragazzo prima di scendere.
Raggiunse l'ingresso e, di malavoglia, aprì la porta.
-"Buongiorno, mi scuso per il disturbo." Disse l'agente Mitchell.
Il moro rimase sorpreso nel vederlo.
-"Agente Mitchell, cosa ci fa qui?" Chiese curioso il ragazzo.
-"So che è Domenica e lei e il suo ragazzo sarete impegnati ma dovreste seguirmi." Rispose Martin mentre sul suo viso era stampata un'espressione estremamente seria.
-"È successo qualcosa?" Continuò a chiedere il maggiore mentre sentiva il suo cuore battere più forte per la preoccupazione.
-"Si, seguitemi e vi spiegherò tutto."
-"Va bene, entri." Disse Benjamin e si spostò per farlo entrare. "Io vado a chiamare Federico."
L'agente annuì ed entrò in casa.
Il più grande salì le scale a due a due e raggiunse il suo ragazzo nella loro stanza, non si era spostato dalla finestra.
-"Fede devi venire con noi." Disse attirando l'attenzione del biondo che si girò a guardalo.
-"Con noi chi?"
-"C'è l'agente Mitchell di sotto, mi ha detto che dobbiamo seguirlo." Gli spiegò il moro.
-"Vuole arrestarmi?" Nessuna emozione traspariva dalla voce di Federico.
-"No, certo che no, non è neppure in uniforme." Rispose Benjamin. "Dai andiamo." Aggiunse.
Spinto dalla curiosità, il più piccolo, sospirò e segui il suo ragazzo giù per le scale.
-"Buongiorno agente." Lo salutò lui.
-"Federico, buongiorno, come sta?" Gli chiese cordiale Martin.
-"Abbastanza bene, perché è qui?"
-"Come ho già detto al suo ragazzo, dovreste seguirmi."
-"Volete arrestarmi?" Chiese il biondo dando voce ai suoi pensieri.
-"Cosa? No, certo che no, voglio aiutarti." Rispose l'agente provocando ancora di più la curiosità dei due.
-"Aiutarlo? Come?" Chiese Benjamin.
-"Seguitemi e lo scoprirete.
Sappiate solo che oggi finiranno tutti i vostri problemi." Sorrise Martin. "Ora andiamo, non c'è tempo da perdere." Aggiunse.
I due ragazzi presero le loro giacche e seguirono l'agente fuori dalla casa.
-"Venite in macchina con me?" Chiese lui.
-"No." Rispose Federico.
-"Meglio di si, sei molto debole e hai continui giramenti di testa, sarebbe rischioso guidare in queste condizioni." Rispose Benjamin.
Il più piccolo sospirò e salì nella macchina dell'agente senza fare troppe storie.
-"Dove stiamo andando?" Chiese Benjamin una volta salito.
-"Lo scoprirete presto." Rispose Mitchell e uscì dal viale della casa dei due.
STAI LEGGENDO
Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...